Sol Invictus
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sol Invictus ("Sole invitto") o, per esteso, Deus Sol Invictus ("Dio Sole invitto") era un appellativo religioso usato per tre diverse divinità nel tardo Impero romano, Eliogabalo, Mitra, e Sol.
Al contrario del precedente culto agreste di Sol Indiges ("Sole nativo" o "Sole invocato" - l'etimoglia ed il significato del termine indiges sono dubbie), il titolo Deus Sol Invictus fu formato per analogia con la titolatura imperiale Pius, Felix, Invictus (Devoto, Fortunato, Invitto).
Indice |
[modifica] Natale
Letteralmente natale significa "nascita". La festività del Dies Natalis Solis Invicti ("Giorno di nascita del Sole Invitto") veniva celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la "rinascita" del sole. Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente "sole fermo" (da sol, "sole", e sistere, "stare fermo").
Infatti nell'emisfero nord della terra tra il 22 e il 24 dicembre il sole sembra fermarsi in cielo (fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore). In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della "declinazione", cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e "invincibile" sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo "Natale". Questa interpretazione "astronomica" può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, pare strano, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
[modifica] Storia
[modifica] Elagabalo
Il titolo acquisì importanza per la prima volta con l'imperatore Elagabalo (o Eliogabalo), che tentò prematuramente di imporre il culto di Elagabalus Sol Invictus, il Dio-Bolide solare della sua città nativa, Emesa, in Siria. Elagabalo fece costruire un tempio dedicato alla nuova divinitá sul Palatino.Con la violenta morte dell'imperatore nel 222 questo culto cessò di essere coltivato a Roma, sebbene gli imperatori continuarono ad essere ritratti sulle monete con l'iconografia della corona radiata solare, per quasi un secolo.
In seconda istanza, il titolo di Invictus era attribuito a Mitra nelle iscrizioni private dei dedicanti e dei devoti. Il termine compare anche associato al dio Marte.
[modifica] Aureliano
L'imperatore Aureliano introdusse la festa ufficiale del Sol Invictus (Dies Natalis Solis Invicti) il 25 dicembre del 274, facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi.
Alla base della decisione un misto di coincidenze storiche e valutazioni di opportunità politica. Infatti Aureliano aveva da poco sconfitto la principale nemica dell'impero (riunificandolo), la Regina Zenobia del Regno di Palmira, grazie all'aiuto provvidenziale della città stato di Emesa (arrivato nel momento in cui le milizie romane si stavano sbandando).
L'appoggio dei sacerdoti di Emesa, cultori del Dio Sol Invictus, bendispose l'imperatore che, all'inizio della battaglia decisiva, disse di aver avuto la visione benaugurante del dio Sole di Emesa.
In seguito, nel 274, Aureliano trasferì a Roma sia i sacerdoti sia ufficializzò il culto del Sole di Emesa, edificando un tempio sulle pendici del Quirinale e creò un nuovo corpo di sacerdoti (pontifex solis invicti). Comunque, al di là dei motivi di gratitudine personale, l'adozione del culto del Sol Invictus fu vista da Aureliano come un forte elemento di coesione dato che, in varie forme, il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell'impero.
Sebbene il Sol Invictus di Aureliano non sia ufficialmente identificato con Mitra, richiama molte caratteristiche del mitraismo, compresa l'iconografia del dio rappresentato come un giovane senza barba. Aureliano consacrò il Tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata dies natalis Solis Invicti, "Giorno di nascita del Sole Invitto".
[modifica] Costantino
Costantino fu Pontifex Maximus del culto del Sole Invitto. Prima del suo battesimo sul letto di morte, l'imperatore Costantino raffigurò il Sol Invicuts sulla sua monetazione ufficiale, con l'iscrizione SOLI INVICTO COMITI, "Al compagno Sole Invitto", definendo quindi il dio come un compagno dell'imperatore.
