Pietro Antonio Cataldi
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Pietro Antonio Cataldi (Bologna, 15 aprile 1548 - Bologna, 11 febbraio 1626) è stato un matematico italiano.
Sebbene avesse iniziato gli studi nella sua città natale, non sembra abbia frequentato la prestigiosa Università di Bologna.
Nel 1569 cominciò ad impartire lezioni di matematica presso l'Accademia delle Belle Arti di Firenze, in cui rimase fino al 1570, anno in cui si trasferì all'Università di Perugia.
Nel 1596 Cataldi ritornò a Bologna, dove insegnò presso l'università matematica e astronomia sino al giorno della sua morte. Durante i suoi ultimi anni di vita provò, senza successo, a costituire un'accademia di matematica (impresa alla quale dedicò anche parte del suo testamento).
È noto soprattutto per i suoi apporti al calcolo delle radici quadrate mediante serie aritmetiche e l'algoritmo delle frazioni continue, riprendendo in parte l'opera di Rafael Bombelli. Si occupò inoltre della dimostrazione del quinto postulato di Euclide e scoprì il sesto e il settimo (8.589.869.056 e 137.438.691.328) dei numeri perfetti. Il suo lavoro sulle tecniche algebriche venne inoltre applicato alla sfera militare.
[modifica] Bibliografia
Scrisse importanti opere sull'aritmetica, la teoria dei numeri e l'algebra, tra le quali le più importanti:
- "Transformatione geometrica" (1611),
- "Trattato del modo brevissimo di trovare la radice quadra delli numeri et regole da approssimarsi di continuo al vero nelle radici de' numeri non quadrati, con le cause & invenzioni loro" (1613),
- "Practica aritmetica" (1617),
- "Operetta di ordinanze quadre" (1618).
Pubblicò inoltre un'edizione commentata de: