Famiglia (società)
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Una famiglia è costituita da un gruppo di persone che vivono insieme, oppure da più gruppi di persone aventi in comune la discendenza (dimostrata o stipulata) da uno stesso progenitore, da una unione legale o da una adozione. Tra i membri di una famiglia si individuano varie relazioni e gradi di parentela.
Nella cultura occidentale, una famiglia spesso è definita in modo specifico come un gruppo di persone affiliate da legami consanguinei o legali, come il matrimonio o l'adozione. Molti antropologi sostengono che la nozione di "consanguineo" deve essere intesa in senso metaforico; alcuni sostengono che ci sono molte società di tipo non occidentale in cui la famiglia viene intesa attraverso concetti diversi da quelli del "sangue".
L'articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:
- Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
- Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
- La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
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[modifica] La famiglia attraverso le culture
La funzione primaria della famiglia è quella di riprodurre la società, da un punto di vista biologico ma soprattutto da un punto di vista socio-culturale. Per questo famiglia e società cambiano vicendevolmente, a seconda delle epoche e delle regioni del mondo. Per quanto riguarda la funzione di riproduzione della cultura della società da parte della famiglia, si parla di famiglia dell'orientamento per rifererirsi al ruolo che essa ha verso i figli, per i quali la famiglia determina la collocazione sociale, e influisce fortemente sulla loro formazione culturale e nella loro socializzazione. Per quanto riguarda invece la funzione di riproduzione biologica della società, si parla di famiglia della procreazione quando due persone formano un gruppo familiare in cui si riproducono biologicamente e culturalmente attraverso i propri figli.
[modifica] Classificazione di forme di famiglia
La paleoantropologia ipotizza che la nascita della famiglia nucleare sia conseguenza di un riduzione nella taglia degli animali, che potevano dunque essere cacciati senza richiedere un grande numero di persone che dovevano necessariamente vivere insieme collaborando.
In sociologia si classificano tre tipi di famiglie, composte da membri che vivono insieme:
- Coniugale, composta dai genitori e dai loro figli
- Monogama, quando vi sono solo due genitori (la più diffusa, soprattutto in aree urbane)
- poliginica, quando vi sono più madri e un solo padre
- poliandrica, quando vi sono più padri e una sola madre
- poliginandrica, o del matrimonio di gruppo, quando vi sono più madri e padri conviventi
- Consanguinea, sinonimo di famiglia estesa, composta dai genitori, dalle loro famiglie di origine e dai loro discendenti
- Monogenitoriale, composta da un solo genitore e dai suoi figli, generati o adottati
La poliginandria risulta praticata solo presso la popolazione Caingang in Brasile ed è forma matrimoniale ammessa, seppur nemmeno tra di loro, è la più comune. Alcuni matrimoni di gruppo avvennero occasionalmente in diverse comunità fondate tra il XIX e XX secolo. Un esempio particolarmente longevo è quello della comunità Oneida fondata dal pastore congregazionalista John Humphrey Noyes nel 1848.
Noyes asseriva che lui ed i suoi seguaci avessero ricevuto un’immediata santificazione; quindi era impossibile per loro commettere peccato e dunque il matrimonio (visto come proprietà privata) fu abolito poiché espressione di gelosia ed esclusività. La Comune Oneida praticava comunismo sessuale, condivideva le responsabilità genitoriali, e funzionò a tutti gli effetti come un gruppo matrimoniale fino al 1879-1881 circa. La Comune Kerista praticò il matrimonio di gruppo a San Francisco dal 1971 al 1991.
Una famiglia nucleare consiste in due genitori e i loro figli legali, composizione che la rende ben distinta dalla famiglia estesa. Le famiglie nucleari non formano l’unità base familiare in ogni società. Sono tipiche in quelle società dove le persone risultano relativamente mobili – cacciatori-raccoglitori e società a stampo industriale. Frattanto, con il passare del tempo, l’immagine comune della famiglia si sta lentamente spostando verso l’idea di una pacifica coppia divorziata con la custodia congiunta dei figli.
La ricerca [1]] è concorde nel dimostrare che la famiglia nucleare è la migliore tra tutte le alternative, nell’assicurare ai membri delle generazioni successive il dovuto supporto emotivo, e per aiutarli a trovare le loro strade. Questo potrebbe essere vero, ma intanto risultati statistici ottenuti dal governo britannico possono supportare la tesi per cui l’evoluzione della famiglia verso forme più estese potrebbe comunque aiutare a mantenere intatte le unità nucleari. Intanto, mentre il modello della famiglia nucleare potrebbe sembrare il migliore, si accresce il numero dei divorzi e delle separazioni, dunque molti bambini non possono avvalersi dei vantaggi che l’appartenenza ad una famiglia a stampo nucleare conferisce alla maggioranza.
L’importanza della famiglia: (il fallimento dei Kibbutzim) L’esperimento del kibbutz avvenuto in Israele, era inizialmente effettuato allo scopo di dimostrare che i bambini potevano essere cresciuti comunitariamente, dunque non in un’unità nucleare. Ma ha avuto l’inatteso risultato che i bambini del kibbutz una volta cresciuti, si guardassero l’un l’altro come a fratelli consaguinei, e non a partner potenziali. Dunque cercavano compagni al di fuori del kibbutz, abbandonandolo e formando delle proprie famiglie nucleari. Quindi fallì come esperimento sociale, non risultando autoalimentante.
