Montecatini Val di Cecina
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Montecatini Val di Cecina | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Provincia: | Pisa | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 416 m s.l.m. | ||
Superficie: | 155,19 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 12,9 ab./km² | ||
Frazioni: | Ponteginori, La Sassa, Querceto, Miemo, Casaglia, Gello | ||
Comuni contigui: | Bibbona (LI), Guardistallo, Lajatico, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Pomarance, Riparbella, Volterra | ||
CAP: | 56040 | ||
Pref. tel: | 0588 | ||
Codice ISTAT: | 050019 | ||
Codice catasto: | F458 | ||
Nome abitanti: | montecatinesi | ||
Santo patrono: | San Biagio | ||
Giorno festivo: | 3 febbraio | ||
Sito istituzionale |
Montecatini Val di Cecina è un comune di 2.002 abitanti della provincia di Pisa.
Indice |
[modifica] Storia
Dalla documentazione storiografica risulta che prima del secolo XI il borgo era chiamato MONTE LEONE (Castrum Montis Leonis), con tale nome compare su una bolla di Pietro, Vescovo di Volterra nel 1099, tale atto rivela che egli esercitava l'autorità civile sul borgo, mentre per quanto riguarda l'ordinamento religioso era soggetto al borgo di Gabbreto. Nel 1316 a Montecatini V.C. fu combattuta una battaglia tra Pisa e Volterra, in conseguenza della quale i pisani vincitori, imposero ai vinti una convenzione. Nel 1350 Montecatini V.C. è dei Belforti, signori di Volterra, che istallarono nel castello una forte guarnigione. Nel 1361 Montecatini fu occupato da truppe fiorentine, ma fu restituito a Volterra l'anno seguente, che riprese il borgo con la forza a causa dell'opposizione dei Belforti. Nel 1472 passò sotto il diretto dominio fiorentino, sotto il vicariato della Val di Cecina, con sede a Pomarance. Durante tutto il periodo granducale non emergono eventi di rilievo. Pare che il borgo seppe evitare la pestilenza del 1630-32, grazie a provvedimenti tempestivi come la chiusura delle mura e l'ingaggio di un cerusico, fu colpita però dai gravi danni economici che derivarono dall'epidemia, che costrinsero alla chiusura delle miniere. Durante il XIX secolo l'attività di estrazione del rame, praticata fin dall'epoca etrusca, conobbe una forte espansione, quella di Montecatini V.C. diventò la più grande miniera di rame d'Europa. L'attività mineraria cessò comunque nel 1907. Nel 1911 ha iniziò lo sfruttamento dei giacimenti di salgemma da parte della società belga Solvay, necessario per le produzioni chimiche di Rosignano Solvay. Nel 1943-44 durante l'occupazione nazista, per la particolare configurazione geografica del suo territorio, molto accidentata e quasi tutta boschiva, il comune Montecatini V.C., fu teatro di significativi episodi della lotta partigiana. Operava in zona la brigata partigiana “Otello Gattoli”. Nel referendum del 1946 votarono per la Repubblica 2177 elettori, per la Monarchia 659, e 298 furono le schede bianche. Da segnalare che nelle immediate vicinanze dell'abitato di Montecatini V.C., si trova una località detta Camporomano, dove nell'anno 453 dalla fondazione di Roma (301 a.c.) fu combattuta una battaglia che permise ai romani di occupare la città etrusca di Volterra.
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Roberto Antonio Orlandini, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0588 31.611
- Classificazione climatica: zona E, 2107 GR/G
Fa parte della Comunità Montana dell'Alta Val di Cecina.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Economia
Il territorio di Montecatini Val di Cecina ha avuto fin dall'antichità una forte vocazione mineraria. Con la con la crisi delle attività estrattive (soprattutto rame ed alabastro volterrano) ha attraversato un lungo periodo di declino economico e demografico. Oggi le attività industriali sono legate quasi esclusivamente all'estrazione del salgemma, un settore che ha comunque conosciuto, a partire dagli anni '80, una forte contrazione degli addetti. Registra un stasi il settore dell'agricoltura tradizionale, mentre sono in espansione le produzioni agricole di qualità ed il turismo, in particolare nella formula dell'agriturismo.
