Ernesto Olivero
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
«Ernesto Olivero merita il Nobel per la Pace perché è buono, un uomo qualunque, buono nel profondo, da sempre. Una bontà talmente grande da diventare forza, da spingere a battersi dentro le ingiustizie sociali. Una bontà così disarmante da incutere rispetto anche ai più forti, anche ai più feroci. Così disarmante da trasformare, grazie all’aiuto dei soci-collaboratori e di migliaia di volontari, un Arsenale di guerra in un Arsenale che produce pace, “bombe” di pace. “Bombe” da lanciare nei momenti di guerra più sanguinari: Iraq, Libano, Somalia, Ruanda... “Bombe” da lanciare in Paesi nei quali la pace esiste ma solo per chi se la può permettere. Come in Brasile.
Se un uomo qualunque, partendo da solo, con la sola forza della sua bontà è riuscito ad aiutare milioni di persone, che traguardi potrebbe prefiggersi con l’aiuto dell’eco del Nobel? Ernesto Olivero merita il Nobel per la Pace per lanciare più in grande, nei mondo, le onde della pace del suo potente Arsenale.» |
|
(Madre Teresa di Calcutta, lettera all'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
|
Ernesto Olivero (Pandola di Mercato San Severino, 24 maggio 1940), è un “costruttore di pace” italiano.
Si autodefinisce un "innamorato di Dio": non è né un prete né un religioso, ma una persona sposata, padre di tre figli, e ora anche nonno, che a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicare la sua vita a Dio e agli altri.
Indice |
[modifica] Biografia
Ultimo di nove fratelli, nasce “per caso” in un paese del Salernitano dove si era trasferita la sua famiglia per lavoro. Padre originario di Boves (CN), e madre avellinese. Passa una carriera scolastica in salita tra la Campania e Chieri, dove si trasferisce all’età di 12 anni; lavorerà in alcune industrie della zona e poi in una filiale della Banca San Paolo fino alla pensione. A ventiquattro anni, il 24 maggio 1964 fonda il Sermig (SERvizio MIssionario Giovani) insieme alla moglie Maria Cerrato, conosciuta organizzando le Giornate Missionarie Mondiali, e ad alcuni amici con i quali si incontra settimanalmente a casa propria. Questo gruppo, che raccoglie giovani, coppie di sposi, monaci e monache, inizia in sordina ad impegnarsi a fianco dei poveri e degli emarginati di Torino, sua città di adozione, seguendo l’insegnamento del Vangelo. Ha come obbiettivo la realizzazione di un grande sogno: Eliminare la fame e le grandi ingiustizie nel mondo, costruire la pace, aiutare i giovani a trovare un ideale di vita.
Ben presto il numero di persone che si impegna in questo progetto aumenta. La sede del gruppo si trova inizialmente nell’ufficio delle Pontificie Opere Missionarie quindi, a partire dal 1969, nella chiesa di via Arcivescovado.
Fu così che, anche in pieno Sessantotto, in un periodo in cui la moda imponeva anche ai cristiani di sostituire il Vangelo con i libri di Marx, i volontari del Sermig si presentarono sempre come “semplici cristiani”, non etichettati. In quel periodo il gruppo raccoglie fondi organizzando mostre, mercatini e concerti di beneficenza con i Nomadi, Al Bano e Romina Power, Adriano Celentano e altri. Memorabile fu proprio il concerto tenuto dal “Molleggiato” il 23 febbraio del 1969: Olivero e i suoi, senza mai aver organizzato una manifestazione del genere, riuscirono a riempire il Palazzetto dello Sport di Torino quando all’epoca Celentano non chiamava più di tremila persone.
Il 2 agosto 1983 Olivero ottiene in gestione, dopo anni di richieste rivolte al Comune, una parte delle strutture del vecchio Arsenale Militare, situato in Borgo Dora, uno dei quartieri malfamati della città. Saranno gli amici del Sermig, con l’aiuto di migliaia di giovani volontari provenienti da tutta Italia, a restaurare interamente l’edificio, allora versante in gravi condizioni di abbandono. Nasce così l’Arsenale della Pace, struttura che attualmente si estende in circa 40000 metri quadri.
