Giorgiana Masi
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Giorgiana Masi, (? 1958 - Roma, 12 maggio 1977) fu una studentessa romana del liceo Pasteur uccisa a diciannove anni durante una manifestazione di piazza.
Il 12 maggio 1977, terzo anniversario del referendum sul divorzio, i radicali indirono un sit-in in Piazza Navona nonostante il divieto assoluto di manifestare in vigore dopo la morte, il 21 aprile, dell'agente Passamonti durante alcuni scontri di piazza.
Alcuni gruppi di sinistra aderirono all'iniziativa, per protestare contro la diminuzione degli spazi di espressione politica ed il clima definito repressivo. Nelle strade erano presenti centinaia di membri delle forze dell'ordine in assetto da ordine pubblico, coadiuvati da agenti in borghese. Nella giornata scoppiarono diversi incidenti. Due ragazze furono raggiunte da proiettili sparati da Ponte Garibaldi: Elena Ascione rimase ferita a una gamba, Giorgiana Masi, 19 anni, fu colpita alla schiena e morì durante il trasporto in ospedale.
Giorgiana Masi frequentava l'ultimo anno di liceo, disegnava da professionista e sfilava in corteo accanto agli operai, per protestare contro la guerra nel Vietnam, contro l'ingiusta incarcerazione di Pietro Valpreda e per il referendum sul divorzio.
Il ministro dell'interno Francesco Cossiga fu coinvolto in aspre polemiche per l'esistenza di un presunto complotto (vi sono fotografie che mostrano agenti in borghese mimetizzati tra i manifestanti che parrebbero, secondo alcune interpretazioni, sparare ad altezza uomo), e si dichiarò pronto a dimettersi "se avessi avuto le prove che la polizia aveva sparato". Nel 2003 dichiarò, però, "non li ho mai detti alle autorità giudiziarie e non li dirò mai - i dubbi che un magistrato e funzionari di polizia mi insinuarono sulla morte di Giorgiana Masi: se avessi preso per buono ciò che mi avevano detto sarebbe stata una cosa tragica.".
L'inchiesta sull'uccisione di Giorgiana Masi fu chiusa il 9 maggio 1981 dal giudice Claudio D'Angelo con la dichiarazione di impossibilità di procedere poiché rimasti ignoti i responsabili del reato.
La riapertura del caso è stata negli anni sollecitata da più parti. Per l'ex presidente della commissione stragi Giovanni Pellegrino, le parole di Cossiga pronunziate sull'accaduto confermerebbero come "quel giorno ci possa essere stato un atto di strategia della tensione, un omicidio deliberato per far precipitare una situazione e determinare una soluzione involutiva dell'ordine democratico, quasi un tentativo di anticipare un risultato al quale per via completamente diversa si arrivò nel 1992-1993".
Il deputato verde Paolo Cento ha presentato una proposta di legge per formare una commissione che si occupi di "abbattere il muro di omertà, silenzi e segreti attorno all'assassinio della giovane e per individuare chi ha permesso l'impunità dei responsabili".
La storia della morte di Giorgiana Masi è stata presa a simbolo di molte lotte giovanili contro presunte ingiustizie della polizia e della politica, ed è ancor oggi oggetto di forte polemica.
[modifica] Collegamenti esterni
- Vari articoli in proposito e il "libro bianco su G. Masi" sul sito di Radio Radicale
- Resoconto radiofonico di Radio Radicale del 12 maggio 1977
- Resoconto cronologico degli avvenimenti con fotografie
- Scheda degli avvenimenti della scrittrice Paola Staccioli
- Articolo de "La Repubblica" sulle dichiarazioni di Cossiga del maggio 2005
- Puntata della trasmissione "Report" di RAI3 con intervista a F.Cossiga