Fumare un avana
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Il rito di fumare un avana, che si ripete da diversi secoli, porta con sè diverse tradizioni, più o meno giustificate, ed almeno altrettanti luoghi comuni.
Il fumo di un sigaro (detto anche, unitamente a quello della pipa, 'fumo lento') è infatti una cosa che ha ben poco in comune con l'accensione di una sigaretta. Tanto il primo è un evento di riflessione, quanto l'altro è un gesto quasi meccanico, frenetico. Per poter analizzare approfonditamente questa fase è quindi necessario scindere il processo in alcune parti.
Indice |
[modifica] Acquisto e selezione
È buona regola per un appassionato comprare i sigari in tabaccheria, meglio se una casa del habano o uno specialista in avana (che potete trovare in ogni città d'Italia). Una volta in tabaccheria è un'altra buona regola aprire le scatole contenenti i sigari che si intendono acquistare. La selezione deve essere fatta ascoltando i sensi del tatto, dell'olfatto e della vista.
- Il sigaro deve essere della giusta consistenza: né troppo duro (per vederlo basta premerlo delicatamente, se è rigido o peggio si formano piccole crepe lasciatelo), né troppo morbido (quando invece premendolo rimane il segno per più di un secondo);
- Il sigaro deve essere profumato. Meglio ancora, il sigaro deve profumare (o odorare) fortemente di tabacco. Un odore intenso, che invade l'ambiente quando la scatola viene aperta;
- Il sigaro deve essere bello a vedersi, lucido, senza nervature troppo evidenti (a meno che non sia un avana di basso livello); la fascia esterna deve essere di un colore non troppo chiaro, sul marrone; inoltre è fondamentale accertarsi che non ci siano buchi, ciò potrebbe significare un'infezione del bicho e portarvi a casa quell'esemplare vorrebbe dire rovinare anche tutti gli altri eventualmente posseduti.
Per approfondire, vedi la voce Conservazione del sigaro. |
[modifica] Scelta della fumata
La sera è una di quelle giuste per una fumata. È uno dei momenti più belli della giornata del fumatore lento. Occorre non rovinarlo scegliendo un puro non adatto, magari uno di una vitola troppo grande quando si ha la predisposizione, o magari una troppo piccola quando sarebbe possibile fumarne uno grande. Bisogna tener sempre presente che un avana più grande è tendenzialmente più buono, più ricco e più sorprendente, ma può rivelarsi una fumata non piacevole se non si è nella situazione giusta.
Fumare un sigaro di grandi dimensioni è la scelta migliore quando:
- si è finito non da molto un pasto abbastanza corposo;
- si ha davanti almeno due ore libere per godervi il medesimo;
- si è dei fumatori non alle prime armi, specialmente se venite dal fumo di sigaretta.
Fuori da queste situazioni, è meglio scegliere un avana medio-piccolo, non stancherà e sarà comunque una grande fumata. Se occorre portarsi un sigaro fuori, anche se solo per poche ore, è meglio metterlo in un portasigari o meglio ancora in un tubo di sigaro (molti avana vengono venduti in tubos di alluminio).
[modifica] Approccio e taglio del sigaro
E' stata compiuta quindi la scelta del sigaro da comprare e poi di quello da fumare. Occorre dargli nuovamente un'occhiata prima di accenderlo. Se al naso si sente un odore particolarmente acre, è possibile che l'avana sia nel cd. sick period, ovvero in una fase di maturazione in cui è meglio lasciarlo stare. In questo caso, è meglio riporlo nell'humidor e prenderne un altro.
Fatto tutto questo si presentano infatti tre possibilità. Tante sono infatti le principali linee di pensiero su come tagliare la testa di un avana, perché tre sono gli strumenti utilizzabili all'uopo: la ghigliottina, il buca sigari e la forbice. Lasciate perdere chi dice di usare i denti o strumenti non adatti come coltelli: sono delle vere e proprie sciocchezze che potrebbero rovinare un bel momento e far buttare via non pochi soldi.
[modifica] Ghigliottina
È certamente il metodo più diffuso, ed è anche quello più semplice. Esistono ghigliottine a due lame (come quella nella foto) ed a una lama; è sempre meglio la prima. Tagliare il sigaro con la ghigliottina può presentare due principali problemi. Il primo è che, se il puro è troppo secco, si può danneggiare tutta la fascia e dare il via ad un processo che potrebbe portarla a sfilacciarsi e perderla interamente. Per ovviare a questo, se i vede che il sigaro è troppo secco, è meglio inumidirlo bagnandolo con le labbra prima di tagliarlo (mai usare a tal fine acqua o peggio ancora superalcolici come alcuni credono; vorrebbe dire rovinare definitivamente la fumata). Il secondo problema è che, se il sigaro è abbastanza grosso di diametro, può accadere che tagliandolo con la ghigliottina tiri troppo, il che potrebbe alla lunga peggiorare la fumata.
[modifica] Bucasigari
È il secondo metodo più diffuso. Esso consiste nel avvitare lo strumento alla testa del sigaro in modo da praticare un piccolo foro. È un sistema meno pericoloso rispetto alla ghigliottina nei sigari secchi, perché è più piccolo il taglio e meno probabile che si srotoli la capa. Nei sigari di grosso calibro riduce molto il rischio che esso tiri troppo. D'altra parte però non è facilissimo da utilizzare le prime volte e nel caso in cui l'avana abbia qualche problema di scarso tiraggio (e capita non di rado) bucarlo è la soluzione peggiore, perché il punto di aspirazione del fumo è molto più piccolo ed il tiraggio molto più difficoltoso.
[modifica] Forbici per sigari
Assomigliano certamente più alla ghigliottina che al bucasigari per pregi e difetti. Se di buona qualità è molto più costosa della ghigliottina ma certamente più precisa ed affidabile.
