Sordina
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La sordina, in musica, è un dispositivo meccanico che, applicato ad uno strumento musicale, ne modifica il suono, attutendolo e modificandone il timbro. Ogni strumento viene sordinato in maniera e con dispositivi diversi; allo stesso modo la frequenza con cui le sordine vengono applicate è molto variabile a seconda del tipo di strumento: il procedimento è abbastanza frequente per gli ottoni mentre è più raro per altre famiglie e quasi inesistente per alcuni strumenti (chitarre, flauti).
Quanto si è detto riguarda le sordine che vengono usate per modificare il suono degli strumenti durante l'esecuzione (che nella musica classica sono spesso esplicitamente richieste dal compositore). Esistono poi in commercio diversi dispositivi talvolta chiamati sordine da studio, destinate a diminuire il volume sonoro durante gli esercizi sullo strumento, e il cui obiettivo è esclusivamente silenziare lo strumento senza modificare troppo nè il suono, nè l'esperienza fisica del musicista: queste servono evidentemente a ridurre il disturbo arrecato ai vicini.
[modifica] Notazione musicale
Sugli spartiti, la sordina viene richiesta (o vietata) dalle indicazioni con sordina (o con sord.) e senza sordina (o senza sord.). Nel caso del pianoforte alcuni spartiti specificano senza sord. per indicare l'uso del pedale (normalmente specificato con Ped.).
[modifica] Tipi di sordine
[modifica] Strumenti a corda
La sordina tradizionale negli strumenti ad arco prende la forma di un dispositivo con tre protrusioni, da applicare al ponticello: questa può essere sostituita da espedienti più artigianali, a volte persino mollette da bucato. Sordine di metallo più moderne, e di più facile applicazione, possono essere applicate tra il ponticello e la terminazione delle corde.
Un particolare tipo di sordina serve a ridurre le risonanze che si possono verificare tra una delle corde e il corpo dello strumento (soprattutto nei violoncelli). Queste provocano un suono sgradevole e indesiderato (il cosiddetto lupo o wolf tone in inglese). Il dispositivo, mostrato in figura, ha la forma di un tubo di metallo applicato alla corda responsabile della risonanza.
Per lo studio sono disponibili sordine più pesanti, che attenuano considerevolmente il suono dello strumento.
L'uso della sordina sugli archi nella musica classica si trova per la prima volta nel secondo atto dell'opera Armida di Jean-Baptiste Lully. L'uso della sordina rimase tuttavia sporadico fino al XIX secolo quando i compositori romantici l'adottarono nella loro ricerca di nuovi timbri orchestrali, per divenire infine comune nel corso del XX secolo.
Nella chitarra e negli altri strumenti a plettro le sordine non sono usate: si possono ottenere effetti di smorzamento toccando in vario modo le corde con le mani.
[modifica] Ottoni
Gli ottoni adoperano una grande varietà di sordine, spesso metalliche, ma anche di cartone, gomma o altri materiali, ognuno dei quali poduce un timbro distintivo.
La forma più comune, disponibile per tutti gli ottoni, è la sordina diritta, di forma conica, trattenuta nella campana dello strumento da alcuni inserti di sughero. Questa sordina produce un tono nasale molto penetrante ai volumi alti.
In ordine di frequenza, segue la sordina a tazza, simile alla diritta, ma dotata di un labbro che forma una tazza sopra la campana dello strumento, smorzando le frequenze basse e acute e dando un suono più attenuato.
La sordina solo tone è una sordina diritta prolungata e sagomata, che produce un accentuamento delle frequenze acute. Può essere sostituita da un maggiore inserimento di una sordina diritta e non è perciò più usata.
La sordina buzz-wah contiene membrane vibranti, che danno un effetto di kazoo sovrapposto al suono. Di difficile uso, è estremamente rara.
Le sordine wah-wah o Harmon (dal nome di un fabbricante) sono cave, di forma arrotondata e divise in due: sono dotate di un anello di sughero che blocca completamente l'aria proveniente dalla campana che deve perciò attraversare la sordina. La tazza che chiude la sordina può essere variamente posizionata o rimossa a seconda del suono che si vuole ottenere. La caratteristica generale del suono presenta un ronzio alle alte frequenze. Questa sordina fu resa popolare da Miles Davis. Disponibili per molti ottoni sono di uso frequente per trombe e tromboni.
La sordina a secchio è una sordina imbottita di materiale soffice (spesso cotone) che viene attaccata al bordo della campana tramite molle o strisce di sughero (preferite dagli strumentisti). Hanno una forte attenuazione delle alte frequenze.
