Riccardo III
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- Vi è anche una commedia intitolata Riccardo III di Shakespeare.
Riccardo III (Fotheringay, 2 ottobre 1452 – Bosworth, 22 agosto 1485) fu re di Inghilterra dal 1483 fino alla morte ed ultimo della casata degli York. Ultimo degli undici figli di Riccardo, duca di York, e di Cecily Neville, discendente da parte del padre dal secondo e quinto figlio di Edoardo III di Inghilterra e, da parte di madre, da John di Gaunt, il 4° figlio dello stesso Edoardo, Riccardo è il secondo e ultimo monarca della casa di York, il primo essendo suo fratello Edoardo IV, e insieme ad esso il monarca inglese a più alto concentrato di sangue reale di sempre. Dopo la morte del fratello Edoardo IV, Riccardo governò per poco tempo come reggente in vece del nipote Edoardo V con il titolo di Lord Reggente, ma spedì Edoardo e suo fratello Riccardo di Shrewsbury, duca di York, nella Torre di Londra, usurpando il trono (incoronato il 6 luglio 1483). Contro l’usurpatore si sollevò una ribellione ed egli cadde nella battaglia di Bosworth Field (poi conosciuta come Redmore o Dadlington Field) , affrontando le truppe di Enrico Tudor, conte di Richmond e futuro Enrico VII d'Inghilterra. L’opera teatrale di William Shakespeare, Riccardo III ha contribuito nel renderlo un personaggio negativo.
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[modifica] Infanzia
Riccardo nacque nel castello di Fotheringhay, quarto figlio sopravissuto di Riccardo Plantageneto duca di York, (che fece delle forti rivendicazioni al trono di Enrico VI) e Cecilia Neville. Il braccio avvizzito, l’andatura zoppicante, la schiena ricurva, sono tutte probabili invenzioni create soprattutto da Thomas More nella sua discutibile opera storica, che tanto influenzò Shakespeare.
Riccardo trascorse buona parte della sua infanzia nel castello di Middleham nel Wensleydale, sotto la tutela di suo zio Richard Neville, conte di Warwick. Fu coinvolto nelle lotte tra le le fazioni dei Lancaster e degli York, durante l’ultima metà del XV secolo. Al tempo della morte del padre, nella battaglia di Wakefield, Riccardo era ancora un ragazzo, e da quel momento finì sotto la protezione di Warwick, noto alla storia come The Kingmaker (letteralmente: il "creatore di re") a causa della sua forte influenza sul corso della guerra delle Due Rose. Warwick diede un forte contributo alla deposizione di Enrico VI ed alla sua sostituzione con il fratello maggiore di Riccardo, Edoardo. Mentre Riccardo era nelle terre di Warwick, maturò un’intima amicizia con Francis Lovell. Tale rapporto sarebbe rimasto solido per tutto il resto della vita.
[modifica] Matrimonio
Dopo la vittoria decisiva degli York sui Lancaster nella battaglia di Tewkesbury, Riccardo sposò Anna Neville, figlia più giovane di Richard Neville, conte di Warwick e vedova del già Edoardo di Westminster, figlio di Enrico VI. Edoardo perì nella battaglia di Tewkesbury, nel 1471. Da questo periodo, Anna scompare dalle testimonianze storiche, che ne disconoscono la sorte. É credenza popolare che ella finì sotto il controllo di Giorgio Plantageneto, duca di Clarence, il quale ebbe l’interesse ad impedirne un successivo matrimonio. In questo modo infatti avrebbe potuto disporre dell'intero patrimonio di Anna e della sorella maggiore Isabella Neville, duchessa di Clarence e moglie di Giorgio. Si dice che Riccardo trovò Anna al lavoro come sguattera in una locanda di Londra e la salvò da tale condzione, sebbene la verità dei fatti sia sconosciuta. Il loro matrimonio avvenne il 12 luglio 1472. Tuttavia, a causa delle proprietà e delle terre in gioco, non è chiaro se egli l’amasse realmente, nonostante pianse pubblicamente ai suoi funerali nel 1485.
Riccardo ed Anna ebbero un figlio, Edoardo Plantageneto (conosciuto anche come Edoardo di Middleham), che morì non molto dopo esser stato nominato Principe di Galles. Riccardo ebbe inoltre un certo numero di figli illegittimi, incluso Giovanni di Gloucester, ed una figlia, Caterina, sposata con William Herbert Conte di Pembroke. Si è ritenuto che la madre potesse essere stata Caterina Haute, il cui nome è presente negli archivi di famiglia. Entrambi i figli sopravvissero al padre.
