Benito Juárez
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Benito Pablo Juárez García (San Pablo Guelatao, Oaxaca, 21 marzo 1806 - Città del Messico, 18 luglio 1872), uomo di stato, presidente del Messico dal marzo del 1861 al 10 aprile 1864 e dal 19 giugno 1867 al 18 luglio 1872 ed eroe nazionale.
Nasce da una famiglia di contadini dell'etnia degli indiani Zapotec. Orfano in tenera età, lavora nei campi e come pastore, finché a 12 anni nel 1818, quando è ancora analfabeta, si reca ad Oaxaca per cercare una vita migliore. Qui si impegna duramente e con l'aiuto del francescano Antonio Salanueva, viene ospitato dal locale seminario e nel 1834 diventa avvocato.
Dopo essere diventato giudice nel 1842, entra in politica assumendo atteggiamenti liberali e anticlericali. È governatore dello Stato di Oxaca dal 1847 al 1853 ed avvia una politica di annullamento dei privilegi ecclesiatici. Costretto all'esilio durante la dittatura di Antonio Lopez de Santa Anna, vive a New Orleans, Louisiana lavorando in una fabbrica di sigari. Ritorna in Messico nel 1855 e viene nominato ministro della giustizia e diventa vice primo ministro del governo capeggiato da Ignazio Comonfort nel 1857. Dopo il colpo di stato dei conservadores del generale Zuloaga nel gennaio 1858, organizza il governo provvisorio a Veracruz e capeggia la guerra civile che nel 1861 si conclude con la sconfitta delle forze reazionarie e la sua nomina a presidente della repubblica.
Gli intrighi di Miguel Miramón e del banchiere Jecker portano all'intervento di Inghilterra, Spagna e Francia. La successiva firma della convenzione di Soledad soddisfa le richieste delle prime due potenze europee, ma non la Francia di Napoleone III che invade il Messico, occupa la capitale 1863 costituisce l'Impero del Messico e ne da lo scettro all'arciduca Massimiliano d'Asburgo. Nasce allora una fiera resistenza da parte di Juarez e dei suoi seguaci, detti Juaristi; Juarez ottiene un certo appoggio degli Stati Uniti e guida una guerriglia che si conclude con la cattura di Massimiliano, la sua fucilazione a Querétaro il 19 giugno 1867 e il ritiro dei francesi. Juarez viene rieletto alla presidenza e si adopera, pur entro gravi difficoltà finanziarie e di ordine pubblico, per riformare le istituzioni e consolidare la struttura dello stato. Muore per un attacco cardiaco al suo tavolo di lavoro.
Viene ora considerato il fondatore del Messico moderno; il giorno del suo compleanno, il 21 marzo è festa nazionale. Nel suo paese è spesso citata la sua massima: El respeto al derecho ajeno es la paz.
In sua memoria, Mussolini fu chiamato dai genitori Benito.
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Precedessore: | Presidente del Messico | Successore: | |
Miguel Miramón | 1861 - 1864 | Juan Nepomuceno Almonte |
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Precedessore: | Presidente del Messico | Successore: | |
Massimiliano I del Messico
Imperatore |
1867 - 1872 | Sebastián Lerdo de Tejada |