Ovaro
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Ovaro | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Friuli-Venezia Giulia | ||
Provincia: | Udine | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 525 m s.l.m. | ||
Superficie: | 57 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 39 ab./km² | ||
Frazioni: | Vedi elenco | ||
Comuni contigui: | Ampezzo, Comeglians, Lauco, Prato Carnico, Ravascletto, Raveo, Sauris, Socchieve, Sutrio | ||
CAP: | 33025 | ||
Pref. tel: | 0433 | ||
Codice ISTAT: | 030067 | ||
Codice catasto: | G198 | ||
Nome abitanti: | ovaresi | ||
Sito istituzionale |
Ovaro (Davâr in friulano) è un comune di 2.134 abitanti in provincia di Udine.
Indice |
[modifica] Geografia
Il paese è posto a 525 m (casa comunale) in Val Degano (Canale di Gorto), nella regione alpina della Carnia. Sorge in una soleggiata conca fra i gruppi montuosi del Col Gentile (2.027 m) a Est e dell'Arvenis a Ovest, mentre lontano a Nord domina la valle il Monte Coglians (2.780 m).
[modifica] Storia
Il nome Ovaro sembrerebbe derivare da una parola celtica significante "luogo protetto". Il paese infatti si trova in quella che è sempre stata un'importante zona di passaggio fin dalle epoche preistoriche, grazie alla sua centralità rispetto al sistema vallivo canico. Quando i Romani sconfissero i Galli Carni che abitavano la zona, il territorio di Ovaro, come tutta la Carnia, entrò a far parte della X REGIO VENETIAE ET HISTRIAE. In epoca medioevale fece parte del Patriarcato di Aquileia fino al 1420, anno della sua sottomissione da parte della Repubblica di Venezia. Ovaro restò così sotto Venezia fino al 1797, quando col Trattato di Campoformio venne ceduto come tutto il Veneto (che allora comprendeva anche il Friuli) all'Impero Asburgico. Tornato all'Italia nel 1866, in seguito alla terza guerra d'indipendenza, dovette subire nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, l'invasione austro-ungarica che compotò notevoli disagi alla popolazione. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, in Carnia arrivarono i cosacchi, che fecero di Ovaro uno dei loro capisaldi. Nel periodo dell'oocupazione cosacca, durata fino al maggio 1945, la popolazione civile dovette subire ogni sorta di privazione e furti, requisizioni e violenze erano all'ordine del giorno. L'episodio più tragico avvenne il 2 maggio 1945, quando le truppe cosacche in ritirata, essendo state attaccate dai partigiani, trucidarono per rappresaglia 22 civili tra cui il parroco del paese, Don Pietro Cortiula.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Da vedere
- La Pieve di Gorto, situata su un poggio fra le frazioni di Cella e Agrons citata per la prima volta nel 1119, ma risalente ad epoca ancora più antica. L'aspetto odierno della Pieve però, dopo vari terremoti e incendi, è settecentesco.
- Il Palazzo Micoli Toscano, a Mione, realizzato dai Toscjans giunti in Friuli per fuggire alla peste, è stato concluso nel 1836 ed è oggi noto come La casa delle cento finestre.
- La Casa de Corte, ad Ovasta, tipico esempio di architettura carnica risalente al XVII secolo.
- Il Mulino, in località Baus, tra Ovaro e Comeglians. Si tratta di un vecchio mulino ancora in funzione che consente di assistere alla macina del granoturco.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Lino Not dal 2004
Centralino del comune: 0433/67203
Email del comune: sindaco@com-ovaro.regione.fvg.it
[modifica] Frazioni
Il comune è costituito, oltre che dal capoluogo, da 13 frazioni ( paîs )
- Agrons Negrons (alt. 523 m.)
- Cella Cela (alt. 494 m.)
- Chialina Cjalina (alt. 532 m.)
- Clavais Clavaias (alt. 826 m.)
- Cludinico Cludini (alt. 720 m.)
- Entrampo Dentramp (alt. 541 m.)
- Lenzone Lenzon (alt. 614 m.)
- Liariis Liaries (alt. 666 m.)
- Luincis Luvinças (alt. 518 m.)
- Luint Luvint (alt. 621 m.)
- Mione Mion (alt. 710 m.)
- Muina Muina (alt. 526 m.)
- Ovasta Davasta (alt. 745 m.)
[modifica] Galleria fotografica
Veduta della frazione di Clavais |