Achille Occhetto
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Achille Occhetto (Torino, 3 marzo 1936) è un uomo politico italiano, esponente del Partito Comunista Italiano, primo segretario e autore della svolta che condusse alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.
All'anagrafe il padre avrebbe voluto chiamarlo Akel, in onore di uno scopritore danese del Mare Glaciale Artico, ma la burocrazia di regime vigente nell'Italia degli anni Trenta del Novecento impose un più italiano "Achille". Ha conseguito la maturità classica nel 1953.
Occhetto è stato l'ultimo segretario del Partito Comunista Italiano (dal 1988) e il primo segretario del Partito Democratico della Sinistra (fino al 1994); è stato co-fondatore e vicepresidente del Partito del Socialismo Europeo nel 1990, deputato e presidente della Commissione Affari esteri della Camera (dal 1996 al 2001); membro del Consiglio d'Europa dal 2002 al 2006.
Fu segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana dal 1963 al 1966, ed in seguito ebbe l'incarico di segretario regionale del PCI in Sicilia e venne eletto consigliere comunale di Palermo nel 1971. In questo periodo si distinse nella sua lotta contro la mafia.
Coordinatore nazionale del PCI nel 1986, due anni dopo ne divenne segretario nazionale subentrando ad Alessandro Natta. Durante la sua segreteria il partito assistette al crollo del muro di Berlino e allo scioglimento dell'Unione Sovietica. Considerata finita l'esperienza del comunismo, egli decise di sciogliere il PCI per fondare un nuovo movimento della sinistra progressista italiana, chiamandolo Partito Democratico della Sinistra (dopo aver a lungo meditato di chiamarlo Comunità e Libertà a imitazione di Comunione e Liberazione ritenuta delle «stesse radici»[1]).
La svolta dal PCI al PDS (Partito Democratico della Sinistra), detta "della Bolognina", non fu accettata da circa un terzo dei militanti comunisti che diedero vita al Partito della Rifondazione Comunista.
Alle elezioni politiche del 1994 venne indicato come leader della coalizione di sinistra, denominata Alleanza dei Progressisti, che si contrappose al raggruppamento centrista dell'ex Democrazia Cristiana (il Patto per l'Italia) e al nascente centrodestra (Polo delle Libertà) di Silvio Berlusconi. Il risultato elettorale deludente e la vittoria del centrodestra lo spinsero a lasciare la segreteria del partito.
Negli anni successivi Occhetto ha continuato a occuparsi di politica, seppur senza ricoprire ruoli dirigenziali all'interno del PDS prima e dei DS dopo.
Si è definitivamente allontanato dal partito nel 2004, quando decide di aderire ad un progetto unitario con Antonio Di Pietro, dando vita alla lista Di Pietro-Occhetto che si presenta alle elezioni europee e raccoglie il 2,1% dei consensi. Anche in questo caso il risultato non è incoraggiante, in quanto il solo movimento di Di Pietro, l'Italia dei Valori, precedentemente aveva raggiunto risultati maggiori.
Occhetto, candidato in tutte le circoscrizioni, sebbene eletto deputato europeo, lascia l'incarico in favore di Giulietto Chiesa. Il progetto si sfalda: Di Pietro riprende in mano la sua Italia dei Valori e Occhetto costituisce un movimento denominato Il Cantiere per il bene comune, di cui lo stesso Chiesa fa parte, insieme a personaggi come Antonello Falomi, Diego Novelli, Paolo Sylos Labini ed Elio Veltri. Non si tratta di un partito che si presenta regolarmente alle elezioni, ma che fornisce una indicazione di voto per i partiti della sinistra dell'Unione.
Il suo dichiarato obiettivo è quello di condurre alla nascita di un nuovo soggetto politico di sinistra, europeo e socialista, alludendo anche ad una "Rifondazione della Sinistra" che comprenda gli attuali partiti che si riconoscono in quell'area, come i DS, i Verdi, lo SDI e Rifondazione.
A maggio del 2006, quando Di Pietro viene nominato ministro e abbandona l'incarico di europarlamentare, Occhetto subentra al Parlamento europeo, aderendo al gruppo del Partito del Socialismo Europeo (da indipendente) e coinvolto nella Commissione giuridica e nella Commissione per gli affari esteri.
La sua elezione, ad ottobre dello stesso anno, viene messa a repentaglio da un ricorso presentato da Beniamino Donnici, primo non eletto dell'allora lista Di Pietro-Occhetto nella circoscrizione meridionale, il quale sostiene che l'elezione di Occhetto sia in quel momento illegittima, in quanto lo stesso Occhetto aveva già firmato un documento di rinuncia dalla carica in favore di Giulietto Chiesa. Tale ricorso è stato in un primo momento rigettato dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ma accolto successivamente dal Consiglio di Stato, che ha disposto la decadenza di Occhetto da parlamentare europeo.
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- Wikiquote contiene citazioni di o su Achille Occhetto
[modifica] Note
- ↑ Notizia riportata da Pierluigi Bersani in Sandro Magister, Da Giussani a Bersani, L'Espresso n.33 del 18-25 agosto 2006.
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: | Segretario del Partito Comunista Italiano | Successore: | |
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Alessandro Natta | 1988-1991 | Nessuno | I |
Predecessore: Nessuno |
Segretario del PDS/DS (1991-1994) |
Successore: Massimo D'Alema |
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
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1989 - 1994
|
Sinistra Un. Eur., PSE
PSE |
PCI
|
PCI, PDS
PDS, DS Indipendente |
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- Sud |
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- 20.900 |