Moloch (divinità)
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Moloch (o Molech o Molekh o Molok in ebraico מלך mlk) è nella mitologia sia il nome di uno degli angeli decaduti o vigilanti, sia il nome di un particolare tipo di sacrificio storicamente associato ai Fenici e culture correlate nell'Africa settentrionale e nel Vicino Oriente.
Oggi il termine "Moloch" viene usato per designare un'organizzazione o un qualche ente volto alla distruzione ed all'oppressione.
[modifica] Moloch nel libro di Enoch
Fonti tra le quali il libro di Enoch e i manoscritti del Mar Morto narrano di Moloch, o meglio Molok, come il massimo rappresentate di una razza di angeli decaduti, meglio noti come Vigilanti, i quali scelsero di scendere sulla terra sotto sembianze umane per studiare e amare gli altri figli di Dio (gli esseri umani) andando poi incontro alla sua punizione, inflitta segregando il loro capo, per l'appunto Molok, nelle profondità di un deserto sconosciuto e condannando tutti coloro che lo seguirono a vivere per sempre sulla terra, senza gloria e senza nome. Tutto ciò non prima di aver avuto la possibilità di istruire l'umanità sulle scienze, causa ciò del salto culturale fatto nell'età del bronzo, e nel aver generato una discendenza chiamata Nefilim.
[modifica] Moloch presso i Fenici
Moloch è stato usato come termine per un rituale fenicio i cui dettagli ci sono poco conosciuti anche perché le maggior parte delle testimonianze relative al popolo fenicio ci sono giunte per vie traverse, spesso attraverso popoli che li consideravano loro nemici.
Ritenuto dai cananei un dio al quale tribuivano sacrifici umani bruciando i loro figli in un fuoco tenuto costantemente acceso in suo onore, col tempo Molok divenne il nome del rituale durante il quale venivano sì bruciati dei bambini (forse i primogeniti) ma in modo da trasformarli in una specie di divinità protettrici della famiglia cui appartenevano.
[modifica] Moloch nella Bibbia
La Bibbia, nell'Antico Testamento (2 Re 23:10; Geremia 7:31), cita alcune volte un certo dio Moloch venerato dai cananei al quale venivano offerti dei bambini in sacrificio (la Bibbia dice "passati per il fuoco"). Sempre la Bibbia indica col nome di tofet il luogo dove avvenivano questi sacrifici. In particolare si trovano riferimenti a Moloch nel Levitico dove Dio comanda di mettere a morte coloro che gli offrono i figli in sacrificio (Levitico 20:2-5) sottolineando l'astio che ancora regnava tra il Creatore e il capo dei Vigilanti. Altre citazioni sono presenti nel Secondo Libro dei Re. Il sacrificio di Isacco citato nel Genesi fa supporre che Abramo prima di convertirsi fosse un adoratore di Moloch o che addirittura appartenesse alla stirpe da lui generata.
È inoltre possibile che i Greci siano stati influenzati in qualche modo dalla figura di Moloch come dio nella creazione del dio Kronos (poi Saturno presso i romani), divoratore dei suoi figli e padre di Zeus.
Nel medioevo, nei posti e nei periodi in cui l'antisemitismo era più forte, gli ebrei furono spesso accusati (spesso infondatamente) di rapire bambini cristiani per bruciarli vivi in rituali in qualche modo legati alla venerazione di Moloch.