Auletta
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Auletta | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Campania | ||
Provincia: | Salerno | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 280 m s.l.m. | ||
Superficie: | 35 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 71 ab./km² | ||
Frazioni: | contrada Ponte, contrada Mattina, contrada Tempe Di Lizzi, contrada Cerreta | ||
Comuni contigui: | Buccino, Caggiano, Corleto Monforte, Pertosa, Petina, Polla, Salvitelle, Sicignano degli Alburni | ||
CAP: | 84031 | ||
Pref. tel: | 0975 | ||
Codice ISTAT: | 065012 | ||
Codice catasto: | A495 | ||
Nome abitanti: | aulettesi | ||
Santo patrono: | San Donato da Ripacandida | ||
Giorno festivo: | 17 agosto | ||
Sito istituzionale |
Auletta è un comune di 2.520 abitanti della provincia di Salerno.
Indice |
[modifica] Geografia
L’abitato di Auletta è fiancheggiato a valle dal Fiume Tanagro che attraversa tutto il territorio fino ad incrociarsi con l’affluente Fiume Bianco nei pressi dell’area industriale di Buccino, inoltre ricade nell’area perimetrata del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
[modifica] Storia
Secondo una leggenda citata dall'abate Giovan Battista Pacichelli, Auletta sarebbe stata fondata da Auleto, compagno di Enea.
Alcuni storici invece affermano che il termine Auletta sia un fitonimo: dal momento che la zona è piena di ulivi (Olea europaea), si fa derivare il nome proprio da “olea”. Ad avvalorare tale tesi sono stati trovati documenti notarili nei quali la città é nominata come “olibola” nel 1095 e come “olivola” nel 1131.
Altri studiosi invece attribuiscono origini greche al nome Auletta, facendolo derivare da “Auletes” che vuol dire “suonatori di flauto” richiamandosi anche alle origini pastorali del primo nucleo abitato, che pare si sia stanziato nella zona vicina alla Grotta dell’Angelo.
Intorno all’anno Mille Auletta era già stata fortificata e aveva tre vie di accesso, che confluivano verso le tre porte delle mura di cinta denominate: Porta del Castello, Porta del Fiume e Porta Rivelino o Piano.
In tale periodo era stato già realizzato il Castello Marchesale con le sue torri, che era parte integrante del sistema di difesa del Ducato di Salerno e nel 1535 permise di resistere alle truppe spagnole di Carlo V.
In epoca normanna, questa terra fu dominata da Guglielmo di Principato, appartenente alla stirpe degli Altavilla, poi dai Gesualdo, dai Vitilio e dai più nobili Di Gennaroa.
Nel periodo aragonese, essa divenne “terra promiscua” del feudo di Caggiano.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] I beni architettonici
Il Centro Storico - Nel Centro Storico di Auletta, gravemente colpito dal sisma del 1980, vi è una piccola ma caratteristica piazzetta di un fascino ancora intatto, il “largo Santi Quaranta”, da cui si diramano varie stradine anguste e scalette che lo attraversano. Accanto al Castello Marchesale, nella piazzetta detta “Campitello”, si trova la “Chiesa di Santa Maria delle Grazie”, risalente ai primi secoli dopo l’anno Mille, che dal XVIII secolo in poi ha ospitato la congregazione laica della Carità.
Il Castello Marchesale - Esso risale al XII sec., periodo in cui tutto il borgo, entrò a far parte del sistema difensivo del Ducato di Salerno. Ebbe l’attuale impianto solo dopo il 1494, in seguito all’ispezione condotta dall’esperto in fortificazioni Antonio Marchesi. Così risistemato, fu in grado di opporre resistenza agli assalti delle truppe spagnole di Carlo V nel 1535. In epoca normanna, il Castello fu proprietà del conte Guglielmo di Principato (della famiglia degli Altavilla) e di suo figlio Nicola. Successivamente ne furono proprietari i Gesualdo (di cui ci parla l’abate Pacichelli ne “Il Regno di Napoli in prospettiva”, 1702), i Vitilio, i Di Gennaro, i Castriota Scandenberg (eredi dell’eroe nazionale albanese del’400 Giorgio Castriota) e, per successione ereditaria, i Maioli, che sono gli attuali proprietari. Più volte trasformato tra’500 e’600, il Castello finì per perdere l’originaria impostazione militare, conservando solo il torrione cilindrico nell’angolo nord del giardino.
Palazzi Gentilizi - Tra i Palazzi Gentilizi, ricordiamo quello dei signori Carusi, quello dei De Maffutiis, dei Fallace, dei D’Amato, dei Mari (che ospitò Garibaldi nel 1860) e dei Caggiano.
Il Casino dei Monaci - Questa importante costruzione, ancora abitabile e ben visibile a distanza, è stata a lungo dimora estiva dei monaci benedettini. Appartenente oggi alla famiglia Carusi, essa è delimitata da un vasto terreno ricco di vigne e ulivi.
Chiesa di San Nicola di Mira - Questa antica Chiesa, oggi chiesa parrocchiale di San Nicola di Mira era già documentata nel’300 insieme alla Cappella della Circoncisione posta fuori dalle mura. Fu distrutta dal terremoto del 1857 e di essa venne poi ricostruito solo il Campanile, ulteriormente modificato nella parte terminale dopo il sisma del 1980. Al suo interno è conservata una lapide murata del 1750 con un’epigrafe in latino dedicata al nobile e generoso medico De Maffutis.
Chiesa Santa Maria Assunta - L’attuale Chiesa di Santa Maria Assunta fu edificata tra il ’500 e il ’600 in seguito a una pestilenza che colpì la zona.
[modifica] Risorse ambientali
Monti Alburni - Buona parte del territorio si distende lungo la catena dei monti Alburni che presentano nella parte bassa del versante boschi lussureggianti (castagni, noccioli, carpino, quercia, ecc.).
Monte San Giacomo - Presenta diverse zone adibite al rimboschimento con conifere.
Fiume Tanagro - Scorre a valle delle Grotte dell’Angelo da cui riceve in parte anche le acque, assumendo aspetti particolari, con piccole cascate, laghetti e con presenza di vegetazione altrove introvabile. La parte compresa tra il Comune di Pertosa e lo Scalo ferroviario di Contursi è senz’altro la più bella ed interessante, tanto che è stato a suo tempo inserito, dalla Regione Campania, nella omonima Riserva naturale protetta.
La Grotta dell’Acqua - sebbene non si presenti grande all’esterno, si amplia notevolmente all’interno e per entrarvi bisogna percorrere un viottolo costeggiato da una staccionata di legno. Questa Grotta segna il confine di Auletta con Polla, Petina e Corleto Monforte.
Complesso “Grotta dell’Angelo” - Il complesso “Grotta dell’Angelo” è gia stato descritto per la Comunità Montana Vallo di Diano – Comune di Pertosa e lo stesso ricade in parte anche nel Comune di Auletta.