Filistei
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Filistei (ebreo: פְלִשְׁתִּים felištīm, arabo: فلسطينيون filasṭīnīun, a raffrontare della parola araba فلَسْطينية filasṭīnīa, Palestina)
[modifica] Il popolo
Sembra che i Filistei fossero originari di Creta, che forse però costituisce una tappa intermedia dell'itinerario che li condusse nel Vicino Oriente. Emigrarono allo stesso tempo degli altri popoli del mare ed attaccarono l'Egitto. Respinti, s'installarono sulla costa sud canaanea (da Gaza a Tel Aviv attuali) verso il 1175 a.C. e fondarono le loro città principali lungo il litorale, sui siti attuali di Ashdod, Ashkelon e Gaza.
Alcuni secoli dopo la scomparsa dei Filistei l'imperatore romano Adriano ribattezzò la regione come Palestina (135 d.C.): "Palestina" è la forma "romanizzata" dell'antica denominazione biblica "Filistia". L'imperatore operò una tale scelta per mortificare gli ebrei negando i loro diritti su quella terra.
Nel 1150 a.C., gli Isrealiti dichiararono guerra ai Filistei dopo aver conquistato la maggior parte del Paese di Canaan ma, non riuscendo a riportare la vittoria, si stabilirono più a nord sulle terre dei Canaanei.
Dal 1080 a.C. al 931 a.C., sotto la guida del re Saul e poi del re Davide gli Israeliti contennero e poi respinsero i Filistei. La leggenda di Davide che sconfigge il gigante Golia illustra la caduta dei Filistei.