[modifica] Regno di Edoardo IV
Durante il regno di suo fratello Edoardo IV, Riccardo dimostrò la sua fedeltà tanto quanto la sua capacità come comandante militare. Fu ricompensato con vaste proprietà nell’Inghilterra settentrionale e fu nominato Duca di Gloucester e Governatore del Nord, divenendo il nobile più ricco e più potente del paese. A causa di contrasti, l’altro fratello Giorgio Plantageneto, duca di Clarence, fu condannato a morte da Edoardo per tradimento.
Riccardo continuò a controllare il nord dell’Inghilterra fino alla morte di Edoardo. Nel 1482 riprese Berwick-upon-Tweed dagli Scozzesi. Fu ricordato per essere giusto ed imparziale, sostenendo le università e facendo donazioni alla chiesa.
[modifica] Ascesa al trono
Alla morte di Edoardo IV, il 9 aprile 1483, gli ultimi figli del re, Edoardo V, dodicenne, e Riccardo di Shrewsbury, duca di York, novenne, furono considerati come i prossimi in ordine di successione. Nominato Lord Protettore del Regno nel volere di suo fratello, Riccardo si sentì minacciato dalla famiglia dei Woodville, che aveva un certo ascendente su Edoardo V.
Quando la scorta del re bambino si mise in cammino dal Galles a Londra per l’incoronazione, Riccardo e Henry Stafford, conte di Buckingham, si unirono alla suddetta presso Northampton. Riccardo arrestò il custode del re, Anthony Woodville, e gli altri consiglieri, portandoli al castello di Pontefract , presumibilmente con l'accusa di aver progettato di assassinare Edoardo V. Riccardo condusse Edoardo alla Torre di Londra (allora una residenza reale). L'evento ebbe l'approvazione dei più, in quanto la maggior parte del paese diffidava della famiglia della regina precedente. Riccardo si definì Lord Protettore e fu nominato Capo Consigliere (capo del governo).
John Morton, vescovo di Ely e più tardi arcivescovo di Canterbury sotto Enrico VII, è considerato da alcuni come un’importante fonte della propaganda Tudor contro Riccardo III. Secondo la Storia di Sir Thomas More, che potrebbe essere in parte basata sui resoconti di Morton, William Hastings, barone di Hastings, fu arrestato per presunto tradimento il 13 giugno 1483, durante un’assemblea del Consiglio reale presso la Torre di Londra. Pochi minuti dopo fu decapitato sul Tower Green (presso la Torre di Londra, il prato sul lato ovest della White Tower, delimitato a nord dalla Cappella di San Pietro ad Vincula ed a sud dalla Queens House), in evidente violazione dei suoi diritti garantiti quale membro della Camera dei Lords dalla Magna Carta. Si è discusso se Hastings, la cui esecuzione fu la prima ad essere ricordata presso la Torre di Londra, fu invece arrestato il 13 giugno ed in seguito formalmente accusato di tradimento, processato e giustiziato il 18 giugno; nessuna testimonianza di quanto sopra è però pervenuta. Il fratello minore di Edoardo, Riccardo, uscì dalla Torre il 16 giugno.
È probabile che Hastings si fosse alleato con la regina madre a causa della crescente influenza di Buckingham ed alla condotta di Riccardo, che egli riteneva una concreta usurpazione del trono. Morton sostenne di esser stato presente nella sala del concilio quando Hastings fu arrestato, pertanto potrebbe esser stato uno dei diversi personaggi detenuti per aver partecipato alla cospirazione con il precedente.
Altri tre membri della presunta cospirazione (il fratello della regina, Lord Rivers, il suo secondo figlio, Richard Grey, ed un altro ciambellano, Sir Thomas Vaughan) furono altresì dichiarati colpevoli e giustiziati. Jane (o Elizabeth) Shore, la quale era stata una mantenuta di Edoardo IV e poi del figliastro Thomas Grey, marchese di Dorset, ed infine del predetto Hastings, fu condannata per reati minori e dovette fare pubblica penitenza; fu anche imprigionata per un breve periodo. Thomas Grey evitò il processo entrando nel santuario di Westminster (esercitando il diritto di asilo) con sua madre.
John Morton è ritenuto inoltre la fonte di altre accuse contro Riccardo, specialmente
- l’omicidio di Enrico VI
- l’esecuzione "privata" di suo fratello Giorgio, duca di Clarence
- l’assassinio del primo marito di sua moglie, Edoardo di Westminster, principe di Galles
- di aver costretto Anna Neville a sposarlo contro il suo volere
- di aver ucciso sua moglie per poter così sposare sua nipote Elisabetta di York
- di aver accusato Jane Shore ed Elisabetta Woodville di stregoneria per aver paralizzato il suo braccio
- per essersi dichiarato illeggittimo
Ognuna di queste storie appare nella Storia di Re Riccardo III di Sir More oppure è riportata sugli scritti di terzi (gli storici sono divisi sull’importanza di Morton come fonte, alcuni ponendo in rilievo il fatto che il padre del suddetto fosse un fedelissimo di Edoardo e che avesse conoscenze importanti nel governo di Londra). Il dilemma se queste storie fossero vere o meno non fu di grande interesse per Morton o More, poiché la storia era ancora ritenuta come una branca della letteratura. Morton, dopo l'arresto, dovette andare in esilio nelle Fiandre. Ritornò solo quando Enrico VII fu sul trono.
