Giugliano in Campania
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Giugliano in Campania | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Campania | ||
Provincia: | Napoli | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Superficie: | 94 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 1.127 ab./km² | ||
Frazioni: | Lago Patria | ||
Comuni contigui: | Aversa (CE), Casapesenna (CE), Castel Volturno (CE), Lusciano (CE), Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Parete (CE), Pozzuoli, Qualiano, Quarto, San Cipriano d'Aversa (CE), Sant'Antimo, Trentola-Ducenta (CE), Villa Literno (CE), Villaricca | ||
CAP: | 80014 | ||
Pref. tel: | 081 | ||
Codice ISTAT: | 063034 | ||
Codice catasto: | E054 | ||
Nome abitanti: | giuglianesi | ||
Santo patrono: | San Giuliano | ||
Giorno festivo: | 9 gennaio | ||
Sito istituzionale |
Giugliano in Campania è un comune di 105.951 abitanti in provincia di Napoli.
Indice |
[modifica] Storia
Giugliano in Campania fa parte del comprensorio dei Campi Flegrei ed è vicina a Licola, Cuma e Pozzuoli. Il territorio giuglianese fu abitato dalle tribù italiche, popolazioni antichissime. Tra il V e il IV secolo a.C. vi si stanziarono gli Osci, i quali fondarono, tra le molte città, Atella e Liternum, fiorenti sotto il dominio di Roma. L’area è quella della Terra di Lavoro, la parte più fertile della Campania felix.
Un'infinità di reperti archeologici attesta la presenza di insediamenti romani. Ma la tradizione vuole che un nucleo di Cumani, rifugiatosi nelle campagne giuglianesi nel 421 a.C., chiamò “Leirianum” la zona, per una estesa fioritura di gigli, e quindi “Lilianum”. L’anno 1207 segna una svolta decisiva nella storia del piccolo centro feudale; in quell’ anno Cuma fu distrutta dai Napoletani, perché era divenuta un covo di pirati e di predoni, ma anche perché Napoletani ed Aversani avevano mire espansionistiche su quel territorio. I Cumani fuggiaschi trovarono ospitalità a Giugliano, insieme con il Clero ed il Capitolo Cattedrale, trasferendovi anche il culto di San Massimo e Santa Giuliana. Di Giugliano, in quanto Feudo, abbiamo i primi documenti a partire dal 1270. Nel XII secolo troviamo le famiglie di Pietro Trotta, dei Varavalla, gli Aversano e la famiglia Vulcano. A questi subentrarono poi i Filomarino e i Pignatelli; una parte dei Feudo fu proprietà dei D’Aquino. Nel XV secolo il Feudo passò a Ettore Pignatelli, Conte di Fondi. Nel 1542 i Carafa vendettero una quota a Cosimo Pinelli, la famiglia del quale amministrò rettamente Giugliano per circa un secolo. Nel 1639 Galeazzo Pinelli vendette a Cesare D’Aquino le quote a lui spettanti. Nel 1691 il Feudo passò a Francesco Grillo. Il Principe di Stigliano, Marcantonio Colonna, l’acquistò nel 1778 e lo tenne fino alla Rivoluzione Francese; quindi, con Gioacchino Murat, si ebbe la fine di tutti i privilegi feudali e l’inizio dell’Amministrazione comunale.
[modifica] Il Santo Patrono
“San Giuliano”, dal latino “Julianus” -della “Gens Julia”-, interiorizzando le parole di fede proclamate da Tito (discepolo di San Paolo Apostolo) dedicò la Sua vita all’apostolato; così, in età giovanile, abbandonò la Dalmazia e si diresse in Campania allo scopo di svolgere un’intensa opera evangelizzatrice ma, ad Anagni, fu arrestato dai soldati imperiali -contrari alla cristianizzazione del popolo- che, dopo averLo flagellato, Lo condussero a Sora; ivi, il proconsole Flaviano -sicuro di fronteggiare un giovane pronto a rivendicare la religione dei padri- Lo rinchiuse in prigione per sette giorni. Tenacia e fede, tuttavia, continuarono a rappresentare i caratteri distintivi dell’apostolato di “San Giuliano” sicché “Flaviano”, allo scopo di evitare un eccessivo coinvolgimento della popolazione, Lo condannò alla decapitazione.
Secondo la tradizione “San Giuliano Martire”, morto il dì 27 gennaio al tempo della reggenza di Antonino Pio (imperatore dei romani dal 138 al 161 d.C.), durante l’orribile supplizio pregò per il perdono dei suoi carnefici. A distanza di secoli, il dì 6 aprile 1614, le sacre spoglie di “San Giuliano Martire” furono ritrovate e condotte a Sora -presso la “Chiesa di S. Spirito”-; durante il secolo successivo furono poste sotto l’Altare Maggiore -all’interno del Sacrario della Cattedrale di Sora- e, posteriormente, furono sistemate sotto l’Altare a Lui dedicato -nella stessa Cattedrale-.
Diversi, negli anni, sono stati i Santi Protettori di Giugliano; in epoca antica, difatti, “S. Anna” era considerata la Patrona poi, a seguito dell’avvento dei Cumani (1207) -profughi della città di Cuma- si diffuse il culto di “Santa Giuliana Martire” -la loro Protettrice-. Il dì 11 aprile dell’anno 1622, gli abitanti di Giugliano inviarono a Sora una delegazione di cittadini guidata dal “Sac. D. Leonardo Di Costanzo” e dal “fr. Antonio Turco” -religioso dell’Ordine di Malta- allo scopo di ottenere dal “Vescovo Mons. Girolamo Giovanelli” parte delle insigni reliquie di “San Giuliano Martire” (un osso del cranio e l’osso fucile). Tornata in Giugliano, la delegazione fu accolta con somma esultanza da tutta la cittadinanza che, con estrema convinzione, proclamò “San Giuliano Martire” quale Patrono della città di Giugliano in Campania. Pertanto, nell’anno 1631 (all’interno della “Chiesa di S. Sofia” in Giugliano), in onore di “San Giuliano Martire”, fu realizzata l’artistica cappella denominata la “Cappella del Tesoro”.
[modifica] Compatrona di Giugliano
Nell’anno 1739, a seguito della richiesta effettuata dagli Eletti del paese e dal Clero, la S. Sede riconobbe la Madonna della Pace come: “Patrona meno principale di Giugliano” e ne ordinò i festeggiamenti in data 3 maggio -senza Messa ed Ufficio Divino-. I Governatori della Cappella, poi, avvalendosi del Privilegio di Benedetto XIV -il dì 7 maggio 1741- proclamarono Maria SS. della Pace quale “Patrona secondaria di Giugliano”.
(by GiuglianoWeb.com)
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Curiosità
E' il comune italiano più abitato non capoluogo di provincia.