Serpentone (strumento musicale)
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Il serpentone è uno strumento musicale a bocchino con canneggio forato dalla caratteristica forma a serpentina.
Nasce nel XVI secolo, probabilmente in Francia, come contrabbasso della famiglia del cornetto. Il tubo era realizzato con due valve di legno di castagno tenute isieme da una stretta legatura realizzata con strisce di cuoio. All'estremità superiore (normalmente realizzata in tubo metallico) vi era un profondo bocchino in corno o avorio. La curvatura a serpente permetteva di sostenere lo strumento tra le ginocchia dell'esecutore seduto e di raggiungere agevolmente i sei fori per le dita.
Lo strumento era utilizzato come basso per accompagnare i cori e nella musica da camera, grazie all'ampia estensione, alla flessibilità del suono ed alla possibilità di eseguire tutti i gradi cromatici e tutti gli abbellimenti.
Questa versatilità e flessibilità si perse nel corso degli anni, dato che Hector Berlioz a metà '800 ne parla come di uno strumento barbarico, il cui uso era limitato all'accompagnamento del canto nelle chiese.
Nonostante queste imperfezioni, il serpentone rappresentò di fatto l'unico efficace basso d'armonia per le bande e per le orchestre fina all'introduzione della tuba bassa e contrabbassa intorno al 1835. Compare nelle partiture di Rossini (L'assedio di Corinto, 1826) fino al Rienzi di Wagner (1842) ed a I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi (1855). In questi ultimi decenni di uso, il serpentone era stato perfezionato con l'aggiunta di chiavi per perfezionare la qualità sonora di tutti i gradi cromatici e con l'adozione di una forma verticale simile a quella del fagotto, al punto da venir battezzato fagotto russo (basson russe).
Oggi è stato riscoperto per l'esecuzione del repertorio antico, soprattutto a cura del trombonista Douglas Yeo.