David Bowie
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David Bowie | ||
Nazionalità | Regno Unito | |
Genere | Glam rock, Proto-punk, Pop rock, Prog Rock, Art rock | |
Periodo attività | 1964 - in attività | |
Album pubblicati | 50 | |
Studio | 26 | |
Live | 7 | |
Raccolte | 17 | |
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("Heroes")
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David Bowie (pronunciato "bowi" e non "bawi") (Brixton, Londra, 8 gennaio 1947), pseudonimo di David Robert Jones, musicista, cantante, attore e performer britannico, tra i precursori e maggiori esponenti del glam rock inglese.
Indice |
[modifica] Biografia e carriera
David Robert Jones nasce a Brixton l'8 gennaio 1947 (cambiò il suo cognome in quello d’arte di Bowie per non creare ambiguità con il quasi omonimo leader dei The Monkees Davy Jones) e appartiene alla generazione di giovani cresciuti nell’ambiente della Swingin’ London. La sua carriera musicale, iniziata verso la fine degli anni Sessanta, copre un arco di circa quarant’anni e ha abbracciato diversi generi artistici e commerciali, dal citato glam rock alla disco, al pop elettronico, tutti con grande successo.
Come attore, dopo alcune piccole apparizioni, ha avuto buon successo nel 1976 con L'uomo che cadde sulla Terra, di Nicholas Roeg. Tra le sue migliori interpretazioni: Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) 1983 di Nagisa Oshima, Absolute Beginners 1986 di Julien Temple e Basquiat di Julian Schnabel.
[modifica] Da Major Tom a Ziggy Stardust
Dopo l'esordio con un album omonimo che passò quasi inosservato, trovò un primo successo nel 1969 con una canzone che racconta di un astronauta perso nello spazio: Space Oddity, di stampo romantico futurista. Subito dopo però si dedicò a un rock più sgherro, ambiguo e originale mescolando fantascienza, Dylan e Velvet Underground, decadentismo alla Oscar Wilde, rock duro come quello dell'amico Iggy Pop con gli Stooges. Lo chiamarono glam, fu uno dei grandi miti anni Settanta. Bowie ne diventò il sommo sacerdote con la sua stranita aria dichiaratamente bisex e con gli onirici abiti da scena cuciti dalla moglie Angela.
Dopo un'esperienza all'insegna di un rock duro e superamplificato con solo qualche sprazzo del Bowie che sarà (The Man who sold the World, forse il più duro tra i suoi album), la vera esplosione avvenne con Hunky Dory e The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars che contengono una enorme fetta dei suoi classici, ripetuti in qualunque concerto anche a trent'anni di distanza, da Changes a Starman, da Life on Mars? a Moonage Daydream, da Ziggy Stardust a Andy Warhol (dedicata all'artista e amico Andy Warhol).
Fra il 1972 e il 1973, nei panni di Ziggy Stardust portò in giro uno show dalle mille meraviglie dove il vero Bowie e la figura teatrale si confondevano tanto da rendere sottilissimo il confine tra realtà e finzione teatrale.
[modifica] Dal "Duca Bianco" alla triade di Berlino
Al ritmo di un disco all'anno, Bowie per parecchi anni nel bene e nel male non si è mai limitato a creare un "marchio Bowie" uguale a sé stesso e rassicurante: dalle nostalgie beat con Pin-Ups, agli incubi orwelliani di Diamond Dogs, al R&B bianco con Station To Station e Young Americans, all'electro pop intellettuale che, secondo molti critici, costituirà la fase più creativa della sua carriera fra il 1977 e il 1979, con la cosiddetta triade berlinese di Low, Heroes e Lodger, album in realtà (salvo il secondo) realizzati solo parzialmente a Berlino, ma comunque fortemente influenzati dalle contaminazioni tra rock ed elettronica di cui erano maestri i Kraftwerk e i Neu, gruppi entrambi tedeschi.
Decisivo l'incontro con Brian Eno, altro reduce dal glam-rock dei primi '70 con i Roxy Music del dandy Bryan Ferry. Altrettanto decisivo un successo ormai consolidato che permette all'artista di sperimentare soluzioni nuove senza inseguire il riscontro commerciale. Nel frattempo il personaggio non è più l'androgino Ziggy Stardust ma un thin white duke (sottile duca bianco) dalle inquietanti suggestioni androgine sotto uno stile musicale esteriormente sempre più macho.
[modifica] Dal riflusso degli anni Ottanta agli enigmatici Novanta
Con gli Ottanta Bowie investe molto di più nella carriera di attore cinematografico e teatrale e incrementa, sia come numero che come grandiosità, i suoi tour, mentre la produzione discografica si basa per tutto il decennio su un raffinato quanto generico pop, con album che ruotano intorno alla title-track strutturata come hit da massiccia trasmissione radiofonica.
Tornerà la sperimentazione nei quattro diversissimi album degli anni Novanta, col risultato di spicco di Outside (e la creazione di un nuovo, sofisticato alter ego nella figura del detective Nathan Adler) a cui tornerà a collaborare Brian Eno, e un affascinante quanto artisticamente discutibile giocare con le tendenze musicali di fine secolo nella jungle di Earthling, e altri risultati meno brillanti.