[modifica] Evoluzione, riformulazione ed estensione del concetto di famiglia nelle società occidentali
La Costituzione italiana all'articolo 29 riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Ci sono interpretazioni molto diverse che vengono date a questo articolo e ad altri articoli che parlano di famiglia: alcuni ci vedono una definizione specifica di famiglia altri invece no, alcuni ci vedono una limitazione in senso eterosessuale di cos'è famiglia e di cos'è matrimonio e altri invece no.
Oggigiorno è in notevole crescita il fenomeno delle convivenze di chi sceglie, o al momento non può, contrarre matrimonio, come è in notevole crescita l'emancipazione di molte persone omosessuali le quali esigono di poter scegliere anche loro se sposare o meno la persona amata; in questo contesto ci sono delle rivendicazioni, come le richieste di una maggior tutela e di un riconoscimento giuridico delle formazioni sociali extra-matrimoniali (Vedi Pacs) e quelle di porre fine all'esclusione dei gay dalla possibilità di contrarre regolare matrimonio col proprio partner (vedi: Matrimonio omosessuale).
Queste rivendicazioni hanno trovato e stanno sempre più trovando totale o progressiva realizzazione in gran parte dei Paesi europei e occidentali in generale, si pensi a realtà come quella francese, inglese, spagnola, tedesca, svedese, olandese, israeliana, canadese, californiana, newyorkese, sudafricana, australiana, neozelandese, persino taiwanese di recente. In Italia, al momento, queste rivendicazioni sono comparse da relativamente poco tempo nello scenario mediatico-politico quotidiano, tuttavia i sondaggi mostrano che, soprattutto quelle relative alla tutela e al riconoscimento delle coppie di fatto, stanno guadagnando il consenso dell'opinione pubblica, laica o cattolica che sia; nonostante ciò, continua ad avere un certo vigore in particolare nello scenario politico ed ecclesiale la posizione di chi, tradizionalista, si oppone poiché non ritiene giuste tali rivendicazioni.
[modifica] Dissoluzione della famiglia nucleare
Quando la coppia genitoriale decide di separarsi, o anche un solo membro lo decide unilateralmente, possono nascere dispute sulle modalità con cui i due genitori separati continueranno ad occuparsi della prole.
Nelle famiglie di fatto, non ratificate con atto di matrimonio, risulta competente il Tribunale dei Minori per regolare l'affido dei minori. Nel caso di famiglie ratificate con atto di matrimonio, civile e religioso concordatario, risulta competente il Tribunale Ordinario per compiere la separazione e, quindi, il divorzio dei coniugi.
Per i matrimoni religiosi cattolici concordatari è possibile richiedere la dichiarazione di nullità alla Sacra Rota.
[modifica] Affidamento della prole
Per approfondire, vedi la voce Affidamento dei figli. |
In Italia, dopo l'introduzione della legge sul divorzio (art 155 c.c. 1974) si è sviluppata la consuetudine di affidare la prole alla mamma in via esclusiva, riducendo il legame dei figli verso il padre a un orario di visita limitato (spesso corrispondente ad un pomeriggio alla settimana e due fine settimana al mese). Nasce così il termine famiglia monogenitoriale. La casa viene sempre assegnata al coniuge affidatario su semplice richiesta dello stesso, a titolo di utilizzo gratuito, indipendentemente dalla proprietà dell'immobile.
L'incremento delle separazioni (con un rapporto di una ogni tre matrimoni nel 2002 e di una ogni due nel 2004 secondo i dati ISTAT) ha posto in dicussione l'attuale regolamentazione giuridica del divorzio a causa delle sofferenze che provoca ai figli ed ai genitori non affidatari. Nel febbraio 2006 e' stata promulgata la nuova legge sull'affido condiviso.
Negli ultimi decenni, la realtà dei fatti ha profondamente alterato ruoli e compiti specifici della coppia genitoriale. Si è creata una situazione di maggiore equilibrio sul piano affettivo e su quello economico che consente un pieno coinvolgimento di entrambi i genitori nella educazione dei figli. Sono, quindi, nate associazioni per la tutela del rapporto dei figli con entrambi i genitori nella separazione volte a garantire due genitori a ogni bambino anche quando la coppia si separa.
Dai lavori delle associazioni sono nate diverse proposte di legge che hanno l'obiettivo di minimizzare l'affidamento esclusivo a un solo genitore promuovendo invece due regimi di affido, congiunto e condiviso, che mantengono entrambi i genitori nel loro ruolo esercitando insieme la patria potestà anche dopo la separazione.
In particolare l'affido condiviso ha l'obiettivo di garantire il Principio di Bigenitorialità anche quando esiste conflitto fra gli ex-coniugi. Inoltre, esso tende a riportare su un piano di pari dignità entrambi i genitori, cancellando così dal nostro ordinamento giuridico quell'anomalia rappresentata dall'asimmetria fra genitore affidatario e genitore non affidatario. Tale asimmetria ha, infatti, portato, con gli anni, una serie di problemi che sono all'origine da una parte di molti casi di suicidio e suicidio/omicidio, dall'altra di sottrazioni di minore da parte del genitore affidatario, grazie anche alla non sanzionabilità di tale reato da parte della legge vigente.
[modifica] Voci correlate
- Adozione
- Affido familiare
- Affidamento dei figli
- Antenato
- Consanguineo
- Clan
- Convivenza
- Coppia cameratesca
- Diritto di famiglia
- Famiglia allargata
- Genealogia
- Matrimonio
- Parentela
[modifica] Collegamenti esterni
Sull'affidamento
Sull'assistenza psicologica