Numero Uno
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La Numero Uno è una casa discografica indipendente creata da Mogol, Lucio Battisti e altri artisti precedentemente legati alla Ricordi, a causa di dissensi artistici con la casa madre.
La nuova etichetta, presieduta da Mariano Rapetti, padre di Mogol, pubblicò il primo singolo nell'estate del 1969: si trattò della canzone Questo folle sentimento, con testo di Mogol e musica di Battisti, affidata alla Formula Tre, un gruppo rock d'avanguardia appena costituitosi, tra i primi acquisti della casa discografica.
Oltre che di Lucio Battisti quale artista di punta, e di Mogol per la direzione artistica, la Numero Uno poté avvalersi del contributo di un altro grande musicista distaccatosi dalla Ricordi, Carlo Donida (autore di successi sanremesi come Al di là, ma anche di Prigioniero del mondo e La compagnia, tra i pochi brani inediti di altri musicisti mai eseguiti da Battisti), di quello di giovani e promettenti autori come Mario Lavezzi, Damiano Dattoli e Oscar Prudente e dell'adesione di artisti già affermati, come il cantautore genovese Bruno Lauzi e il gruppo rock Premiata Forneria Marconi.
Negli anni dal 1970 al 1973, nei quali ancor si avvallora delle brillanti vendite di Lucio Battisti, coi suoi enormi successi discografici, la Numero uno tenne a battesimo e valorizzò numerosi giovani talenti della musica italiana, quali Mia Martini, Edoardo Bennato, Adriano Pappalardo ed Eugenio Finardi; degli anni successivi è il successo di Ivan Graziani, già chitarrista di Battisti.
L'autonomia imprenditoriale dell'etichetta discografica cessò ben presto, nel 1974, quando l'etichetta fu ceduta per la somma di 400 milioni di lire alla multinazionale RCA (oggi BMG Ricordi); sopravvisse tuttavia come marchio fino ai primi anni novanta, continuando a pubblicare la maggior parte dei dischi di Lucio Battisti.