Xuanzang
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Xuanzang (玄奘?, Xuán Zàng?) detto Sanzang (giapponese Sanzo) dal nome dei sutra che portò con sé dal suo viaggio (sanscrito Tripitaka, "tre canestri") fu un monaco buddhista cinese del VII secolo che intraprese un viaggio di 17 anni lungo la via della seta, ed è per questo spesso paragonato a Marco Polo.
[modifica] Biografia
Nato a Luoyang in Henan durante la dinastia Sui (forse 602) come Chen Yi (陳褘?), nipote di un professore dell'Accademia Imperiale e figlio di un filosofo confuciano, ultimo di quattro figli. Cresciuto durante la riunificazione della Cina dopo diversi secoli di divisioni, seguì l'esempio dei fratelli e divenne monaco buddhista nel 622; non pago di ciò che aveva appreso nella sua terra natale, nel 627 iniziò un lungo pellegrinaggio per leggere i testi originali del Buddha in India: qui studiò presso molti maestri, in particolare il monastero-università di Nalanda, ed ottenne un buon successo e largo consenso tra gli studiosi.
Ritornò nella Cina dei Tang nel 645 portando con sé 657 sutra in sanscrito del Tripitaka, e l'imperatore Taizong gli accorda grandi privilegi ma gli chiede di scrivere un resoconto di ciò che ha visto nei suoi viaggi (probabilmente considerando l'utilità di queste informazioni in ottica espansionistica): l'opera che Xuanzang scrive, Viaggio in India durante la Grande Dinastia Tang (大唐西域記?), è oggi un documento storico molto apprezzato. A capo di un'accademia imperiale nella capitale Chang'an (oggi Xi'an), per il resto della sua vita si dedicò alla traduzione dei sutra in cinese, e nella capitale morì nel 664.
[modifica] Pensiero
La filosofia buddhista di Xuanzang è senza dubbio di tipo fortemente conservatore, come è evidente dall'insofferenza agli insegnamenti ricevuti in Cina (in cui cominciavano a nascere correnti di pensiero autoctone che si discostavano dal Buddhismo originale) che lo spinse a intraprendere il viaggio che lo rese famoso; in India si schierò con la fazione più conservatrice del Buddhismo Mahāyāna.
La traduzione degli originali sanscriti aveva probabilmente lo scopo di riportare il buddhismo cinese su una via più prossima a quello indiano, ma nonostante il suo prestigio e l'appoggio della famiglia imperiale le sue idee furono presto superate dalle nuove correnti, che forse meglio si adattavano alla realtà cinese: la scuola di Faxiang, fondata dal suo discepolo Fuiji, ebbe vita breve, ed il suo insegnamento sopravvisse solo in Giappone nella scuola Hossō.
[modifica] Reliquie
Un teschio che si dice fosse di Xuanzang era conservato nel Tempio della Grande Compassione a Tianjin fino al 1956, quando fu portato a Nalanda - sembra dal Dalai Lama - e donato all'India: la reliquia è ora conservata nel museo di Patna. Anche il Monastero Wenshu a Chengdu, nella provincia di Sichuan sostiene di conservare parte del teschio di Xuanzang.