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Wahibra Psametek fu il quinto sovrano della XXVI dinastia egizia.
Psametek è considerato, da molti storici, come il vero fondatore della XXVI dinastia, o almeno con lui inizia quello che viene chiamato periodo tardo. A questo sovrano è da attribuire la riunuficazione dell'Egitto dopo l'anarchia ed il frazionamento politico che avevano caratterizzato il terzo periodo intermedio.
Psametek ebbe un regno notevolmente lungo: 54 anni come riportano correttamente Sesto Africano ed Erodoto mentre Eusebio di Cesarea gliene attibuisce solamente 45; comunque il suo regno è ben attestato da varie fonti non solo egizie ma anche assire.
Figlio di Necho I di Sais ottenne dagli occupanti assiri, grazie alla fedeltà del padre, il governo della città di Athribis.
Capitale della nuova dinastia fu Menphi che tornò così nuovamente ad avere il predominio su Tebe Il nome Psametek potrebbe significare uomo di Methek (o Metjek), con riferimento ad una sconosciuta divinità, ma anche venditore di vini di Metjek con riferimento ad una località non identificata. Alcuni studiosi sono propensi nel ritenere che si tratti solamente dell'errata trascrizione di un nome straniero, probabilmente assiro, che abbia messo in diffcoltà gli scribi egizi a causa della mancanza di elementi grafici adatti.
Negli annali assiri Psametek è identificato come Nebuskhezibanni ma in un cilindro cuneiforme sembra identificabile con un Tushamilki che si sarebbe ribellato ad Ashshurbanipal ricevendo aiuti da Gige di Lidia.
Dagli annali assiri sappiamo che il padre di Psametek era capo di una confederazione di venti principi del delta dell'Egitto, confederazione approvata da Ashsharraddon e confermata, poi, da Ashshurbanipal, confederazione che venne sconfitta dall'ultimo sovrano della XXV dinastia, Tenutamon, a sua volta sconfitto, e costretto a rifugiarsi in Nubia, dall'esercito assiro.
Alla morte del padre, caduto nella battaglia contro Tenutamon, Psametek venne, in un primo momento, deportato in Assiria poi rinviato in Egitto ad occupare il trono del padre.
Lo storico greco Erodoto narra come la salita al potere di Psametek sarebbe da mettere in relazione con la guerra da lui condotta contro una Dodecarchia, una lega di dodici princicpi egizi. Questa versione contrasta però con gli annali assiri. Quello che sappiamo è che nel suo 8° anno di regno si sentì sufficiente potente da inviare una flotta fino a Tebe per ottenere che sua sorella Nitokris I fosse adattata tra le Divine Spose di Amon, mettendo così una seria ipoteca sul controllo dell'Alto Egitto, in quel momento governato da Montuemhat, che dopo la sconfitta di Tenutamon e la conquista di Tebe da parte degli assiri aveva fatto atto di vassallaggio a questi.
L'effettiva riunificazione dell'Egitto, con l'allontanamento delle guarnigioni assire, avvenne nel 653 a.C.. Malgrado alcune fonti parlino di un inseguimento fino ad Ashdod, in Palestina, non sappiamo se la liberazione dell'Egitto dalla dominazione assira sia stata dovuta ad un confronto militare o alla debolezza dell'Assiria stessa.
Divenuto sovrano di tutto l'Egitto Psametek profuse molti sforzi nella riorgarnizzazione dello stato. Pur conservando nelle loro cariche principi locali con Mentuhemat o il fedele Samtutefnakht di Heracleopolis riorganizzò il governo delle varie provincie insediando governatori di nomina reale.
Notevole impegno venne anche profuso nella riorganizzazione dell'esercito che, pur restando strutturato sulla forte presenza di mercenari greci, fenici ed ebrei, venne riorganizzato su base nazionale anche attraverso provvedimenti di coscrizione obbligatoria.
Le frontiere vennero protette schierando truppe libiche a sud, verso la Nubia, e truppe greche sui confini occidentale ed orientale.
Nel 629 a.C. Psametek inviò l'esercito ad Ashdod, in Palestina, per contrastare un invasione da parte degli Sciti e nel 616 a.C., comprendendo come l'alleanza tra Media e Babilonia potesse essere potenziamente pericolosa per l'Egitto, intervenne a fianco dell'Assiria nel vano tentativo di arrestarne la caduta.
Il lungo regno di Psametek fu un periodo di profondo rinnovamento dell'Egitto sotto molteplici aspetti.
In campo artistico si ebbe un ritorno a forme tradizionali risalenti al Medio e Nuovo regno.
La forma demotica della scrittura, inizialmente introdotta come una stenografia inziò ad essere usata anche in campo letterario, innovazione che si sviluppera pienamente durante la seguente dominazione persiana.
Anche la religione subì un processo di evoluzione/involuzione con la fissazione nella teogonia Menfita delle tradizioni sulla creazione del mondo e sui rapporti tra gli dei. A questo periodo risalgono anche le numerose ipostasi animali di divinità, pratica che proseguirà poi nel periodo persiano, e il definitivo allonanamento dal pantheon ufficiale di Seth.
Anche il commercio ebbe visse un periodo di sviluppo grazie anche alla presenza di mercanti fenici e greci; soprattutto questi ultimi svolsero un fondamentale ruolo per leconomia egizia al punto da ottenere il permesso di fondare una loco città, Naukratis, sul ramo canopico del Nilo
Titolo |
Traslitterazione |
Significato |
Nome |
Traslitterazione |
Lettura (italiano) |
Significato |
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hr |
Horo |
|
՚3 ib |
Ahaib |
|
|
nbty (nebti) |
Le due Signore |
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nb ՚ |
|
|
|
hr nwbty |
Horo d'oro |
|
knw |
|
|
|
n swt bt |
Colui che regna
sul giunco
e sull'ape |
|
w3h ib r՚ |
Wahibra |
Saldo è il cuore di Ra |
|
sa Ra |
Figlio di Ra |
|
psmt(i)k |
Pesemetik |
Il mercante di vino di Metjek/ Il consorte di Metjek |
predecessore:
Nekau |
Signore del Basso e dell'Alto Egitto |
successore:
Wahemibra |
[modifica] Bibliografia e collegamenti esterni
Bibliografia antico Egitto