Aniene
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Fiume Aniene | |
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Dati generali | |
Lunghezza: | 99 km |
Altitudine della sorgente: | 1.075 m s.l.m. |
Bacino idrografico: | 1.414 km² |
Dove nasce: | Filettino (FR) |
Dove sfocia: | Tevere (Roma ponte Salario) |
Paesi attraversati: | Trevi e Filettino in provincia di Frosinone; Subiaco, Tivoli + 31 in provincia di Roma |
Il fiume Aniene (detto all'antica, popolarmente, Teverone, termine che era relativo soprattutto alla parte bassa del fiume e che non si usa più da almeno cinquant'anni) è lungo 99 km, e il principale affluente di sinistra del Tevere dopo il Fiume Nera.
Nasce al confine tra il Lazio e l'Abruzzo, nei Simbruini (il nome di questo sistema montuoso deriva dal latino sub imbribus, cioè sotto le acque), tra le province di Roma e di Frosinone. La piovosità del bacino e la natura carsica del territorio (costituito geologicamente da calcari fessurati) generano in queste montagne vari corsi d'acqua e sorgenti perenni, alcune assai copiose che provengono in molti casi anche da molto lontano, probabilmente da zone esterne al bacino idrografico dell'Aniene.
L'Aniene genera da due rami principali: Aniene propriamente detto e Simbrivio. Riguardo all'Aniene propriamente detto, la sorgente più lontana dalla foce ha nome Capo Aniene o Sorgente di Riglioso ed è posta 1.200 m/s.l.m. sul versante meridionale del Monte Tarino (m 1.959); ma la sorgente più copiosa (1,5 mc/sec) è posta un po' a valle, alle grotte del Pertuso, tra Filettino e Trevi, in provincia appunto di Frosinone. Il Simbrivio, invece, nasce da una serie di sorgenti che scaturiscono dal Monte Autore (m 1.853), dal Monte Tarinello e dal Monte Arsalone e confluisce, da destra, nell'Aniene dopo Trevi. Poco prima della confluenza con Simbrivio, l'Aniene forma le belle e caratteristiche Cascate di Trevi che, specie negli anni '60 del XX secolo fecero da ambientazione d'innumerevoli scene dei film di genere mitologico e peplum girati da registi italiani ed americani. A valle di Trevi, il fiume scorre in una valle molto incassata ricevendo solo piccoli tributi idrici, fra i quali si annovera quello della Sorgente dell'Inferniglio che gli tributa da destra presso Jenne con portate variabili da 0,1 a 1,6 mc/sec. Dopo avere bagnato Subiaco, la valle s'allarga e il fiume riceve parte del tributo delle copiose e famosissime Sorgenti dell'Acqua Marcia (fin dall'epoca Romana captate per la maggior parte dall'acquedotto a servizio di Roma (vedere dopo) che vi prende il nome.
Dopo il salto della grande cascata di Tivoli (e relative e successive cascatelle visibili dalla via Palombarese), l'Aniene arriva nella pianura romana, e si avvia al punto di confluenza con il Tevere, in comune di Roma, ai Prati Fiscali nei pressi di ponte Salario.
[modifica] Storia ed economia
Anticamente il fiume si chiamava Parensius (Parenzio). Il suo nome attuale è Aniene, in latino Anio, perché secondo la leggenda Anio, re della Toscana, volendo perseguitare Cetego, rapitore di sua figlia, nel passare questo fiume vi restò sommerso.
L'abbondanza e la continuità delle acque che lo alimentano fanno dell'Aniene un fiume di buona portata, che fu infatti utilizzato fin dall'antichità per alimentare acquedotti, e successivamente come risorsa per la produzione industriale locale e per la produzione di energia elettrica.
La captazione delle acque dell'Aniene ha una lunga storia: comincia a metà del II secolo a.C. con il primo acquedotto fatto costruire dal pretore Quinto Marcio, al quale fino all'età dei Claudi se ne aggiunsero altri due, sulla stessa direttrice e in alcuni punti sovrapposti o paralleli. Da qui il nome di acqua Marcia che l'insieme di queste acque assunse e mantiene nell'approvvigionamento idrico di Roma (al quale ancora contribuisce).
In età romana sorsero lungo tutta la val d'Aniene numerose ville romane, tra cui quella di Nerone a Subiaco. Nel Medioevo poi la zona divenne rifugio di popolazioni in fuga dai barbari e sede di castelli, eremi e monasteri (spesso insediati sulle antiche strutture romane), il più noto dei quali è il monastero benedettino di Subiaco.
Due eccezionali "prodotti" dell'Aniene a Tivoli sono:
- la Villa d'Este, i cui giochi d'acqua furono alimentati derivando l'acqua appunto dall'Aniene attraverso un cunicolo artificiale;
- la Villa Gregoriana, recentemente restaurata dal FAI, tipico e poco noto esempio di giardino romantico.
La varietà della conformazione geologica del percorso e la presenza di diversi salti hanno fatto sì che l'Aniene fin dal 1884 sia stato utilizzato per la produzione di energia elettrica (il che diede luogo nel secolo scorso ad un notevole sviluppo industriale nelle città di Subiaco e di Tivoli).
[modifica] L'Aniene oggi
La struttura amministrativa che oggi collega i comuni lungo l'alta valle dell'Aniene è la Comunità montana X dell'Aniene, che comprende i 33 comuni di:
- Affile, Ágosta, Anticoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli;
- Bellegra;
- Camerata Nuova, Canterano, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Cineto Romano;
- Gerano;
- Jenne;
- Licenza;
- Mandela, Marano Equo;
- Olevano Romano;
- Percile;
- Riofreddo, Rocca Canterano, Rocca Santo Stefano, Roccagiovine, Roiate, Roviano;
- Sambuci, Saracinesco, Subiaco;
La chiusura tra gli anni '70 e '80 di quasi tutte le industrie a monte non ha forse giovato all'economia locale, ma ha fatto sì che nel fiume, che nel secolo scorso le industrie (in particolare cartiere) avevano pesantemente inquinato, sia ricomparsa la fauna dei fiumi sani, trote e gamberi di fiume. La totale riconversione economica della conurbazione romana verso il settore commerciale e dei servizi e la nuova sensibilità ambientale hanno favorito l'istituzione e la cura di aree protette anche nella zona urbana.
[modifica] Collegamenti esterni
- Fotografia satellitare da Google Maps (immissione del fiume Aniene nel Tevere, a Roma)
- sugli acquedotti dell'Aniene
- sul parco dei Simbruini
- "Paesaggi elettrici", sulla produzione elettrica dell'Aniene
- la riserva naturale dell'Aniene a Roma
- il Ponte Nomentano
- Tivoli - Una città da scoprire
- Visitare Subiaco