Euristica
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L'euristica (dal greco ευρίσκω, heurísko, letteralmente "scopro" o "trovo") è una parte dell'epistemologia e del metodo scientifico.
È quella parte della ricerca il cui compito è di favorire l'accesso a nuovi sviluppi teorici o scoperte empiriche. Si definisce infatti procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi, che non segue un chiaro percorso, ma si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico.
L'euristica di una teoria dovrebbe in particolare indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell'elaborazione del nocciolo della teoria.
Storicamente l'euristica è stata confusa per molti secoli con la giustificazione delle scoperte empiriche; ancora con l'elaborazione teorica di Francis Bacon (Francesco Bacone), infatti lo sviluppo delle scienze veniva indicato con la possibilità di un elaborato teorico di sopravvivere al "vaglio negativo dell'esperienza".
Nella sostanza si riteneva che una teoria scientifica dovesse essere in grado produrre ipotesi che venissero ad essere confermate o respinte tramite esperimenti.
È facile vedere come questa concezione tendesse a fornire un criterio che giustificasse a posteriori le nuove scoperta ma che non indicava strade concrete, operative per conseguirle.
Nel corso del XX secolo il dibattito sulla teoria della demarcazione ha portato a distinguere più nettamente questi due aspetti; tuttavia proprio questa distinzione ha portato la maggior parte del mondo scientifico a rinunciare all'elaborazione di un unica teoria dell'euristica.
A partire infatti dalla constatazione che lo sviluppo delle scienze avviene in modo diseguale e sulla base di evoluzioni di carattere molto diverso fra loro (cambiamenti teorici, risultanze empiriche impreviste, mutamenti culturali), si è infatti per lo più rinunciato a delineare un'unica teoria dell'euristica, anche in considerazione del fatto che, saltuariamente, nella storia della scienza si sono determinati casi di sviluppo teorico e scientifico a seguito di presupposti errati o apparentemente irrazionali (un esempio tipico può essere offerto dagli studi di Camillo Golgi che studiò come confutare la natura neuronale del sistema nervoso umano e fini col confermarla).
Oggi per tanto gli studi sull'euristica vengono piuttosto concentrati "all'interno" delle singole scienze o teorie, si può così parlare di un'euristica, ad esempio, della matematica o della biologia, l'euristica delle scienze in generale rimane invece una questione solamente teorica o terminologica, nel senso che ben difficilmente vengono avanzate proposte di euristiche così generali se non a livello di astrazione tale da renderle operativamente poco rilevanti.
In informatica si definisce euristico il lavoro di un software che non opera meccanicamente ma utilizza invece una tecnica virtualmente creativa, cioè non si limita ad analizzare i dati secondo confronto di dati noti, ma prova a simularne il comportamento. Esempi di software euristici sono alcuni moderni antivirus o alcuni programmi contro il phishing. Questi programmi sono in grado (in alcuni casi) di individuare comportamenti pericolosi anche in virus nuovi, per i quali l'analisi per confronto è inutile. La ricerca euristica permette quindi una maggiore sicurezza, sebbene spesso può rivelarsi insufficiente.
L'eurisma è lo schema mentale, tipico nell'uomo, che impedisce il corretto svolgimento del "procedimento euristico". Comporta una sorta di "ancoramento" a cio che appare più visibile, impedendo di leggere più in profondità e attivare la parte creativa e intuitiva della mente.
In psicologia le euristiche sono semplici ed efficienti regole che sono state proposte per spiegare come le persone risolvono problemi, danno giudizi, prendono decisioni tipicamente di fronte a problemi complessi o informazioni incomplete.
Il principio che giustifica l'esistenza di euristiche è quello secondo cui il sistema cognitivo umano è un sistema a risorse limitate che, non potendo risolvere problemi tramite processi algoritmici, fa uso di euristiche come efficienti strategie per semplificare decisioni e problemi.
Sebbene l'euristiche funzionano correttamente nella maggior parte delle circostanza quotidiane, in certi casi possono portare a sbagliare sistematicamente.
Negli scorsi decenni in psicologia cognitiva sono state individuate diverse euristiche, tra cui le più conosciute e studiate sono:
- Euristica della rappresentatività: si tende ad attribuire caratteristiche simili a oggetti simili, spesso ignorando informazioni che dovrebbero far pensare il contrario.
- Euristica della disponibilità: si tende a stimare la probabilità di un evento sulla base della vividità e l'impatto emotivo di un ricordo, piuttosto che sulla probabilità oggettiva.
- Euristica dell'ancoraggio: se si deve dare una stima di probabilità di un evento, la stima è sistematicamente influenzata da un termine di paragone.
[modifica] Euristiche e Forme di Errore
Le forme di errore dipendono da meccanismi universali che presiedono il recupero delle conoscenze, in particolare le tendenze sistematiche nei confronti di similarità e frequenza.
- Il confronto di similarità (Wason & Johnson-Laird, Tversky & Kahneman)
è un meccanismo del funzionamento di base della nostra memoria e funziona in modo da rendere il più velocemente possibile disponibili tutti quei contenuti che sembrano essere più attinenti con le informazioni richieste e la sua velocità dipende dal grado di affidabilità degli indizi a sua disposizione. Esso, tra tutte le conoscenze potenzialmente adatte, potrà renderne disponibili solo una certa quantità, cosicché, in mancanza di elementi precisi, attiverà categorie molto più ampie che renderanno più laborioso il compito di processamento dei dati nello spazio di lavoro.
- L’azzardo in base alla frequenza (Tversky & Kahneman)
è una euristica automatica specifica per la ricerca in memoria degli elementi richiamati o utilizzati più spesso. Interviene quando il confronto per similarità acquisisce un numero eccessivo di elementi simili o quando l’informazione utile recuperata è parzialmente completa. Agisce selezionando tra tutti i candidati messi a disposizione quello che ha avuto un valore di occorrenza di utilizzo maggiore. Questa euristica interviene con forza proporzionale alla scarsa qualità delle informazioni che guidano il confronto per similarità e serve a sbloccare l’utilizzo dei dati in modo sistematico partendo da quelli più frequentemente utilizzati.
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