Carlo Sforza
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Carlo Sforza (Montignoso, 24 gennaio 1872 - Roma, 4 settembre 1952) è stato un uomo politico italiano.
Discendente in linea diretta dell'antica e nobile famiglia degli Sforza di Milano, durante la Prima guerra mondiale fu interventista e nel 1920 venne nominato Ministro degli Esteri, carica che mantenne per due anni. Ambasciatore in Francia nel 1922, si dimise pochi mesi dopo perché in rotta di collisione col fascismo e col suo capo indiscusso Benito Mussolini.
Nel 1927 alcune minaccie, rivoltegli dagli squadristi fascisti, lo constrinsero all'esilio, che trascorse in Francia, Inghilterra e Svizzera.
Dopo sedici anni passati in esilio all'estero nel 1945 diventa Presidente della Consulta Nazionale fino al 1946 quando viene eletto l'Assemblea Costituente. Nello stesso anno aderisce al Partito Repubblicano Italiano, con cui diventa ancora Ministro degli Esteri dal 1947 al 1951: in questa veste egli aderisce all'entrata dell'Italia nella NATO, l'alleanza atlantica che lega politicamente i paesi membri con gli Stati Uniti d'America.
Fu definito nel secondo dopoguerra da Giuseppe Dossetti, che non ne amava lo stile di politica estera filoatlantista, «il primo viaggiatore di commercio in veste missina»; secondo Sergio Romano, invece, «fu europeista e il suo contributo all’integrazione del continente fu molto più importante del confuso europeismo cristiano di Dossetti».
Predecessore: | Ministro degli Esteri del Regno d'Italia | Successore: | |
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Vittorio Scialoja | 1920 - 1921 | Pietro Tomasi Della Torretta |
Predecessore: | Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana | Successore: | |
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Pietro Nenni | 1947 - 1951 | Alcide De Gasperi | I |