La sordina a cappello o a bombetta (spesso chiamata anch'essa wah wah) era popolare nel jazz degli anni 1920 e 1930, quando era spesso utilizzata da King Oliver (usando a volte un vero e proprio cappello). Questa sordina funziona inserendo ed estraendo la campana dalla cavità della sordina (o avvicinanola e allontanandola con la mano) e ottenendo un suono caratteristico (da cui wah-wah). Le sordine a secchio producono un suono molto simile.
Simile nella forma, modo di uso e suono, alla sordina a cappello è la sordina a ventosa, ricavata alle origini da una ventosa da idraulico. Uno strumentista abile nell'uso di questa sordina può produrre suoni molto simili alla voce umana. Questa sordina è stata resa famosa ad esempio dalle esecuzioni del trombonista Tricky Sam Nanton, dell'orchestra di Duke Ellington.
Le sordine stop o stopping sono usate solo sul corno francese per supplementare la tecnica, tipica dello strumento, di inserire una mano nella campana provocando un effetto sonoro caratteristico e l'innalzamento di un semitono della nota prodotta. Questa tecnica diventa molto difficile alle basse frequenze e quasi impossibile vicino al suono fondamentale (come nel movimento finale della Sesta sinfonia di Čaikovskij). In questi casi si usa una piccola sordina che facilita l'esecuzione, che resta ardua ma accessibile ad uno strumentista esperto. Vengono oggi fabbricate sordine di questo tipo che non alterano l'altezza della nota emessa.
Le sordine da studio, popolari negli ottoni a causa del loro elevato volume di suono, sono simili alle sordine da concerto, ma sono tutte dotate di un anello di sughero che occlude quasi completamente la campana dello strumento silenziandolo moltissimo. Esiste in commercio una sordina da studio (Silent brass) che rende lo strumento completamente silenzioso, ma amplifica il suono elettronicamente e ne permette l'ascolto tramite una cuffia.
[modifica] Legni
La sordinatura è meno frequente per gli strumenti della famiglia dei legni, anche perché è meno efficace, visto che in questi strumenti buona parte del suono viene diffuso dai fori praticati nel corpo dello strumento. Per questo motivo anche le sordine da studio sono poco efficaci: fortunamente si tratta di strumenti di volume limitato, con la notevole eccezione della famiglia dei sassofoni. Esiste almeno un fabbricante che ne propone una sordina da studio per sassofono, di dubbia efficacia, consistente in una borsa dotata di aperture per le braccia da cui fuoriesce il solo bocchino dello strumento.
Per i flauti, non esiste praticamente una tecnica di sordinatura a parte quella per flauto dolce soprano. Consiste in una clips in moplen chiamata sordinella che, applicata sopra il labium, fa entrare una linguetta sagomata e con un forellino che filtra il flusso d'aria. Il diverso posizionamento della clips corrisponde a diversi gradi di efficacia nell'attenuazione. In alcune tradizioni musicali, ad esempio la musica popolare irlandese, è inoltre attestata la rara pratica di introdurre un dito nell'estremità libera del flauto per un effetto simile a quello della sordinatura.
Nel XIX secolo venivano fabbricate sordine per oboe e per clarinetto: nell'uso moderno, i rari casi in cui viene richiesto l'uso della sordina sono affrontati utilizzando un panno, o un fazzoletto, introdotto nell'imboccatura dello strumento. Sono invece ancora in uso le sordine per fagotto, per controllare il volume dello strumento alle estremità del registro.
Esistono anche sordine per sassofono, costituite di dischi rivestiti di materiale morbido, da introdurre nella campana dello strumento. Il loro uso, riservato all'ambito classico, è infrequente, ma non raro. Le più usate sono per il sassofono contralto.
[modifica] Percussioni
Gli strumenti a percussione non necessitano di sordine speciali. L'attenuazione del suono viene normalmente ottenuta smorzando la vibrazione dello strumento con una parte del corpo (la mano o talvolta i gomiti, nel caso dei timpani). Per la batteria si usano talvolta panni deposti sulla pelle dei tamburi o inseriti nella cassa. Effetti di smorzamento del suono vengono inoltre ottenuti utilizzando bacchette di tipo diverso (ad esempio con punta rivestita di feltro od altro materiale morbido) o (per la batteria) le spazzole
[modifica] Pianoforte
Il pedale del "piano" che fa sì che i martelletti colpiscano solo una o due delle tre corde, può essere visto come una specie di sordina sul pianoforte. In alcuni pianoforti del passato era possibile decidere se il pedale doveva fare uso di una o due corde (da cui le indicazioni una corda, due corde, tutte le corde).
Un tipo di sordina da studio, che si trova a volte nei pianoforti verticali, è costituita da una striscia di feltro inserito tra i martelli e le corde (a volte tramite un apposito pedale). L'avvento delle tastiere elettroniche pesate l'ha oggi resa meno frequente.