Tra il 24 maggio e il 6 giugno 1987 il Sermig organizza la prima edizione del pellegrinaggio a piedi di 687 km, con lo scopo di avvicinare la gente ai problemi dei poveri del Terzo Mondo: si tratta di una delle iniziative più importanti, a livello nazionale, organizzate dal gruppo. E’ ormai celebre anche la fiaccolata che ogni 31 dicembre collega l’Arsenale al Duomo di Torino.
Nel 1996 apre a San Paolo (Brasile) l’Arsenale della Speranza, il quale accoglie ogni notte 1150 uomini della strada, distribuisce quotidianamente 4000 pasti ma soprattutto promuove la dignità delle persone accolte attraverso un lavoro costante e quotidiano di segretariato sociale, di formazione e di avviamento al lavoro. Una terza sede apre nel 2003 ad Amman, in Giordania: l’Arsenale dell’Incontro, per l’accoglienza di bambini e giovani disabili e per l’incontro dei giovani di religioni e culture diverse.
L’Arsenale oggi è un “monastero di laici”, dove si totalizzano ogni giorno 1500 ore di volontariato e che ha dato assistenza a migliaia di immigrati, tossicodipendenti, alcolizzati, malati di AIDS e dato asilo notturno a quattrocentomila persone. Possiede spazi per la spiritualità, il silenzio e la preghiera, spazi di incontro e di dialogo, oltre ad una scuola di restauro e un laboratorio di musica riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione italiano. In quarant’anni ha portato avanti 2100 progetti di sviluppo a servizio delle comunità più povere in 88 paesi del mondo, azioni concrete e continue di solidarietà, di ricerca di dialogo, di incontro tra culture e religioni diverse. A partire dagli anni '90, l'Arsenale si è aperto all'incontro con giovani provenienti da tutta Italia, proponendo esperienze di condivisione, di solidarietà, di sensibilizzazione sulle tematiche care al Sermig. Questi giovani hanno dato vita al movimento Giovani della Pace.
Tantissime persone (carcerati, tossicodipendenti, ecc..) hanno potuto reinserirsi in società grazie al Sermig: tra questi anche alcuni famosi ex brigatisti come Pietro Cavallero, personalmente conosciuti da Olivero negli anni ‘70. Furono incontri come questi che gli fecero venire l’idea di realizzare, per primo in Italia, una cooperativa tra carcerati e liberi, in un periodo assai difficile per la nazione.
Per la sua fama di mediatore e di persona al di sopra delle parti ha potuto inoltre essere, per esempio, l’unico civile a entrare in Libano per una missione di pace nel 1988 dopo molti anni, in piena guerra civile. Fu anche ufficialmente mandato dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli a fare da pacificatore durante la rivolta del carcere di Porto Azzurro, nell’Isola d'Elba, nel 1987.
Amico personale di Madre Teresa di Calcutta e di Giovanni Paolo II, ha potuto contare in questi anni sull’aiuto di un numero incalcolabile di persone: gente comune, sacerdoti, imprenditori, politici, Presidenti della Repubblica, associazioni, istituzioni... Ha potuto portare avanti la sua causa anche davanti ai potenti del mondo, anche ad importanti appuntamenti come il G8 di Genova del 2001.
I tanti giovani che dedicano la propria vita a questa causa, anche optando per il celibato e scegliendo l’Arsenale come propria dimora, possono essere considerati alla stregua di un ordine religioso.
Un suo nuovo progetto è affidato alle parole di una canzone che lui stesso ha scritto, un brano che senza retorica afferma una sconvolgente verità di cui non si parla abbastanza: ogni tre secondi nel mondo un uomo muore di fame. Olivero vorrebbe affidarla a Bono degli U2 e organizzare con lui e altri cantanti un grande concerto di solidarietà con milioni di potenziali spettatori.
[modifica] Riconoscimenti
Olivero è stato insignito della Medaglia d'Oro al Merito Civile per il suo servizio verso gli ultimi. Re Hussein di Giordania lo ha insignito del titolo di Al Kawkab di prima classe. Anche l’organizzazione israeliana Keren Kayemeth Leisrael, in segno di riconoscenza gli ha dedicato la piantagione di 18 alberi sulle colline di Gerusalemme. La Path to Peace Foundation delle Nazioni Unite lo ha nominato Servitor pacis nel 1997.