[modifica] Luoghi di interesse
La Chiesa di San Biagio. Un iscrizione ne fa risalire la costruzione nel 1361, ma l'architettura farebbe pensare ad un rifacimento. Fu edificata in blocchi di selagite ed in stile romanico, con l'ingresso insolitamente sul lato nord (le Chiese romaniche hanno quasi sempre la facciata volta a ponente). In un rifacimento del XVI sec. la facciata fu coperta dalla costruzione della canonica e fu aperto un nuovo ingresso a lato. Ha pianta rettangolare divisa in tre navate da colonne ed ha una copertura a capriate. Il campanile in laterizio, risale alla metà del XV sec.
La Torre Belforti. Già esitente agli inizi del Trecento, venne ricostruita dal mastro di pietre Ghetto da Buriano nel 1354, quando era di proprietà dei Belforti. Realizzata in blocchi di selagite, è alta 28 metri divisi su cinque piani. La parte inferiore presenta una bicromia realizzata con filari alternati di pietra chiare e scure, uno stile insolito per un edificio non religioso. Tra le poche aperture vi sono due fori, aperti all'epoca dei Belforti, con funzione di cannocchiale, rivolti uno al Mastio di Volterra e l'altro alla Rocca Sillana. Oggi la torre appartiene ad un privato.
Palazzo Pretorio. Edificato nel trecento ma più volte modificato. Sulla facciata si apre un portico con volte a crociera ed archi a tutto sesto poggianti su colonne di ordine ionico. Fino al 1956 è stato sede del Comune. Oggi ospita il centro di documentazione del Museo delle Miniere
Miniera di Caporciano o Camporciano. Miniera di rame ubicata nelle immediate vicinanze dell'abitato di Montecatini Val di Cecina. Di origine etrusca è stata attiva, con alterne fortune fino al 1907. Nel XIX sec. è stata la miniera di rame più grande d'europa, dando vita alla Società Montecatini spa, poi diventata, dopo la fusione con Edison, il colosso chimico-minerario Montedison. Oggi le strutture interne ed esterne della miniera sono interessate da un opera di restauro e fanno parte del complesso del Museo delle Miniere.
L'oratorio di Santa Barbara. Situato nell'area della Miniera di Caporciano, è stato costruito nel 1787 sul luogo dove sorgeva una precedente cappella. La dedica a Santa Barbara, patrona dei minatori, risale al restauro del 1851 ad opera dei proprietari della miniera, che l'arricchirono con due opere d'arte, un quadro del '600 acquistato in Messico, del pittore Juan Rodriguez Xuàrez raffigurante la Madonna di Guadalupe, ed un altare in marmo realizzato da Lorenzo Bartolini, uno degli scultori più noti dell'epoca. Sul portale della chiesa è collocata una lunetta in maiolica in stile robbiano, raffigurante la madonna di Camporciano con ai lati, oranti, Santa Lucia e San Lino. Il manufatto è copia di quella posta nell'altare della cappella ipogea al quarto livello della miniera di rame (144 metri di profondità), realizzata dalla Manifattura Ginori nel 1853. L'oratorio è stato nuovamente restaurato nel 2005, ed oggi fa parte del complesso del Museo delle Miniere.
[modifica] Filmografia
Nel territorio del Comune di Montecatini Val di Cecina, per il suo paesaggio tipicamente toscano, sono stati girati alcuni film. Di seguito sono riportati i più significativi.
- Cammina cammina (1983) di Ermanno Olmi
- Baci e abbracci (1999) di Paolo Virzì
- La Fisarmonica (2001) di Mamo ( alias Massimiliano Gionti)
[modifica] Voci correlate
- Comunità Montana Alta Val di Cecina
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