Val Camonica
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Val Camonica | |
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Panorama dell'Alta Val Camonica | |
Paese/i: | Italia |
Regione/i: | Lombardia |
Provincia/e: | Brescia |
Comuni principali: | Angolo Terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Braone, Breno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Darfo Boario Terme, Edolo, Esine, Gianico, Incudine, Losine, Lozio, Malegno, Malonno, Monno, Niardo, Ono San Pietro, Ossimo, Paisco Loveno, Paspardo, Pian Camuno, Piancogno, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dell'Adamello, Sellero, Sonico, Temù, Vezza d'Oglio, Vione |
Sito della Comunità Montana |
La Val Camonica è la valle del fiume Oglio, che la percorre interamente da Ponte di Legno al Lago d'Iseo.
I principali centri della valle sono Darfo Boario Terme, Breno, Edolo e Ponte di Legno. Darfo-Boario Terme è il centro più popoloso della Valle, mentre Breno ne è tradizionalmente considerata la capitale "morale".
Le montagne che la circondano comprendono numerose cime sopra i 3000 m; fra queste si segnalano ad est tutto il gruppo dell'Adamello (3539 m) e a nord le cime che la separano dalla Valfurva, fra cui la Punta San Matteo (3678 m). Grazie ad esse l'alta Val Camonica (ed in particolare Ponte di Legno, situato alla sua testata) è un'importante zona turistica, dotata fra l'altro di numerosi impianti sciistici.
Al di fuori dell'alta valle vi sono altri importanti centri turistici, quali Monte Campione (sport invernali), Boario Terme (località termale), Capo di Ponte (ove si trovano gran parti dei graffiti rupestri), Schilpario (in Val di Scalve) ed Aprica (a cavallo dell'omonimo passo, al confine con la provincia di Sondrio).
Per approfondire, vedi la voce Incisioni rupestri della Valcamonica. |
[modifica] Storia
La Val Camonica fu abitata nella preistoria da diverse popolazioni, la più importante delle quali fu quella dei Camuni, i cui primi segni risalgono all'età neolitica, ma che mantenne la sua indipendenza fino al 16 a.C., quando venne annessa all'Impero Romano, come testimoniato dalla epigrafe di Augusto a La Turbie. Di origine incerta (forse ligure), questo popolo ci ha lasciato i notevoli graffiti rupestri che testimoniano di una via commerciale nell'Età del Bronzo, che passava attraverso le Alpi collegando il Nord Europa all'Italia settentrionale.
Durante il Medioevo la Valle Camonica fu attraversata da Carlo, re dei Franchi, che concesse ampi territori ai monaci di Tours in questi luoghi. A partire dal XIII secolo, iniziò ad acquistare influenza la famiglia dei Federici, ghibellina, che controllava i castelli di Gorzone e Mu, e che risultò vincitrice in una lotta secolare contro la famiglia dei Nobili di Lozio, quasi completamente massacrata nel corso del XV secolo. Poco dopo quest'epoca, la Valle Camonica venne annessa ai domini della Repubblica di Venezia, sotto cui rimase fino al 1797. In quell'anno, la valle fu percorsa dalle truppe napoleoniche, e con i trattati di Campoformio, dell'anno successivo, venne annessa all'Impero Austro-Ungarico. Assieme al resto della Lombardia, fu annessa al Regno di Sardegna durante la Seconda guerra di Indipendenza (1860).
Nella storia recente, le montagne sul lato orientale delle valle furono teatro di aspri combattimenti fra italiani ed austroungarici durante la Prima guerra mondiale, ed è ancora possibile scorgere i segni di questo avvenimento (tratti di reticolati, resti di baraccamenti, e persino affusti di cannoni).
[modifica] Accessi
I due principali accessi alla Val Camonica sono la Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, che la collega con Bergamo (attraverso la Val Cavallina) e la strada SP BS 510 (ex SS 510) Sebina Orientale che costeggia la sponda orientale del lago d'Iseo e la collega a Brescia; le due strade si congiungono all'entrata meridionale della valle, poco a nord di Lovere.
Vi sono poi diversi accessi attraverso passi montani: i principali sono:
- il Passo dell'Aprica (1126 m), a nord-ovest, che la mette in comunicazione con la media Valtellina (provincia di Sondrio)
- il Passo del Tonale (1828 m), a nord-est, che la mette in comunicazione con la Val di Sole (provincia di Trento) e quindi con Bolzano
- il Passo del Mortirolo (1850 m), a nord, che la mette in comunicazione con la media Valtellina (provincia di Sondrio)
- il Passo di Gavia (2621 m), a nord, che la mette in comunicazione con la Valfurva, Bormio e l'alta Valtellina (provincia di Sondrio)
- il Passo di Croce Dominii (1875 m), a est, che la mette in comunicazione con la Valle del Caffaro, tributaria della Valle Sabbia(provincia di Brescia)
- il Passo della Presolana (1293 m), a sud-ovest, che la mette in comunicazione con l'alta Valle Seriana (provincia di Bergamo).
- il Passo del Vivione (1826 m), che mette in comunicazione due delle sue vallate secondarie (la Valle di Scalve e la Val Paisco)
Di tutti questi, i primi due sono di gran lunga i più importanti, mentre molti dei rimanenti sono aperti solo durante la stagione estiva e sono noti soprattutto per ragioni turistiche (ad es. i passi Gavia e Mortirolo sono ormai salite classiche del Giro d'Italia).