[modifica] Discografia
[modifica] Album in Studio
- David Bowie, 1967
- Space Oddity, 1969
- The Man Who Sold The World, 1971
- Hunky Dory, 1971
- The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars, 1972
- Aladdin Sane, 1973
- Pin-Ups (covers), 1973
- Diamond Dogs, 1974
- Young Americans, 1975
- Station To Station, 1976
- Low, 1977
- Heroes, 1977
- Lodger, 1979
- Scary Monsters (And Super Creeps), 1980
- Let's Dance, 1983
- Tonight, 1984
- Never Let Me Down, 1987
- Tin Machine, 1989
- Tin Machine II, 1991
- Black Tie White Noise, 1993
- The Buddha of Suburbia, 1994
- Outside, 1995
- Earthling, 1997
- Hours, 1999
- Heathen, 2002
- Reality, 2003
[modifica] Colonne sonore
- Christiane F. Wir Kinder Vom Bahnhof Zoo (album), 1981
- David Bowie In Bertolt Brecht`s Baal (EP), 1982
- Cat People (singolo dalla o.s.t. omonima), 1982
- Love You Till Tuesday (album), 1984
- This Is Not America (singolo da The Falcon And The Snowman o.s.t.), 1985
- Absolute Beginners (singolo dalla o.s.t. omonima), 1986
- Labyrinth (album), 1986
- When The Wind Blows (singolo dalla o.s.t. omonima), 1986
- Real Cool World (singolo da Songs From A Cool World o.s.t.), 1986
[modifica] Album live
- David Live, 1974
- Stage, 1978
- Ziggy Sturdust The Motion Picture - Live 1973, 1983
- Oy Vey Baby - Tin Machine Live, 1992
- Santa Monica '72, 1994
- Liveandwell.com - Live 1997, 2000
- Bowie Live At BBC Radio Theatre, 2000
[modifica] Compilation
- ChangesOneBowie, 1976
- ChangesTwoBowie, 1981
- Bowie Rare, 1982
- Sound + Vision, 1989
- ChangesBowie, 1990
- Early On (1964-66), 1991
- The Single Collection, 1993
- RarestOneBowie, 1995
- The Deram Anthology, 1997
- The Best Of David Bowie (1969-74), 1997
- The Best Of David Bowie (1974-79), 1998
- Bowie At The Beeb, 2000
- All Saints (Collected Instrumentals 1977-99), 2001
- Best Of Bowie, 2002
- Sound + Vision, (riedizione con 4 cd) 2003
- Club Bowie, (remixes) 2003]
- David Bowie The Collection, 2005
[modifica] Video
- Love You Till Tuesday (corto musicale 1969), 1984
- Serious Moonlight (Live in Vancouver 1983), 1984
- Jazzin' For Blue Jean (corto musicale), 1984
- Ricochet (promozionale), 1985
- Glass Spider (Live in Sydney 1987), 1988
- Tin Machine Live at The Docks, 1992
- Ziggy Stardust The Motion Picture (Live in London 1973), 1993
- Black Tie White Noise (promozionale), 1993
- Best Of Bowie (The Best Videoclips), 2002
- A Reality Tour (Live in Dublin 2004), 2004
[modifica] Cinematografia
[modifica] Attore cinematografico
- L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell on Earth) (1976), di Nicholas Roeg
- Gigolò (Schöner Gigolo, Armer Gigolo) (1979), di David Hemmings
- Christiane F.: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (Christiane F.: Wir Kinder vom Bahnhof Zoo) (1981), di Ulrich Edel
- Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger) (1983), di Tony Scott
- Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) (1985), di Nagisa Oshima
- Barbagialla il pirata dei sette mari e mezzo (Yellowbeard) (1983), di Mel Damski
- Jazzin’ For Blue Jean (1984), di Julien Temple
- Tutto in una notte (Into The Night) (1985), di John Landis
- Absolute Beginners (1986), di Julien Temple
- Labyrinth - Dove tutto è possibile (Labyrinth) (1986), di Jim Henson
- L’ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ) (1988), di Martin Scorsese
- The Linguini Incident (1991), di Richard Shepard
- Fuoco cammina con me (Twin Peaks - Fire Walks with Me) (1992), di David Lynch
- Basquiat (1996), di Julian Schnabel
- Il mio West (1998), di Giovanni Veronesi
- B.U.S.T.E.D (Everybody Loves Sunshine) (1999), di Andrew Goth
- Mr. Rice’s Secret (2000), di Nicholas Kendall
- Zoolander (2001), di Ben Stiller
[modifica] Voce narrante
- Omikron: The Nomad Soul (1999), di David Cage - film d’animazione
- The Snowman (1982), di Dianne Jackson - film d’animazione
[modifica] Attore televisivo
- The Hunger (1997) - serie TV, dal 1999 al 2000
- Baal (1982), di Alan Clarke - film TV
- Theatre 625: The Pistol Shot (1968) - serie TV
[modifica] Attore non accreditato
- The Virgin Soldiers (UK 1969), di John Dexter
- Barbagialla il pirata dei sette mari e mezzo (Yellowbeard, USA, 1983), di Mel Damski
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Velvet Goldmine sito del fan club italiano di David Bowie
- David Bowie Lyrics
- Discografia molto dettagliata