Superuomo
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Il concetto di superuomo (Übermensch) viene introdotto dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Benché in italiano soprattutto noto con questo termine, la traduzione più coerente con il concetto di "übermensch" è, secondo molti studiosi (in particolare Gianni Vattimo dell'Università di Torino), oltreuomo (chiarificando, peraltro, la congettura per cui il superuomo è un uomo potenziato, laddove egli rappresenta invece l'uomo che va oltre ai propri limiti). È una figura ideale, capace di riconoscere i propri limiti, e che, attraverso l'uso della conoscenza e del pensiero filosofico, li trascende superando in questo modo sé stesso.
Esistono alcune concezioni diffuse, ma ritenute inesatte, su questa figura: in particolare che corrisponda all'ideale di razza pura del Nazismo, oppure che sia affine ai supereroi dei fumetti. In realtà il superuomo è un ideale traguardo evolutivo della specie umana,senza particolari connotazioni biologiche, nè tantomeno soprannaturali.
Nel Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra) Nietzsche spiega i tre passi che l'essere umano deve seguire per divenire superuomo (uomo del superamento):
- possedere una volontà distruttiva, in grado di mettere in discussione gli ideali prestabiliti;
- superare il nichilismo, attraverso la gioia tragica e il recupero della volontà di volere;
- perpetrare e promuovere eternamente il processo di creazione e rigenerazione dei valori sposando la nuova e disumana dimensione morale dell' "amor fati", che delinea un amore gioioso e salubre per l'eternità in ogni suo aspetto terribile, caotico e problematico.
[modifica] Voci correlate
- Nascita del superuomo, romanzo di fantascienza di Theodore Sturgeon del 1953
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