Clotario II
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Clotario II (584 - 629) fu un re franco della dinastia dei merovingi: regnò dapprima sulla Neustria (dal 584: suo padre morì quando egli aveva solo pochi mesi) e poi su tutti i Franchi (dal 613).
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[modifica] Biografia
[modifica] La reggenza di Fredegonda
Figlio di Chilperico I e della sua terza moglie Fredegonda, Clotario succedette al padre quando aveva solo quattro mesi: sua madre esercitò la reggenza fino alla sua morte (597) e poté godere della protezione di Gontrano, re di Borgogna. Alla morte di Gontrano (592), Fredegonda prese anche Parigi (che era stata assegnata per testamento al nipote Childeberto II di Austrasia, figlio dell'odiata cognata Brunechilde) e nel 596 vinse gli Austrasiani a Leucofao.
Morta la madre, a soli tredici anni il re assunse i suoi poteri: intanto anche Chidelberto II era morto (595) e Brunechlide reggeva i troni di Borgogna e di Austrasia in nome dei nipoti, Teodorico II e Teodeberto II. Approfittando della giovane età di Clotario, Brunechilde lo sconfisse nelle battaglie di Dormelles (600) e di Etampes (604), e lo costrinse ad accettare l'onerosa pace di Compiègne.
[modifica] L'alleanza con gli Austrasiani
Quando una rivolta degli aristocratici e del clero di Austrasia costrinse Brunechilde a rifugiarsi nella Borgogna del nipote Teodorico, lasciando Teodeberto nelle mani degli insorti (605), Clotario ne approfittò per allearsi con gli austrasiani e muovere guerra alla Borgogna: gli scontri si protrassero fino al 612, quando Teodeberto II morì e Teodorico poté riprendere l'Austrasia. Teodorico II morì l'anno seguente e gli succedette Sigeberto III, di dodici anni: Brunechilde avrebbe dovuto nuovamente assumere la reggenza.
I nobili e il clero Austrasiani tornarono a ribellarsi: Brunechilde era una forte sostenitrice dell'autorità statale e non aveva intenzione di concedere potere ai dignitari. Clotario II si impegnò invece a riconoscere grandi privilegi all'aristocrazia, l'ereditarietà di cariche come quella di Maggiordomo, l'esenzione dalle tasse per il clero e il diritto al papa di eleggere i vescovi: fu così che i due maggiori dignitari della corte austrasiana, il beato Pipino di Landen e sant'Arnolfo di Metz, organizzarono un colpo di stato e consegnarono l'ormai ottantenne Brunechilda e il piccolo Sigeberto a Clotario, che dopo averli torturati per più giorni li uccise legandoli a dei cavalli che ne straziarono i corpi. Alla corona di Neustria, poté unire quelle di Austrasia e Borgogna.
[modifica] Re di tutti i Franchi
Rimasto l'unico re dei Franchi, nel 614, come promesso, con l'Editto di Parigi (o Edictum Clotarii), confermò le grandi concessioni ai nobili e al clero, garantì l'autonomia dei tre regni e sancì che ognuno di questi sarebbe stato retto da un maggiordomo, la cui carica venne resa ereditaria. Smantellò così quanto rimaneva della concezione romana dello Stato, che più fortemente assunse il carattere patrimoniale tipico della cultura barbarica, in cui le cariche e il territorio erano considerate proprietà private. Pipino di Landen e Arnolfo di Metz assunsero il controllo della corte (i loro figli, Begga e Ansegiselo, si sposarono e generarono Pipino di Herstal, bisnonno di Carlomagno). Il regno divenne un insieme di potentati civili ed ecclesiastici.
I re persero quasi tutti i loro poteri: i suoi successori vennero detti i Re fannulloni.
Nel 623 proclamò suo figlio Dagoberto I re di Austrasia.
Morì nel 629, dopo 45 anni di regno (il più lungo di tutta l'età merovingia).
[modifica] Voci correlate
- Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale
- Franchi (storia dei regni Franchi)
- Elenco di re franchi
- Storia della Francia