[modifica] L'inizio della fumata
Anche qui si scontrano due linee di pensiero, la scuola di chi preferisce l'accendino e quella di chi preferisce il fiammifero.
[modifica] Accendino
È bene ricordarsi sempre di usare accendini a gas butano. Non usate mai accendini a benzina (come gli zippo classici), perchè puzzano e coprono con l'odore quello del sigaro. Si possono utilizzare quindi i classici accendini da sigaretta. Meglio scegliere di regola quelli ricaricabili perché ogni fumata si porta via gioco forza tra 1/5 ed 1/4 del gas di un accendino piccolo. Meglio ancora sono i cosiddetti jet-flame, detti anche accendini antivento. Sono effettivamente utilissimi all'aperto, sono tutti ricaricabili e accendono in un attimo, ma tendono ad essere piuttosto cari.
[modifica] Fiammifero
È una soluzione più elegante ma certamente la più dispendiosa, perché potrà sempre capitare di dover correggere o riaccendere il sigaro. Economicamente è meglio se utilizzati per la prima accensione e dopo 'coadiuvati' da un accendino. In ogni caso sono sempre da preferire quelli abbastanza lunghi ed ovviamente di legno (no cerini). Si trovano facilmente nelle migliori tabaccherie che vendono sigari.
[modifica] Accensione
Scegliere il metodo non è tutto, perché bisogna anche imparare bene il modo migliore per accendere il sigaro. La regola che si insegna è quella di annerire inizialmente tutto il piede (ovvero la fine del sigaro) tenendo il puro lontano dalla bocca, ed in seguito avvicinarlo per iniziare i primi 'tiri'. Tutto senza spegnere la fiamma, ma stando attenti a non tenerla troppo incollata al sigaro. Dopo alcuni tiri, controllare che il braciere sia uniforme (ovvero che si estenda su tutta la superficie del sigaro) e se così non fosse meglio procedere a delle correzioni in modo da renderlo tale.
[modifica] Correzioni
Può capitare per varie ragioni (principalmente: 1)difetti del sigaro; 2) accensione sbagliata; 3) fumata incostante) che il sigaro si spenga o inizi a bruciare solo da una parte. In tal caso lo si deve riaccendere come sopra indicato o procedere alle correzioni in modo da rendere il braciere nuovamente uniforme. Si tratta di un'eventualità molto frequente.
[modifica] La fumata
La cosa migliore da fare è mantenere se possibile un certo ritmo nel fumare, compiendo tra uno e due tiri al minuto. Questa frequenza evita che il sigaro si spenga o che al contrario si surriscaldi troppo pregiudicando un pò la qualità della fumata.
[modifica] Abbinamenti
È un argomento che meriterebbe una trattazione a parte. Per ora basta sapere che, se ci si vuole godere i piaceri della vita a 360°, sono eccellenti tutti i seguenti abbinamenti alcolici, in ordine di riconosciuta qualità
- Champagne e vino frizzante bianco in generale;
- Birra;
- Rum anejo (minimo 7 anni) agricolo o industriale;
- Whisky, specialmente scotch;
- Cognac, Brandy;
- Calvados;
- Liquori ed infusi vari (grappa, mirto, limoncello)
- Amari
Il vino rosso è un abbinamento contrastato. Secondo molti sigaro e rosso - diversamente da quello che si crede - sono inconciliabili e tendono ad annullarsi, ma ci sono comunque diversi appassionati che non disdegnano quest'abbinamento.
[modifica] Accompagnamenti
Se invece l'intenzione è quella di assaporare a tutto tondo l'avana, coglierne tutte le sfumature possibili e fare una vera e propria scheda degustativa non c'è alcun dubbio: la cosa migliore è bere acqua, meglio ancora se frizzante, perchè le bollicine si accompagnano molto bene e 'resettano' la bocca tra un tiro e l'altro.
[modifica] Spegnere e riaccendere
Un altro dei miti che si sentono dire frequentemente riguardo al sigaro e che esso può essere spento quando è a metà e poi riacceso anche il giorno dopo. È un'abitudine piuttosto diffusa in Italia col sigaro toscano, ma è assolutamente impraticabile col cubano. Ciò per due ragioni: in primis, perchè il toscano costa tra la metà ed un decimo in meno e quindi è più fattibile (lascereste aperta più volentieri una bottiglia di buon lambrusco o un chianti d'annata?). In secundis perchè il toscano è più rustico e resistente alla riaccensione.
Riaccendere un avana vuol dire perdere, alla riaccensione, il 50%-75% della qualità complessiva della fumata. Se il braciere si spegne ed il sigaro si raffredda, i residui della fumata (che, essendo senza filtro, si depositano lungo tutto il cannone) diventano amari ed il sigaro ne risente, come detto, moltissimo. E per quello che costa e quello che può dare è davvero un peccato. Se sapete di non aver il tempo o la voglia di finire la fumata in un'unica volta, scegliete un formato più piccolo o rimandate la fumata. Fumare un buon avana non è un obbligo o un vizio irrinunciabile! Meglio aspettare anche un giorno ma fumare sempre con il tempo sufficiente.
[modifica] Bibliografia
- AA.VV., L'Habanoteca, ed. Cigar Club Association, 2004
- AA.VV., Sigari Cubani, Mondadori, 2006
- Gérard Père et Fils, Sigari, Fabbri Editori, 2003
- Min Ron Nee, Enciclopedia sui sigari avana post-rivoluzionari, 2005
- Bati Anwer, Sigari, giuda per intenditori, ed. Tecniche Nuove, 1998
- Gianfranco Plenizio, Avana nel corazon, Mursia, 1998
- Gianfranco Plenizio, Puro Habano, Mursia, 2005