Il 22 giugno 1483, fuori dalla Cattedrale di San Paolo, fu letta pubblicamente una dichiarazione in nome di Riccardo, ove per la prima volta dichiarava la volontà di ascendere al trono. Quando i membri del parlamento si incontrarono, il 25 giugno, un prete testimoniò di aver gestito un matrimonio (od un fidanzamento) tra Edoardo IV e tale Lady Eleanor Talbot (o Butler) prima del suo matrimonio con Elisabetta Woodville. Secondo gli usi del tempo, perfino un fidanzamento era un vincolo precontrattuale, di conseguenza il matrimonio di Edoardo IV e di Elisabetta Woodville fu ritenuto bigamo e la loro prole fu dichiarata illegittima. Una parte degli atti di quella sessione parlamentare sono sopravissuti in un documento noto come Titulus Regius, emanato alcuni mesi più tardi dal parlamento. Una sola copia dello stesso sfuggì alla distruzione poi ordinata da Enrico VII. L’identità del prete in questione, ritenuta quella del precedente cancelliere di Edoardo IV, Robert Stillington, arcivescovo di Bath e Wells, è fornita da una sola fonte: il commentatore politico francese Philippe de Commines. Il Titulus Regius addusse due ulteriori ragioni in base alle quali il matrimonio di Edoardo IV era invalido, ovverosia che era stato celebrato «in un luogo profano» e «senza il consenso dei Lord».
Nonostante le voci sulla fondatezza delle rivendicazioni di Riccardo, mancò la prova definitiva. Solo recentemente è stato accettata l'idea che Riccardo si impossessò della corona per conservare potere e ricchezza anche sotto il regno di Edoardo V, il quale era presumibilmente solidale con l’imparentata famiglia Woodville.
[modifica] Incoronazione
I tre fratelli più anziani di Riccardo erano tutti morti. Suo fratello Giorgio Plantageneto, duca di Clarence, fu privato dei diritti civili, in quanto accusato di tradimento; ciò comportò la rimozione dalla linea di successione dei suoi figli Margherita Pole, Contessa di Salisbury, e Edoardo, conte di Warwick, sebbene questi ultimi non fossero coinvolti nell’imputazione e ricevessero altri onori.
Il 6 luglio 1483, Riccardo fu incoronato a Westminster. Eccetto per tre conti, non abbastanza adulti per partecipare, e qualche nobile minore, l’intera aristocrazia presenziò alla cerimonia dell'ultimo sovrano Plantageneto.
[modifica] Morte
Riccardo era noto per essere un uomo devoto ed un efficiente amministratore. Tuttavia era a favore degli York, non aveva eredi ed aveva spietatamente eliminato i Woodville ed i loro alleati. Era quindi vulnerabile agli attacchi dei suoi oppositori. Uno dei suoi sostenitori più leali, Enrico Stafford, duca di Buckingham, si ribellò e fu giustiziato nel 1483, dopo essersi unito ad Enrico Tudor in un fallito tentativo di rovesciare il sovrano con la forza.
I nemici di Riccardo si unirono ancora contro di lui. Secondo una tradizione popolare di Leicester, egli andò a visitare una veggente in città, prima di procedere per la battaglia di Bosworth Field , il 22 agosto 1485, ove si scontrò con le forze dei Lancaster guidate da Enrico Tudor. L’indovina gli disse «ove il tuo sperone dovrebbe colpire nella cavalcata verso la battaglia, la tua testa sarà rotta al ritorno». Nella cavalcata in battaglia, il suo sperone colpì la pietra del ponte di Bow Bridge; quando il suo cadavere fu riportato indietro sul dorso di un cavallo, la testa colpì la stessa pietra e si aprì violentemente. Tudor successe a Riccardo divenendo Enrico VII di Inghilterra, e consolidò il potere sposando l’erede York, Elisabetta. Nonostante le leggende, Riccardo fu abbandonato a Bosworth dai Lord Guglielmo Stanley ed Enrico Percy, conte di Northumberland. Il cambio di campo di Stanley indebolì seriamente l’esercito di Riccardo.
