Piazza del Gesù
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Piazza del Gesù è una delle più tipiche piazze di Roma, e prende il nome dalla omonima chiesa dell'ordine dei gesuiti. Deve la sua celebrità anche al Palazzo Cenci-Bolognetti, dove fino al 1994 vi aveva la sua sede nazionale il partito della Democrazia Cristiana.
Nella piazza vi è solitamente molto vento (probabilmente dovuto alla vicinanza del Campidoglio), ma secondo una leggenda diffusa un giorno il Diavolo e il Vento, passeggiando per la città, si fermarono davanti alla chiesa: il Diavolo dunque disse al compagno che avrebbe avuto da fare nella chiesa. Si dice che il Diavolo non ne sia più uscito che il Vento stia ancora ad aspettarlo.
Indice |
[modifica] Età imperiale
Nella zona della piazza, fino a piazza Grazioli, si estendeva anticamente il Portico dei Due Divi, una grande piazza porticata realizzata da Domiziano per rendere omaggio al fratello Tito e al padre Vespasiano, nel luogo dove i due divi avevano pernottato prima di celebrare il trionfo.
[modifica] Prima della Chiesa
Prima dell'edificazione della Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (questo il nome completo), voluta dal pontefice Paolo III nel 1541, l'area era occupata dalla piccola chiesa dedicata a Santa Maria della Strada: il nome si doveva al vicino Palazzo Altieri (in via del Plebiscito 49), in precedenza della famiglia Astalli, che per corruzione si trasformò da de Astariis in de Stara. All'interno era contenuta una rappresentazione antichissima della Madonna, oggi conservata nella chiesa presente.
[modifica] Chiesa del Gesù
Per approfondire, vedi la voce Chiesa del Gesù. |
Sant'Ignazio di Loyola sviluppa l'idea della costruzione dal 1550, interpellando anche Nanni di Baccio Bigio e il più celebre Michelangelo, ma bisogna aspettare ben diciotto anni dopo per ottenere il primo finanziamento, permesso dal cardinale Alessandro Farnese. Fu seguito il progetto di Vignola sotto la direzione dei padri gesuiti Giovanni Tristano e Giovanni De Rosis, mentre la facciata fu realizzata da Giacomo Della Porta.
La chiesa viene consacrata nel 1584. La decorazione delle cappelle laterali, realizzata nel 1590, deve la sua materia alle Terme di Tito, da cui furoni spoliati i marmi con cui realizzare l'opera. Nella cappella di Sant'Ignazio vi è un altare con alcuni Angeli sorreggenti un mappamondo: questo era considerato il più grande lapislazzuli esistente: tuttavia, un recente restauro ha smentito l'ipotesi, poiché ha constata che la sfera è in realtà composta da cemento coperto di lapislazzuli. Nello stesso luogo si trova un gruppo di stucco ritraente la Trinità e con una statua d'argento del santo: questa fu modellata da Canova, ma l'originale realizzata da Pietro Legros venne utilizzata da papa Pio VI per effettuare il pagamento a Napoleone imposto dal Trattato di Tolentino.
[modifica] Casa Professa
Nella stessa piazza, allineato alla facciata della chiesa, vi è, al numero 45, il palazzo voluto dal cardinale Odoardo Farnese che ospitò a lungo il santo gesuita (sono infatti aperte al pubblico le Camere di Sant'Ignazio). Qui lo spagnolo morì nel 1543, e vi aveva avuto sede per la prima volta la Compagnia del Gesù.
[modifica] Palazzo Cenci-Bolognetti
Il palazzo fu edificato nel 1737 come prolungamento del limitrofo di Alessandro Petroni. La facciata, opera di Ferdinando Fuga, è di otto anni posteriore. Fu sede decennale della DC dal 1942.
[modifica] Piazza del Gesù è a due passi da...
Piazza del Gesù è uno dei nodi strategici (e critici) del traffico nel centro di Roma.
Vi confluiscono infatti diverse strade lungo le quali si incontrano numerose emergenze monumentali, grandi e piccole: da via del Gesù e via Santa Caterina da Siena alla Minerva
si arriva alla Minerva, e poi al Pantheon, e si incontrano strada facendo, fra l'altro, Palazzo Altieri (dove abitò anche Anna Magnani), l'orologio ad acqua (idrocronometro) di padre Embriaco a palazzo Berardi (circa 1875) e le memorie delle alluvioni del Tevere sulla facciata della Minerva da via del Plebiscito verso piazza Venezia
si costeggia Palazzo Venezia con l'ingresso dell'omonimo Museo nazionale, fino a Palazzo Bonaparte e a Piazza Venezia
da via e piazza d'Aracoeli verso l'Aracoeli e Campidoglio
Costeggiando la Casa professa si sale verso piazza d'Aracoeli, l'Aracoeli e la Cordonata del Campidoglio, con i suoi palazzi e i Musei Capitolini
da via Celsa verso Sant'Angelo
lasciandosi a destra le colonne della Porticus Minuciae si attraversa via delle Botteghe Oscure, si incontra la Crypta Balbi e si entra nel rione Sant'Angelo
da corso Vittorio verso San Pietro
la direttrice di Corso Vittorio Emanuele II è quella che incanala il maggior traffico, attraversando il Largo di Torre Argentina e proseguendo poi, tra Campo de' Fiori e Piazza Navona, verso la Chiesa Nuova, il Tevere e, dall'altra parte, il Vaticano
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[modifica] Dintorni e collegamenti
- Piazza Venezia
- Campidoglio
- Largo Argentina
- Palazzo Altieri
- Crypta Baldi
- Idrocronometro
- Pantheon
- via del Plebiscito
- via delle Botteghe Oscure