Provincia di Livorno
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Provincia di Livorno | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Capoluogo: | Livorno | ||
Superficie: | 1.211 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 273,0 ab./km² | ||
Comuni: | Elenco di 20 comuni | ||
Targa: | LI | ||
CAP: | 57121-57128 Livorno, 57014-57039 | ||
Pref. tel: | 0565, 0586 | ||
Codice ISTAT: | 049 | ||
Presidente: | Giorgio Kutufà 13.06.2004 | ||
Sito istituzionale |
La Provincia di Livorno è una provincia della Toscana di 330 mila abitanti.
Affacciata ad ovest sul Mar Ligure e Mar Tirreno(sul promontorio di Piombino è posto il confine tra questi due mari), confina a nord e a est con la Provincia di Pisa, a sud con la Provincia di Grosseto.
Indice |
[modifica] Storia
Il territorio della provincia era frequentato già nel paleolitico (strumenti in pietra scheggiata e attività di caccia e raccolta) e nel neolitico, con i primi insediamenti stabili e l'inizio delle attività agricole e dei primi scambi commerciali, legati alla fabbricazione di manufatti in ossidiana, proveniente dalla Sardegna e dalle isole Lipari.
Nell'età del bronzo il territorio si popola, sfruttando le risorse agricole e minerarie e nell'età del ferro l'aggregazione di villaggi sparsi origina i primi centri urbani, tra cui Populonia.
Con gli Etruschi l'attuale provincia è suddivisa tra i territori delle città di Populonia, Pisa e Volterra: il controllo delle risorse agricole e minerarie e dei commerci accresce la ricchezza dei ceti dominanti aristocratici, che lasciano tombe con ricchi corredi e residenze principesche.
Il commercio marittimo si avvale di una rete di porti e approdi, tra i quali spicca Populonia, da cui transitano i prodotti delle miniere di ferro dell'isola d'Elba: altri approdi sono dislocati alle foci di fiumi e torrenti, come Vada, e al promontorio di Castiglioncello. Il commercio permette anche l'importazione di oggetti di lusso, soprattutto di provenienza orientale, che vanno ad arricchire le dimore e le sepolture della classe dirigente.
Dopo la conquista romana, a partire dal II secolo a.C. le zone costiere pianeggianti si popolano di ville. Alla produzione agricola si affianca quella delle saline costiere e delle fornaci che fabbricano anfore, dolii e laterizi.
I porti di Populonia e Vada (Vada Volaterrana per i Romani) proseguono le proprie attività commerciali e ad essi si aggiunge il Portus Pisanus, in una laguna ora interrata, attualmente alla periferia nord di Livorno. Il sistema stradale etrusco, ereditato dai Romani, viene incrementato con la costruzione della via Aurelia.
Dopo la fine dell'impero romano, il territorio della provincia è segnato dalle devastazioni della guerra greco-gotica (535-553) e alla fine del VI secolo viene conquistato dai Longobardi, Nel corso del medioevo le città di Pisa e Volterra vi insediano una rete di postazioni fortificate, che garantiscono il controllo delle risorse minerarie.
La provincia è stata successivamente per lungo tempo divisa tra più entità statali. La città di Livorno seguì una sua storia particolare (data anche la sua condizione di porto franco), mentre le zone circostanti, anch'esse sotto il Granducato di Toscana, facevano capo amministrativamente a Pisa. Piombino e gran parte dell'Isola d'Elba furono autonome a partire dal XIV secolo e fino al Congresso di Vienna, dapprima come signoria, quindi come principato ,Principato di Piombino; Porto Azzurro, al tempo "Porto Longone", era un territorio dello Stato dei Presidi; l'Isola di Capraia era sotto Genova.
Il periodo napoleonico unificò quasi tutta l'attuale provincia (tranne il principato di Piombino, posta insieme a Lucca sotto il controllo della sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi) sotto un'unica entità amministrativa, il vasto "dipartimento del Mediterraneo" di cui Livorno era capoluogo. La Restaurazione cancellò l'autonomia di Piombino e Porto Longone, ma la città di Livorno perse il controllo sulla provincia, diventando nel 1848 un governatorato, mentre le zone più interne furono poste sotto Pisa. Nel 1851 Il governatorato di Livorno venne unito a quello dell'Elba.
La provincia attuale deriva dall'omonimo compartimento granducale, il cui territorio era all'epoca limitato solo al comune capoluogo ed alle isole d'Elba, Gorgona, Pianosa e Montecristo. Nel 1925, per interessamento diretto del gerarca fascista Costanzo Ciano (livornese di nascita) la piccolissima provincia labronica fu ingrandita con il comune di Capraia Isola (tolto alla provincia di Genova) e con quelli di Bibbona, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Collesalvetti, Piombino, Rosignano Marittimo, Sassetta e Suvereto, distaccati dalla provincia di Pisa. Nel 1938 fu distaccata una piccola fetta di territorio dal comune di Cecina, a cui era stata assegnata per un errore amministrativo, ed assegnata al comune di Castellina Marittima, facente parte della provincia di Pisa. Nel 1970 il comune di Piombino cedette una piccola porzione del suo territorio al comune di Follonica, facente parte della provincia di Grosseto.
[modifica] Geografia
La provincia comprende la isole di Gorgona, Capraia, l'Isola d'Elba, Pianosa e Montecristo. L'unico corso d'acqua rilevante è il fiume Cecina.
La costa è bassa e pianeggiante per tutta l'estensione della provincia, salvo che nella zona subito a sud di Livorno fino a Rosignano Solvay, e nel promontorio di Piombino.
[modifica] Natura
Le isole della Provincia, insieme con quelle del Giglio e di Giannutri e con altri isolotti minori, formano il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, costituito nel 1997.
[modifica] Comuni principali
- Livorno - 155.986 abitanti
- Piombino - 34.369 abitanti
- Rosignano Marittimo - 31.516 abitanti
- Cecina - 27.079 abitanti
- Collesalvetti - 16.149 abitanti
[modifica] Voci correlate
- Variazioni della Provincia di Livorno
[modifica] Collegamenti esterni
Sito del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano
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