Regno di Israele

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa voce che tratta un argomento di religione è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia e del Progetto religione. Vedi l'elenco degli abbozzi di religione. Vedi anche il Portale religione. (uso di questo avviso)

Cartina della Palestina c. 800 a. C

Regno di Israele è il nome dato all'entità politica, religiosa e sociale creata dagli Ebrei a partire dall'anno 1000 a.C. circa fino all'annessione all'Impero romano e alla definitiva distruzione nel 135 d.C. Il Regno di Israele si collocava nel territorio compreso a ovest del fiume Giordano e a est della costa del mare Mediterraneo.

La storia del Regno di Israele è documentata in massima parte dalla Bibbia, che usa questa denominazione con due diversi significati: a volte "Regno di Israele" indica l'intera compagine statale, senza distinzioni: in questo caso il regno va dal 1022 a.C., anno dell'incoronazione di Saul, al 135 d.C., anno della distruzione romana.

A volte si riferisce invece al solo regno del nord, contrapposto al regno del sud, chiamato "Regno di Giuda". In effetti, dopo la morte di Salomone le tensioni tra la parte settentrionale e quella meridionale dominata da Gerusalemme crebbero a tal punto da condurre intormo al 930 a.C. alla separazione dei due regni. In questo caso il regno va dal 922 a.C., anno dell'incoronazione di Geroboamo I, al 722 a.C., anno dell'invasione assira e della deportazione.

Indice

1 Lista dei re di Israele secondo la tradizione biblica

[modifica] Lista dei re di Israele secondo la tradizione biblica

A differenza del Regno di Giuda, dove restò al potere ininterrottamente la casa (cioè la dinastia) di re Davide, trasmettendo il regno di padre in figlio, nel Regno di Israele non ci fu mai una dinastia che riuscisse ad affermarsi a lungo, ma solo per poche generazioni: poi con un colpo di stato o per altre vicende il potere passava ad una casa diversa.

Nota: questi nomi sono elencati nel testo originale della Bibbia in ebraico; la loro traslitterazione in italiano o in altre lingue moderne non sempre è univoca.