Campiglia Marittima
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Campiglia Marittima | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Provincia: | Livorno | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 231 m s.l.m. | ||
Superficie: | 83 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 151 ab./km² | ||
Frazioni: | Campiglia, Venturina | ||
Comuni contigui: | Piombino, San Vincenzo, Suvereto | ||
CAP: | 57021 | ||
Pref. tel: | 0565 | ||
Codice ISTAT: | 049002 | ||
Codice catasto: | B509 | ||
Nome abitanti: | campigliesi | ||
Santo patrono: | San Fiorenzo di Populonia | ||
Giorno festivo: | 15 maggio | ||
Sito istituzionale |
Campiglia Marittima è un comune di 12.543 abitanti della provincia di Livorno.
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1004 come Campillia e deriva dal latino campus, "campo". Nel 1862 fu aggiunta la specificazione "marittima", cioè "della Maremma" (in latino Maritima).
Nativo di Campiglia è il giornalista RAI Romano Bracalini.
Indice |
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Silvia Velo in Feltrin, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0565 83.91.11
- Classificazione climatica: zona D, 1865 GR/G
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Museo archeologico di Palazzo Pretorio
Situato nel palazzo medioevale, illustra l'evoluzione della storia cittadina e dei suoi monumenti. Sono esposti i rinvenimenti dello scavo archeologico della Rocca.
[modifica] Rocca San Silvestro e il Parco minerario di San Silvestro
"Rocca San Silvestro", situato sulle pendici del monte Calvi fu un villaggio fortificato, fondato nel X-XI secolo, dalla famiglia dei Della Gherardesca per controllare le miniere di rame e di piombo argentifero della zona, sfruttate fin dall'epoca etrusca. Il villaggio conserva una parte alta cinta da mura, con la residenza signorile e una chiesa, e il borgo inferiore, difeso da un'altra cinta in pietra e dotato di strutture produttive (frantoio, forni). La lavorazione del ferro si svolgeva invece al di fuori delle mura.
Nel XII secolo appartenne ai Della Rocca e si sviluppò economicamente. Le mura vennero ricostruite e dotate di una porta fortificata con scalinata antistante, mentre il palazzo signorile si arricchì di una nuova torre e cisterne; anche la chiesa venne ingrandita. Alla fine del secolo, tuttavia, le attività minerarie iniziarono a decadere, per la concorrenza delle miniere della Sardegna e per l'invenzione di nuove procedure di lavorazione, e il borgo si spopolò fino al definitivo abbandono nel XIV secolo.
Intorno ai resti del villaggio si articola il "Parco minerario di San Silvestro", che prevede diversi itinerari di visita:
- Miniera del Temperino: percorso tra pozzi e gallerie di un'antica miniera medioevale di solfuri, con tracce di attività produttive anche di epoca etrusca.
- Via del Temperino: tra la miniera e i "Musei del Parco", illustra la storia delle estrazioni minerarie della zona a partire dagli Etruschi.
- Via delle Ferruzze: prende il nome dalle "ferruzze", accumuli di scorie di lavorazione degli anni Quaranta e tocca i principali monumenti.
A questi si aggiungono la via dei Lanzi, la via dei Filoni Porfirici, la via dei Manienti, e la via delle Fonti.
Presso l'ingresso si trova l'interessante impianto industriale dei "forni della Madonna della Fucinaia", utilizzati in epoca anteriore al III secolo a.C. per la prima fase della lavorazione del rame
[modifica] Terme di Calidario a Venturina
Una sorgente di acqua calda a 36°, che alimenta un laghetto, venne frequentata forse dagli Etruschi e sicuramente dai Romani. Alla metà del XIII secolo risale la costruzione di un muro di contenimento per le acque del laghetto.
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