Con un decreto del 7 marzo 321 Costantino tentò, senza successo, di cambiare il nome del primo giorno della settimana in Dies Dominicus (giorno del Signore, da cui "domenica" ); venne pertanto mantenuta la forma Dies Solis— "Giorno del sole" (da cui ancora oggi l'inglese sunday o il tedesco sontag ad indicare la domenica). In ogni caso, l'imperatore definì il primo giorno come quello assegnato al riposo:
Questa voce è ritenuta di parte, o non neutrale, (vedi l'elenco delle voci non neutrali). Se vuoi contribuire alla voce, e per ulteriori informazioni, partecipa alla pagina di discussione relativa. (uso di questo tag)
Motivazione: tesi senza basi documentarie, nel decreto del 7 marzo 321 ( Codice Giustiniano 3.12.2) non si menziona un Dies Dominicus ma solo un Dies Solis Segnalazione di Fabio.gastone 13:51, 27 ott 2006 (CEST)
(LA)
«Imperator Constantinus.Omnes iudices urbanaeque plebes et artium officia cunctarum venerabili die solis quiescant. ruri tamen positi agrorum culturae libere licenterque inserviant, quoniam frequenter evenit, ut non alio aptius die frumenta sulcis aut vineae scrobibus commendentur, ne occasione momenti pereat commoditas caelesti provisione concessa. * const. a. helpidio. * <a 321 pp. v non. mart. crispo ii et constantino ii conss.> »
|
(IT)
«Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, la ricerca del Paradiso vada perduta.»
|
( Codice Giustiniano 3.12.2)
|
Nel 330 l'imperatore decretò per la prima volta il festeggiamento cristiano della natività di Gesù che fu fatta coincidere con la festività pagana della nascita di Sol Invictus. Il "Natale Invitto" divenne il "Natale" Cristiano (v. sotto, Sol Invictus ed il Cristianesimo). [1]
Nel 337 Papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della Chiesa Cattolica, come riferito da San Giovanni Crisostomo nel 390:
«In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu ultimamente fissata in Roma.»
|
|
[modifica] Teodosio I
La religione del Sol Invictus continuò ad essere una "spina nel fianco" per i cristiani fino al celebre editto di Tessalonica di Teodosio I del 27 febbraio 380, in cui l'imperatore stabiliva che l'unica religione di stato era il Cristianesimo di Nicea, bandendo di fatto ogni altra.
[modifica] Sol Invictus prima del Cristianesimo (I-III D.C.)
[modifica] In Egitto e Siria
Il culto del Sol Invicuts era molto diffuso in tutto l'impero romano, ad esempio la celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto erano di grande solennità e prevedevano che i celebranti ritiratisi in appositi santuari ne uscissero a mezzanotte, annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante.
[modifica] A Roma
La festa del Sol Invictus divenne via via sempre più importante in quanto si innestava, concludendola, sulla festa romana più antica: i Saturnali.
[modifica] Sol Invictus ed il Cristianesimo
Gli stessi culti cristiani ben presto si confusero con i culti solari:
«Gli adoratori di Serapide sono cristiani e quelli che sono devoti al dio Serapide chiamano se stessi Vicari di Cristo»
|
|
( Adriano)
|
«…molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia »
|
|
(Tertulliano, Ad nationes, apologeticum, de testimonio animae)
|
«Nel giorno detto del Sole si radunano in uno stesso luogo tutti coloro che abitano nelle città o in campagna, si leggono le memorie degli apostoli o le scritture dei profeti, per quanto il tempo lo consenta; poi, quando il lettore ha terminato, il presidente istruisce a parole ed esorta all'imitazione di quei buoni esempi. Poi ci alziamo tutti e preghiamo e, come detto poco prima, quando le preghiere hanno termine, viene portato pane, vino e acqua, e il presidente offre preghiere e ringraziamenti, secondo la sua capacità, e il popolo da il suo assenso, dicendo Amen. Poi viene la distribuzione e la partecipazione a ciò che è stato dato con azioni di grazie, e a coloro che sono assenti viene portata una parte dai diaconi.Coloro che possono, e vogliono, danno quanto ritengono possa servire: la colletta è depositata al presidente, che la usa per gli orfani e le vedove e per quelli che, per malattia o altre cause, sono in necessità, e per quelli che sono in catene e per gli stranieri che abitano presso di noi, in breve per tutti quelli che ne hanno bisogno.»
|
|
( Giustino martire, II secolo d.C. )
|
Il Cristianesimo adottò alcuni dei tratti del culto di Sol Invictus, come è evidente nei primi esempi di iconografia Cristiana, raffiguranti Cristo con gli attributi solari come la corona radiata o, in alcuni casi, il carro solare.
