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Sammichele di Bari, è stato definito dal poeta Stefano Mallardi un paese profumato del Sud, abbracciato dai mandorli, dai ciliegi e dai miti ulivi. E' un comune di 6.961 abitanti della provincia di Bari, fondato nel XVII secolo dal conte Michele Vaaz, che ne decise il nome e ne impose il popolamento con famiglie provenienti dalla Serbia. Fondatore di sammichele Dall'omonimo Santo, scelto per onorare il feudatario Michele Vaaz, fondatore della città nel Seicento. Precedentemente si chiamava Casale Vaaz. Gli abitanti si chiamano Sammichelini o Casalini.In un territorio abitato dal I millennio avanti Cristo, l'insediamento originario ebbe importanza per i traffici commerciali con il vicino grosso centro peuceta di Monte Sannace (nei pressi dell'odierna Gioia del Colle), al quale era collegato tramite la via fluviale della "lama di Jumo". Abbandonato, tornò a essere popolato nel Medioevo da una colonia di Slavi. L'attuale abitato fu fondato nel Seicento dal feudatario della zona Michele Vaaz, col nome di "Casale (o Casa) Vaaz" e fu inizialmente popolato da quegli Slavi che si erano assoggettati al signore del feudo e da agricoltori e boscaioli. Ai Vaaz subentrarono successivamente i Caracciolo, che rimasero fino all'abbattimento della feudalità, avvenuta nell'Ottocento per effetto delle leggi napoleoniche. Dopo l'Unità ebbe un notevole sviluppo agricolo e, nel corso del Novecento, fu favorita dalla posizione fra importanti vie di comunicazione.
La primaria risorsa economica di Sammichele di Bari è l'agricoltura. Vengono coltivate soprattutto olive, mandorle, uva da tavola e da vino, ciliegie. Importante è anche il contributo dato dalla zampina, una rotella di carne caratteristica di Sammichele di Bari, e cotta sui tipici fornelli nelle macellerie. Di sera e nel fine settimana giungono a Sammichele da tutta la Provincia per mangiare i prodotti tipici.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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