Si dice che il corpo privo di vestiti di Riccardo fu esibito per le strade prima di essere tumulato a Greyfriars Church a Leicester, ove dovrebbe giacere ancora oggi, sebbene la lapide sia stata distrutta durante la dissoluzione dei monasteri.
[modifica] Successione
Al tempo della resistenza contro i Lancaster, Riccardo era un vedovo senza figli legittimi. Dopo la morte del figlio, egli nominò dapprima suo nipote Edoardo, il giovane figlio di Clarence e nipote di della Regina Anna Neville. Dopo il decesso della stessa, Riccardo designò un altro nipote, Giovanni de la Pole, conte di Lincoln. Attualmente la legge di successione britannica (risalente al 1701) prevede che la Regina Elisabetta II di Inghilterra sia l’erede legittima. Tale atto normativo è considerato come parte fondamentale dello statuto.
Se la dichiarazione di illegittimità di Edoardo IV fosse stata accettata, gli eredi di Giorgio, duca di Clarence, sarebbero stati nel contempo gli eredi della casa degli York ed al trono di Inghilterra (in stretta applicazione delle leggi medioevali sulla successione). L’attuale erede al trono sarebbe stato pertanto Michael Abney-Hastings, conte di Loudoun , che attualmente vive a Jerilderie, Australia.
[modifica] Eredità
Con la sua morte, Riccardo III divenne uno dei re più controversi. Gli storici moderni concordano nel rilevare il danno provocato alla sua immagine dagli "storici" dei regni successivi, specialmente da Shakespeare. Tra le altre cose, il sovrano fu descritto come deforme, il ché al tempo fu accettato come una prova del suo carattere maligno. É stato dimostrato tuttavia che non commise la maggior parte dei crimini che gli sono stati attribuiti, salvo forse il dubbio se sia stato responsabile o meno della morte dei nipoti.
[modifica] Rappresentazioni su Riccardo III
L’opera principale è ovviamente l’omonima opera teatrale di Shakespeare. Protagonista del più celebre fra i "drammi storici" del Bardo, la sua figura è proverbialmente associata al concetto di "corruzione del potere". Nell'immaginario popolare, alimentato dai palcoscenici teatrali e non dagli archivi polverosi della storia, Riccardo è il mostro deforme, gobbo storto, rachitico, che uccide il fratello la moglie e due nipotini innocenti per arrivare a un trono da cui cadrà ben presto; odiato da tutti abbandonato dai più, massacrato mentre grida «un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo». E mentre l'attendibilità storica del Riccardo Shakespiriano è pressoché nulla, è indubbiamente ad esso che deve la sua immortalità. Si ricorda anche il film del 1939 Tower of London, con Basil Rathbone e Boris Karloff.
[modifica] Bibliografia
- The Trial of Richard III di Richard Drewett & Mark Redhead (ISBN 0862991986)
- Royal Blood di Bertram Fields (ISBN 006039269X)
- Richard III: The Road to Bosworth Field di Peter W. Hammond & Anne Sutton (ISBN 009466160X)
- Richard the Third di Michael Hicks (Tempus, 2001) (ISBN 0752423029)
- Richard III: A Study in Service di Rosemary Horrox (ISBN 0521407265)
- Richard III and the North edito da Rosemary Horrox (ISBN 0859580660)
- Richard III: The Great Debate edito da Paul Murray Kendall (ISBN 0393003108)
- Richard the Third di Paul Murray Kendall (ISBN 0393007855)
- The Betrayal of Richard III di V.B. Lamb (ISBN 086299778X)
- Richard III and the Princes in the Tower di A.J. Pollard (ISBN 0312067151)
- Good King Richard? di Jeremy Potter (ISBN 0094646309)
- Richard III di Charles Ross (Methuen, 1981) (ISBN 0413295303)
- Richard III: England's Black Legend di Desmond Seward (ISBN 0140266348)
- The Coronation of Richard III di Anne Sutton & Peter W. Hammond (ISBN 0904387752)
- Richard III's Books di Anne Sutton & Livia VIsser-Fuchs (ISBN 0750914068)
- The Princes in the Tower di Alison Weir (ISBN 0345391780)
- Joan of Arc and Richard III di Charles Wood (ISBN 019506951X)
- History of the English Speaking Peoples di Winston Churchill, Vol. 1, The Birth of Britain
[modifica] Collegamenti esterni
Richard III su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Richard III) |
- (EN) Richard III Society, England
- (EN) Richard III Society, American Branch
- (EN) The Richard III Society of Canada
- (EN) Richard III Society of New South Wales
- (EN) http://www.bbc.co.uk/legacies/myths_legends/england/leicester/article_1.shtml sulla sepoltura definitiva del sovrano