Ma forse il riconoscimento più significativo è Uomo di pace di Betlemme e Gerusalemme, nel 2002, per aver contribuito a risolvere l’assedio della Basilica della Natività di Betlemme.
Papa Wojtyla gli ha affidato l'incarico di essere "amico fedele" di tutti i bambini abbandonati nel mondo. Nel 1999 ha ricevuto dall'Università di Torino la laurea honoris causa in Sociologia.
Madre Teresa, Giovanni Paolo II, ed altre note personalità italiane (come Norberto Bobbio e Giovanni Agnelli) e del Brasile, del Ruanda, del Libano e di Gerusalemme, lo hanno ripetutamente proposto per la candidatura al Premio Nobel per la Pace.
Creatore di una particolare Bandiera della pace, riconosciuta da tutti gli ambasciatori e le confessioni religiose mondiali, in collaborazione con l’Agenzia Armando Testa, ha affermato come al giorno d’oggi sia necessario superare il pacifismo, che rischia di diventare fine a se stesso, per diventare “pacificatori”, “costruttori di pace”.
Olivero in questi anni ha dimostrato che dove c’è solidarietà nessun sogno è irrealizzabile.
[modifica] Olivero scrittore e “teologo”
A partire dal 1976 Olivero ha pubblicato diversi libri, i cui proventi vengono interamente messi a disposizione dei bisognosi che ogni giorno varcano la grande porta dell’Arsenale. Questi libri non solo contengono tanti episodi della sua vita ma anche pagine di vera e propria teologia, anche se non in senso astratto, ma concreto, perché raccontano di un uomo che ha fatto esperienza di Dio uscendone trasformato.
[modifica] Bibliografia
- Costruire con la speranza (Edizioni Paoline, 1976)
- Costruire con la Pace (Sermig, 1976)
- Lotta attiva e contemplazione (LDC, 1977)
- Guardarsi in faccia (LDC, 1979)
- Domande difficili (Città nuova, 1981)
- Uomo, chi sei? (Città nuova, 1982)
- Aprimi gli occhi (Edizioni Paoline, 1983)
- Camminare con Dio (Città nuova, 1983)
- Sulle orme di Dio (Città nuova, 1986)
- 687 Km di speranza (Edizioni Paoline, 1988)
- Il Sogno di Dio (Città nuova ragazzi, 1989)
- Nel paese che conosco solo io (Città nuova ragazzi, 1989)
- L’Amore amato (Città Nuova, 1990)
- Nel paese del tesoro nascosto (Città nuova ragazzi, 1990)
- Ti racconto la creazione (Città nuova ragazzi, 1990)
- Nel paese della pace (Città nuova ragazzi, 1991)
- Nel paese della fantasia (Città nuova ragazzi, 1991)
- Vivere da Vivo (Città Nuova, 1991)
- Uniti per la pace (Città Nuova, 1991)
- Preghiere metropolitane (Piemme, 1994)
- Le favole di Ernesto Olivero (raccolta, Città Nuova, 1994)
- Amare con il cuore di Dio (Piemme, 1994)
- Dio non guarda l’orologio (Mondadori, 1996, ISBN 88044146863)
- Meditazioni per il nuovo millennio (Mondadori, 1998)
- Non bussate: è già aperto (Mondadori, 1998)
- Il lungo cammino verso Dio (Mondadori, 1999)
- Il sogno di Dio (riedizione) (Città Nuova, 2000)
- Dialoghi con Norberto Bobbio (Mondadori, 2001)
- Carolpapa (Mondadori, 2002)
- Dio dirige il mio cuore (Mondadori, 2003)
- Nuovo Progetto Scuola – Letture e riflessioni sull’attualità (SEI, 2003)
- La gioia di rispondere sì. La regola del Sermig (Portalupi Editore, 2004)
- Aprimi gli occhi. Pensieri senza tempo sulla strada di Dio (riedizione, Edizioni San Paolo, 2004)
- L’amore ha già vinto (Edizioni San Paolo, 2005)
- Grazie, Carolpapa (Mondadori, 2006)
[modifica] Pagine correlate
[modifica] Collegamenti esterni
Visita il Portale Torino |
Torino · Provincia · Quartieri · Personalità · Olimpiadi · Immagini · Categorie · Piola |