Priene
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Priene (in greco antico Πριήνη) era una citta greca dell'Asia minore sita sulle anse del fiume Meandro.
Secondo la tradizione venne fondata da coloni ioni e possedeva templi dedicati alle divinità di Poseidone, Atena e Demetra. Fu conquistata prima dai lidi e quindi dai persiani nel 546 a.C.. Essa partecipò alla rivolta delle città ionie. Nel 450 a.C. aderì alla lega di Delo e rimase sotto l'influenza ateniese fino al IV secolo a.C.. Il conflitto aperto contro la città si Samo ebbe termine nel 442 a.C. per l'intermediazione di detta lega. L'era ellenistica vide la conquista dell'Anatolia da parte di Alessandro Magno che dà inizio alla rifondazione della città liberandola dalla schiavitù persiana. Nel 334 a.C. Alessandro fa sosta a Priene, durante l'assedio alla città di Mileto, e fa una offerta al tempio della dea Atena. Successivamente la città cadde sotto l'influenza dei tolomeidi e quindi della città di Pergamo. Nel 155 a.C. la città fu attaccata e distrutta dal re di Cappadocia Ariarates V che s'impossessò del tesoro di Priene. Gli accordi del 196 e del 188 a.C. con la città di Samo furono inefficaci. Nel 135 a.C., con l'aiuto dei romani la città si libera dai conflitti in corso. Ma alla morte del re di Pergamo Attale III nel 133 a.C., la Priene venne attaccata come tutte le altre alleate di Roma. La città attraversa un lungo periodo di difficoltà legate alla pirateria e ritrova la sua tranquillità soltanto nel I secolo a.C. al tempo di Augusto. Privata dell'accesso al mare dopo che le anse del fiume Meandro caddero in secca, la città cominciò a perdere importanza commerciale e si spopolò perdendo molti abitanti.
Le sue rovine, ben conservate, si trovano attualmente in territorio turco.