Io (mitologia)
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Nella mitologia greca Io è una sacerdotessa di Era, figlia del fiume Inaco, re di Argo.
Zeus si innamorò di lei e, temendo la gelosia di Era, quando andava a trovare Io la nascondeva in una nuvola dorata.
Era, accortasi del sotterfugio, trasformò la giovane in una giovenca, ma Zeus continuò a vederla trasformandosi in toro. Allora la dea decise di farla sorvegliare da Argo, il cane dai cento occhi.
Ermes, incaricato da Zeus, addormentò Argo e lo uccise, liberando la giovenca. In seguito Era mandò un tafano a pungere Io, che cominciò a correre per tutta la Grecia per sfuggire all'animale.
Arrivata al braccio di mare tra Europa e Asia, attraversò a nuoto lo stretto, che così prese il nome di Bosforo (Βόσπορος, "passaggio della giovenca").
Finalmente Io giunse in Egitto, dove partorì Epafo, riacquistando le fattezze umane.
Io viene spesso raffigurata come una giovane donna con in testa le corna della vacca. Per questo fu identificata con Iside e Hathor ed accostata alla luna.
[modifica] Fonti
- Ovidio, Metamorfosi, I 583 ss.