Clodoveo I
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Clodoveo I (ca. 466 - Parigi, 27 novembre 511) fu un membro della dinastia dei merovingi franchi.
[modifica] Biografia
Clodoveo I fu il primo importante sovrano della dinastia merovingia.
Succeduto al padre Childerico I, suo obiettivo fu quello di riunire in un unico regno i Franchi Salii, che vivevano nella valle dell'Jssel, sul mare, e i Franchi Ripuari, stanziati lungo il fiume Reno. Primo passo verso l'unificazione fu, nel 486, la sconfitta di Siagrio, l'ultimo Proconsole romano nella Gallia del nord. Questa vittoria ampliò il regno dei Franchi sulla maggior parte dei territori a nord della Loira.
Nel 493 Clodoveo sposò la principessa burgunda Clotilde; nel 496, battuti una prima volta gli Alamanni, popolo germanico stanziato a est dei suoi domini, si convertì al Cristianesimo, forse anche per influsso della moglie (Santa Clotilde).
Continuò il conflitto contro gli Alamanni, sottomettendoli nel 506 e l'anno successivo intraprese la guerra contro i Visigoti, che sconfisse presso Poitiers, dove morì il loro re Alarico II, respingendoli in Spagna. Tolosa e l'Aquitania passarono così nelle sue mani. Fu scelta come capitale del regno franco Parigi. Il regno franco allora comprendeva la maggior parte della Gallia e la regione sud-occidentale dell'odierna Germania. In base alla legge salica, Clodoveo divise il regno tra i suoi quattro figli: a Teodorico toccò Reims, a Clodomiro Orléans, Parigi a Childeberto I e a Clotario I Soisson.
[modifica] Politica interna
È spesso usato come termine di paragone con Teodorico, re degli Ostrogoti. Dopo la conquista dei barbari e la caduta dell'Impero romano d'occidente nel 476, i due sovrani mostrarono atteggiamenti diversi verso la popolazione romana.
Da una parte, infatti, Teodorico era disposto, sì, a collaborare con quest'ultima, anche perché sognava la nascita di una "Gothia" basata sui valori della tradizione germanica e sviluppata secondo i metodi della società e della cultura romana, ma prediligeva comunque un rapporto di superiorità da parte della sua etnia nei confronti dei dei sottomessi.
Dall'altra, invece, Clodoveo, al fine di rafforzare ulteriormente la già potente etnia dei franchi, avviò una politica di integrazione delle due popolazioni. Incentivò infatti la collaborazione tra queste due e, in un secondo momento, promosse addirittura i matrimoni misti che portarono alla nascita di un'aristocrazia terriera romano-franca. Sarà su questo rapporto di integrazione e solidarietà reciproca che si baserà la dinastia dei Franchi sino al suo disfacimento.