Massimo Cacciari
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Massimo Cacciari (nato a Venezia il 5 giugno 1944) è un filosofo e un uomo politico italiano, attuale sindaco di Venezia.
[modifica] Biografia
Nel 1967 si laurea in filosofia all'Università di Padova con una tesi sull'opera Critica del giudizio di Immanuel Kant, sotto la guida del prof. Dino Formaggio. Nel 1985 diviene professore universitario presso l'Istituto di Architettura di Venezia, con la cattedra di Estetica. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffale a Cesano Maderno (Mi), di cui è Preside fino al 2005. È fondatore di alcune riviste di divulgazione filosofica.
Al centro della sua riflessione filosofica si colloca la crisi della razionalità moderna, che si è rivelata incapace di cogliere il senso ultimo del reale, abbandonando la ricerca dei fondamenti del conoscere. La sua ideologia muove dal concetto di "pensiero negativo", ravvisato nelle filosofie di Friedrich Nietzsche, di Martin Heidegger e di Ludwig Wittgenstein, per risalire ai suoi presupposti in alcuni aspetti della tradizione religiosa e del pensiero filosofico occidentali.
Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: Krisis (del 1976); Pensiero negativo e razionalizzazione; (1977), Dallo Steinhof (1980), Icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986), Dell'inizio (1990), Della cosa ultima (2004).
[modifica] Attività politica
Dopo aver aderito a Potere Operaio, entrò nel Partito Comunista Italiano, ricoprendo cariche apparentemente lontane dai suoi interessi filosofici: fu responsabile della Commissione Industria del PCI Veneto negli anni settanta, poi, eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, fu membro della Commissione Industria della Camera. Dopo la morte di Enrico Berlinguer, avvenuta nel 1984, lasciò il PCI per aderire a partiti politici più moderati, sempre inseriti però nella coalizione di centrosinistra. Fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000, fra i principali sostenitori dei Democratici di Romano Prodi e si parlò di lui come un probabile leader dell'Ulivo. In preparazione delle elezioni regionali del 2000, aveva compreso che la sinistra per vincere in una regione tradizionalmente moderata avrebbe dovuto agganciare una parte dell'elettorato in fuga dalla ex-DC, e fece alcuni significativi passi in tal senso, ma non ebbe la risolutezza necessaria per convincere l'elettorato autonomista.
La sconfitta da lui ottenuta alle Regionali del 2000, dove fu candidato per la presidenza della regione Veneto, fece tramontare l'ipotesi che potesse diventare il futuro leader dell'Ulivo. Nel 2005 è stato rieletto sindaco del capoluogo lagunare dopo un ballottaggio all'interno del centrosinistra con Felice Casson. In occasione delle elezioni politiche del 2006 ha cercato di porre l'accento sulla questione settentrionale.
È esponente di punta della Margherita veneta.
[modifica] Altri progetti
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Ugo Bergamo | 1993 - 2000 | Paolo Costa | |
Paolo Costa | 2005 in carica | II |
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1999 - mag 2000 | ELDR | I Democratici | I Democratici | - | - |