Stato libero di Fiume
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Motto | Indeficienter (lat., Senza fine) | ||||
Capitale | Fiume | ||||
Superficie – Totale – % delle acque |
675 km² n/a |
Lo Stato libero di Fiume era una città stato della storia moderna esistito tra il 1920 e il 1924, ora parte della Croazia.
Indice |
[modifica] Autonomia
La città di Fiume ricevette l'autonomia per la prima volta nel 1719 quando con decreto dell'imperatore Carlo VI fu dichiarata porto franco. Nel 1779 ai tempi di Maria Teresa d'Asburgo fu fondato il Corpus Separatum. Da allora sino al 1924 Fiume esiste come entità autonoma con elementi di uno stato.
Per un periodo di tempo la città perde l'autonomia nel 1848 in seguito all'occupazione del bano Jelacic ma la riaquisisce nel 1868 quando entra a far parte della corona Ungarica come "Corpus Separatum".
Nella città vivono italiani, croati, sloveni, ungheresi, tedeschi e altre nazionalità. Il particolare status della città crea un sentimento di appartenenza nazionale degli abitanti verso Fiume. Le lingue ufficiali sono l'ungherese e il tedesco mentre per la corrispondenza ufficiale viene usato l'italiano. La lingua del popolo è il fiumano, un particolare dialetto della lingua veneta con qualche prestito e influenze del dialetto croato-ciacavo.
[modifica] Stato libero
Con la sconfitta dell'Austria-Ungheria, dopo la I guerra mondiale, lo status della città di Fiume diviene un problema internazionale ovvero la questione di Fiume. Durante la controversia tra il Regno di Jugoslavia e il Regno d'Italia, le forze internazionali propongono la fondazione di uno Stato indipendente. Il presidente statunitense Woodrow Wilson diviene arbitro della disputa italo-jugoslava per la città e sostiene l'istituzione di uno Stato indipendente, potenziale sede della Lega delle Nazioni.
Nella città segue un periodo d'instabilità e il potere passa dal Comitato nazionale jugoslavo al Consiglio nazionale italiano per passare poi alle occupanti truppe franco-inglesi.
Il poeta italiano Gabriele D'Annunzio sfrutta la situazione confusa nel 1919 e occupa, con il suo movimento irredentista, Fiume proclamando la Reggenza italiana del Carnaro.
La colorazione politica dei legionari fiumani spaziava dall'interventismo prebellico di sinistra (a esempio Mario Giordano, poi divenuto comunista, era un tenente, amico di Gramsci, che organizzo' un incontro, non realizzato, tra D'annunzio e Gramsci) all'ala reazionaria, che perse sempre piu' peso durante il periodo di occupazione di Fiume.
Il 12 novembre 1920 il Regno d'Italia e il Regno di Jugoslavia firmano il trattato di Rapallo con il quale ambedue le parti riconoscono la totale indipendenza dello Stato di Fiume e promettono di rispettarla.
Con tale atto viene fondato lo Stato Libero di Fiume il quale esisterà de facto un anno e de iure quattro anni. Il nuovo Stato viene subito riconosciuto da tutti i principali Paesi inclusi gli Stati Uniti d'America, la Francia e la Gran Bretagna.
D'Annunzio non accetta tale trattato e viene cacciato dalla città dalle forze militari regolari italiane (Natale di sangue 24-30 dicembre 1920).
Nell'anno 1921 si fanno le prime elezioni parlamentari alle quali partecipano gli autonomisti e il Blocco Nazionale pro-italiano. Il Movimento Autonomista riceve 6558 voti e il Blocco Nazionale (partito fascista, liberale e democratico) 3443 voti. Presidente diviene il capo del Movimento Autonomista ossia Riccardo Zanella.
Con un colpo di mano, nel 1922, il governo italiano annette, di fatto, Fiume; il governo legale scappa a Porto Re (Kraljevica).
Con il trattato di Roma (1924) il Regno di Jugoslavia accetta l'annessione di Fiume all'Italia (in realtà il territorio viene diviso tra i due Paesi: il piccolo entroterra con alcune periferie, la parte nuova del porto ossia Porto Barros e le acque del Fiume Eneo cioè l'intero alveo e il delta sono annessi dal Regno SHS), mentre il governo dello Stato Libero di Fiume considera tale atto giuridicamente inaccettabile e continua a operare in esilio.
Con la capitolazione dell'Italia la questione di Fiume ridiventa attuale e un gruppo di cittadini nel 1944 proclama il Memorandum liburnico con il quale viene proposto uno Stato confederale con tre cantoni Fiume, Susak e Bisterza. Le isole di Veglia, Cherso e Lussino farebbero parte di un condominio a parte. Il presidente del governo in esilio Riccardo Zanella richiese la restaurazione dello Stato Libero di Fiume.
[modifica] Dopo la seconda guerra mondiale
All'autonomia della città si oppone la lega comunista jugoslava che il 3 maggio 1945 libera la città dall'occupazione tedesca, di fatto imponendo però sin da subito una nuova occupazione. I primi giorni del nuovo governo vengono contrassegnati da fucilazioni di massa degli attivisti del Movimento Autonomista nonostante dal 1943 sostenessero finanziariamente il movimento antifascista. Con i trattati di Parigi (1947) Fiume e l'Istria vengono annessi alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Un grande numero di fiumani tra la maggioranza cittadina di etnia italiana andò in esilio per motivi etnici o ragioni ideologiche e fondò il Libero Comune di Fiume in Esilio, cui aderirono numerosi fiumani, con un proprio sindaco e un consiglio comunale.
Il simbolo cittadino dell'aquila bicipite, il cui uso fu vietato sia dal regime fascista che da quello comunista, torna in uso appena nel 1998 ma ancora monco del motto Indeficienter, nonostante un gruppo d'opinione cittadino e di esuli stia premendo per la sua reintroduzione.
Verso la fine dell'anno 2004 un gruppo di fiumani fonda l'organizzazione virtuale Stato Libero di Fiume con l'idea di riunire i Fiumani/Riječani a Fiume e nel mondo sulle tradizioni della particolare identità fiumana.
[modifica] Collegamenti esterni
- (IT) [1] e (EN) [2] Sito dello Stato Libero di Fiume
- Società di studi Fiumani
- Sito sulla battaglia tra legionari e governativi italiani