Sol Invicuts è stato adottato dalla Chiesa di Roma come una prova dell'identità tra Cristo e Apollo-Helios in un mausoleo scoperto sotto la Basilica di San Pietro e datato circa al 250[2]. Dall'inizio del III secolo, "Sole della Giustizia" era il titolo attribuito a Cristo[3]. Tale titolo in realtà deriva dall'Antico Testamento, capitolo III del libro di Malachia: "Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla", ripreso anche nel Nuovo Testamento nel cosiddetto Benedictus o cantico di Zaccaria.
La data del Natale cristiano è certamente in stretto rapporto con il culto di Sol Invictus. Il vescovo siriano Jacob Bar-Salibi scrive nel XX secolo [4]:
Costantino designò la domenica, in precedenza dedicato al sole, come il "Giorno del Signore"[5] e giorno del riposo, anziché il sabato, lo Sabbath ebreo.
Ancora centotrenta anni dopo la decisione di Costantino, nel 460, il Papa san Leone Magno sconsolato scriveva:
«E’ così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella basilica di S. Pietro, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei.»
|
|
(Papa san Leone Magno, 7°sermone tenuto nel Natale del 460 – XXVII-4)
|
Questa voce è ritenuta di parte, o non neutrale, (vedi l'elenco delle voci non neutrali). Se vuoi contribuire alla voce, e per ulteriori informazioni, partecipa alla pagina di discussione relativa. (uso di questo tag) (voce segnalata nel mese di agosto 2006)
Motivazione: tesi senza basi documentarie che discute in maniera polemica cose date per assodate dalla comunità scientifica, infatti secondo l'Enciclopedia Treccani il natale viene da dies natalis solis invicuts, in quanto "i cristiani volevano così opporre e sovrapporre alla festa pagana la festa della nascita del vero sole, cristo " inoltre "si è d'accordo nel ritenere che la festa del natale sia d'origine romana ed è certo che a Roma, verso la metà del 4° sec., si celebrava il 25 dicembre" Segnalazione di --Calgaco Tuttavia la relazione con il culto solare non è dimostrata per motivi cronologici, dato che la celebrazione domenicale è molto antica e ha origine nella settimana giudaica. La questione della presunta continuità fra il culto solare e il cristianesimo è dibattuta ai nostri giorni come argomento contro il cristianesimo. Ad esempio per avversari del cristianesimo come Karl Heinz Deschner la coincidenza fra i giorni natalizi e quelli del sole invitto dimostrerebbe la natura sincretistica del cristianesimo, che fondendosi fra loro avrebbero dato origine ad una religione ibrida.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Sol Invictus
[modifica] Collegamenti esterni
- Encyclopedia Britannica Online: Sol
- Probus and Sol, includes images of coins
- Roman-Emperors: Aurelian
- Gibbon's Decline and Fall: Triumph of Aurelian
- Gibbon's references for Aurelian's Temple of Sol Invictus
- Clement A. Miles, Christmas in Ritual and Tradition, Christian and Pagan (1912): December 25 and the Natalis Invicti
- Catholic Encyclopedia: Christmas
- Ancient sources
[modifica] Note
- ↑ vedi Treccani Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, voce Natale
- ↑ "Constantine the Great" , New Catholic Encyclopedia, 1967.
- ↑ ibid., "Christmas".
- ↑ da Christianity and Paganism in the Fourth to Eighth Centuries, Ramsay MacMullen. Yale, 1997, p. 155
- ↑ Treccani Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, voce Natale