Ritchie Blackmore
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Richard Hugh Blackmore (nato a Weston-super-Mare, Somerset, Inghilterra il 14 aprile 1945) è uno dei più celebri ed importanti chitarristi della storia del rock, e più in particolare, dell' Hard Rock Britannico fondatore di gruppi come Deep Purple e Rainbow.
[modifica] Biografia
Nato a Weston-super-Mare si trasferì quando aveva ancora due anni ad Heston nella periferia di Londra. Ritchie prese in mano la sua prima chitarra acustica (una Framus) all'età di dieci anni e grazie anche ad alcune lezioni di chitarra classica che gli furono impartite, acquisì un tecnica con un'impostazione classicheggiante. Inizia a suonare con modelli Gibson ma si dedica successivamente alla fender serie D, modello di chitarra che utilizzerà per tutta la sua carriera; utilizza amplificatori Marshall valvolari a 100 W senza aggiunta di effetti o pedali.
Divenne ben presto allievo del grande session man "Big" Jim Sullivan, lo stesso insegnante di Jimmy Page dei Led Zeppelin, del quale divenne poi un fido accompagnatore.
Negli anni '60 militò in diverse band: Heinz and the wild boys, Savages (nei quali prese il posto di Roger Mingway), The Outlaws, e i Boz.
La fama di Blackmore comincia con il famoso gruppo Hard rock dei Deep Purple fondato insieme all'energico tastierista Jon Lord. Blackmore rimarrà nel gruppo dal 1968 al 1975 e successivamente rientrerà nel gruppo nel 1984 per poi riuscirne nel 1993.
Dopo l'uscita dai Deep Purple, a causa dei suoi frequenti litigi con Ian Gillan, Ritchie fonda il gruppo Ritchie Blackmore's Rainbow poi conosciuto con il nome di Rainbow, il cui cantante era il famosissimo Ronnie James Dio. Anche con i Rainbow Blackmore riuscì a influenzare generazioni di chitarristi e a lasciare un segno nella storia musicale.
Negli ultimi anni, Blackmore si è dedicato ad un progetto totalmente nuovo, i Blackmore's Night, insieme a quella che è poi diventata sua compagna, Candice Night. Un visionario esperimento di musica rinascimentale e medioevale che ci consegna un Ritchie Blackmore irriconoscibile, totalmente rinnovato e per sempre lontano, dice lui, dalle plaghe del rock.
[modifica] Tecnica Chitarristica & Strumentazione Musicale
Blackmore, nei Deep Purple inizialmente suonava una vecchia e fidata chitarra Gibson ES335 Cherry Red, anche se fin dalla fine del 1968 comincia ad apparire una Fender Stratocaster donatagli da Eric Clapton durante un Tour negli U.S.A. in cui i Deep Purple avolgevano il ruolo di supporters dei Cream (Tour che si ricorda perché Blackmore giocava a scimmiottare lo stesso Clapton suscitando ilarità e consensi del pubblico .... e che portò all'allontanamento anticipato della band proprio per volontà del management del trio inglese). Il ricorso alla Fender Stratocaster divenne sempre più forte ed intenso col 1969, e con l'arrivo di Ian Gillan come lead singer dei Deep Purple l'utilizzo della Gibson divenne tendenzialmente minoritario e limitato a certi pezzi. Con la fine del 1970 la Gibson venne abbandonata del tutto. Blackmore subito adattò e customizzò la sua Fender Stratocaster personalizzandola pesantemente: l'utilizzo del pickup centrale era pressoché nullo e spesso il magnete risultava spento o disattivato del tutto: inoltre Blackmore personalizzava ancora di più il suo sound attraverso l'uso della cosiddetta "scalloped fingerboard" in cui il manico della chitarra vedeva i tasti scavati come in molti strumenti classici in modo da assumere toni e caratteri particolari in rapporto alla pressione esercitata delle dita nell'incavo da lui creato. Personalissimo anche il suo suono distorto, ottenuto attraverso un sovrapotenziamento degli amplificatori Marshall - esplicitamente ideato per lui dal patron della casa Jim Marshall - che da 100 watt venivano sovrapotenziati ad oltre 200 watt, in modo da favorire la distorsione naturale del suono: il risultato fu un suono di Fender Stratocaster distorto assolutamente personale, denso, mai troppo sottile e metallico ma corposo e comunque definito e mai impastato (questo contribuirà poi a rendere pochi anni dopo i Deep Purple la band più "runorosa" del Rock 'n Roll). Un sound che moltissimi chitarristi hanno tentato nei decenni di imitare ma sempre con scarsi risultati. La cosa più sorprendente della tecnica di Blackmore a partire dal Mark II dei Deep Purple è stato il riuscire a combinare scale jazz e blues, fraseggi in scale minori insieme a armonie e fraseggi propri (o rieccheggianti) la musica classica Europea, cromatismi e passaggi richiamanti anche melodie orientali in un mix stilistico assolutamente personale ed all'avanguardia già nei primissimi anni '70, riuscendo così ad ottenere una tecnica completa, dal timbro e dallo stile unico e raffinato e capace di variare da picchi lirici e dal feeling inarrivabile a passaggi straordinariamente virtuosi, veloci e fluidi e "cattivi" e, infine, a momenti psichedelico-rumoristici dal sapore chiaramente post-Hendrixiano.
Lo stile di Blackmore è alla base primaria su cui si è costruita la cosiddetta scuola neoclassica di chitarra, propria di alcune branche dell'Hard Rock, e che ha visto il primo capostipite-discepolo in Yngwie Malmsteen: una scuola che però ha portato lo stile di Blackmore ad estremismi eccessivi, baroccheggianti e troppe volte dal chiaro gusto kitsch e freddamente virtuosistico, privo della scintilla creativa e calda propria del Maestro Inglese.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Intervista a Blackmore
- (EN) Intervista a Blackmore sul suo nuovo progetto di musica rinascimentale
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