Adolescenza
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Generalmente viene dato il nome di adolescenza a quella fase dell'età evolutiva che va dagli 11 ai 23/25 anni.
Descrizioni piú precise distinguono tra preadolescenza ed adolescenza. Alla prima assegnano gli anni dai 10/11 ai 13/14 e alla seconda gli anni dai 13/14 ai 23/25(Cannao-Moretti). Seguendo questa distinzione rimandiamo alla voce preadolescenza per la prima fase; qui tratteremo sola della adolescenza, ossia della seconda fase.
[modifica] Le caratteristiche dell'adolescenza
Mentre la preadolescenza è la fase nella quale l'individuo, incomincia a subire le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche dell'infanzia, nell'adolescenza le fondamentali trasformazioni sono già avvenute, la sessualità ha raggiunto la forma alloerotica (cioè, bisogno del partner) e, generalmente, quella di tipo eteroerotica (cioè bisogno del partner di sesso diverso), il pensiero ha maturato le forme logiche, l’egocentrismo infantile è superato. Queste nuove strutture sono però appena abbozzate; ora hanno bisogno di essere consolidate. Ciò avviene nell'arco di tempo che va, approssimativamente, dai 15 ai 18 anni ma recentissimi studi americani dimostrano che l'età dello sviluppo del corpo avviene nella femmina non oltre gli 8350 giorni dalla nascita, nel maschio invece non oltre i 9700.[citazione necessaria] La fragilità somatica e psicologia del soggetto, in questa fase, è evidente e facilmente spiegabile se si tiene conto del lavoro per il consolidamento delle sue strutture fisico-psichiche che in lui si va compiendo.
La sessualità alloerotica lo spinge ad incontri nei quali ancora mal si armonizza lo scarico delle pulsioni libidiche con il bisogno di dare e ricevere tenerezza ed affetto. D'altra parte mentre la maturazione sessuale a livello fisico è sufficientemente raggiunta, i riflessi di essa sul piano emotivo trovano una situazione psicologica del tutto impreparata.
La psicologia differenziale può precisare la notevole differenza che si riscontra tra la situazione del maschio e quella della femmina. I due sessi però hanno in comune questo fatto estremamente disorientante: mentre la maturazione sessuale a livello fisiologico è pressoché completa, a livello emotivo-affettivo la sessualítà è tutta da costruire; per ora l'adolescente comincia solo a tentare le prime esperienze. I traumi psicologici provocati da maternità e paternità precoci sono un test efficacissimo a dimostrare che non vi è necessario parallelismo tra sviluppo fisico e sviluppo psichico.
Sul piano pulsionale nell'adolescenza abbiamo la punta massima del fenomeno della masturbazione maggiore nei maschi, minore nelle femmine. Essendo le pulsioni legate al dinamismo ormonico e alla topografia somatica, la loro intensità e ampiezza sono diverse nel maschio e nella femmina. Nel primo vi è una maggiore intensità ma un minore coinvolgimento di tutta la persona; nella seconda avviene il contrario.
La femmina è più coinvolta dalla sua sessualità, ma questa non é tutta di tipo genitale; essa si traduce in amicizie particolari, nel bisogno di dare e ricevere tenerezza e può anche trovare più facilmente il modo di essere sublimata. Il maschio è meno coinvolto dalla sua sessualità ma le pulsioni a livello genitale sono più intense; più difficilmente possono essere sublimate; la masturbazione, se non é accompagnata da sentimenti di colpa, può liberarlo dalla tensione. Ma a volte essa ha altre funzioni, è la ricerca di una compensazione, alle mortificazioni sociali, agli insuccessi scolastici o nel lavoro, a forme di oppressione morale, ecc. In questo caso, per un processo circolare, la masturbazione aggrava il turbamento ed il turbamento spinge alla masturbazione. La delicatezza della fase adolescenziale é tutta nella costruzione di questi equilibri che sono di fondamentale importanza per la personalità futura.
Altro aspetto dell'adolescenza è dato dall'esperienza che ora il soggetto va facendo degli schemi mentali di tipo logico-formale. Il tipo operatorio-concreto del pensiero del fanciullo (7/10 anni) non consente al soggetto di immaginare il possibile fuori degli schemi della realtà, cosi com'egli la vive e la sperimenta. Per il fanciullo il possibile è solo ciò che non é ancora avvenuto ma può avvenire. Il pensiero logico-formale consente invece di concepire il possibile come ciò che non è contraddittorio. Mentre il fanciullo lavora di fantasia, ma il suo mondo fantastico é legato alla realtà delle cose concrete, si tratti pure di eroi spaziali o di mostri metà animali e metà uomini, il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, ecc., non reali, ma logicamente realizzabili.
Vi è un egocentrismo tipico dell'adolescente dato dalla tendenza a rinchiudersi in questo mondo fantastico, che lo può portare a grandi mete, ma anche ad a amare delusioni. Cronologicamente questa fase, a differenza di quella sessuale di cui prima si é detto, si colloca nella tarda adolescenza e nella prima giovinezza, tra i 16/17 anni e i 22/23 anni per la femmina e tra i 17/18 e i 25/26 per il maschio. Connesso con lo sviluppo del pensiero logico-formale vi è pure la maturazione degli schemi sociali.
Lo sviluppo della socialità comincia con il superamento dell'egocentrismo infantile verso i 9/11 anni, ma solo verso i 15/16 anni il sentimento della socialità orienta il soggetto verso rapporti di parità con gli altri e verso forme ideali di amicizia che non devono più rispondere alla necessità di avere compagni con cui giocare e divertirsi ma amici con cui coltivare ideali o condividere idee. Un fenomeno caratteristico della socialità adolescenziale è quello della solidarietà con i coetanei, sia nelle circostanze in cui uno ha bisogno dell'altro fino a portare a vere e proprie complicità delittuose, sia ad una solidarietà di classe che spesso parta a contestazioni di maniera nei riguardi degli adulti. Questa solidarietà di classe, mista a contestazione, si manifesta spesso in quella che viene chiamata crisi di originalità . L'adolescente sceglie per il suo comportamento condotte che lo distinguano da tutti gli altri, ma la sua attenzione è a tutto ciò che può distinguerlo dagli adulti.
Gli schemi della personalità di un individuo sono la risultante di fattori naturali e altresì di fattori culturali. Nei primi mesi di vita i fattori culturali appena cominciano a condizionare il comportamento dell'individuo, per cui la condotta di un bambino di pochi mesi non differisce granché da quella di tutti gli altri bambini, ma, più si avanza negli anni, più questi fattori contribuiscono a differenziare la condotta degli individui.
Le linee di comportamento qui descritte riguardo le caratteristiche dell'adolescenza sono solo orientative per capire i soggetti in questa età, perché nella realtà molto forte sarà la differenza tra soggetto e soggetto a seconda dell'ambiente e dei fattori culturali che avranno concorso a condizionare lo sviluppo di ciascuno.
[modifica] Bibliografia
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