Colpo Grosso
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«Cin cin - cin cin ricoprimi di baci Cin cin - cin cin assaggia e poi mi dici Cin cin - cin cin diventeremo amici brinda alla fortuna festeggia con noi! »
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(Sigla di entrata delle Ragazze CinCin)
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Colpo Grosso era una trasmissione televisiva erotica italiana in onda dal 1987 al 1991 sulla rete Italia 7, con conduttore Umberto Smaila prima e Maurizia Paradiso dopo e la regia di Celeste Laudisio, e dal 1991 al 1992 su Odeon TV.
La produzione era a cura della ditta GEIT, la realizzazione a cura di ASA Television. Sebbene fosse una trasmissione da molti considerata di basso profilo culturale e di dubbio gusto raggiunse notevoli valori di share nelle fasce televisive notturne in cui veniva trasmessa (veniva messa in onda dalle 22.45), rappresentando un valido concorrente ai programmi delle grandi reti televisive di RAI e Mediaset.
Durante la prima edizione lo studio in cui avveniva la trasmissione era arredato con uno stile che ricordava un casinò e i concorrenti gareggiavano in scommesse e giochi; le vincite venivano poi utilizzate per far togliere i vestiti alle mascherine, che erano sia uomini che donne. I concorrenti stessi si potevano spogliare per raccogliere soldi da giocare nelle scommesse. Scopo del gioco era di spogliare completamente tutte le mascherine (l'ultimo pezzo di vestito che queste si toglievano era proprio la maschera sugli occhi) e fare il cosiddetto Colpo Grosso, vincendo l'intero montepremi. Il concorrente che realizzava la maggiore vincita, ma non il Colpo Grosso, aveva la possibilità di rimanere come campione in carica per la puntata successiva.
Dalla metà della prima stagione vennero introdotte delle vallette, chiamate prima "Portafortuna" e successivamente "Ragazze cin cin", che, oltre ad essere parte integrante di alcuni giochi, eseguivano brevi stacchetti con strip tra i vari giochi o prima delle pause pubblicitarie (la parte finale di uno di questi loro stacchetti veniva proposta ogni sera nella sigla di Blob).
Nelle edizioni successive, pur mantenendo giochi ispirati a quelli dei casinò, il premio in denaro fu sostituito da un viaggio all'estero pagato dalla produzione e dallo sponsor del programma (gli infissi Panto), le mascherine divennero esclusivamente donne, ogniuna rappresentante una nazione europea (e richiami alla geografia e al viaggio vennero inclusi nella scenografia, cambiata sensibilmente rispetto a quella della prima edizione), venendo spogliate fino al perizoma (nella versione tedesca trasmessa da RTL vennero però mantenuti dei premi in denaro per ogni ragazza che il concorrente era riuscito a spogliare con i punti acquisiti). Nelle ultime edizioni in caso di Colpo Grosso veniva usato come sigla finale uno spogliarello integrale di una delle mascherine, chiamata Superstar.
E' stato notato che Colpo Grosso fu il primo sexy-gioco trasmesso da una rete locale che aveva, tuttavia, una diffusione nazionale.[1].
Nel 1990 il format venne esportato anche all'estero, in Germania e in Svezia con il nome di Tutti frutti (condotta da Hugo Egon Balder) e in Spagna col il nome di ¡Ay, qué calor!. Queste trasmissioni venivano girate in Italia, con la stessa scenografia, gli stessi costumi e le stesse regole del gioco. In Brasile venne prodotta una trasmissione del tutto analoga, ma girata in loco, con il nome Cocktail.
Alcune stagioni dello show vengono replicate periodicamente da numerose TV locali, da emittenti satellitari (come Happy Channel) e anche in alcuni stati esteri (perfino in Giappone, in una versione sottotitolata venduta anche su internet come contenuto Pay-per-view), rendendolo di fatto uno dei format televisivi italiani di maggiore sucesso.
Nel recente film di successo Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, [1] il racconto del vissuto catodico quotidiano della fine degli anni '80 avviene proprio attraverso questa trasmissione e le sue "ragazze Cin-Cin". Molti dei telespettatori di Colpo Grosso erano in Albania, da dove era possibile vedere la trasmissione che era trasmessa dall'emittente pugliese Telenorba (una delle affiliate alla syndacation di Italia 7) che ieri come oggi si può vedere nel paese delle aquile allora da poco uscito da decenni di dittatura. Secondo alcuni l'immagine dell'Italia come "Paese del Bengodi", con una realtà edulcorata non corrispondente al vero, con ragazze che si spogliano, concorrenti televisivi che vincevano premi di milioni di lire, ecc. contribuì in quegli anni a convincere molti albanesi a imbarcarsi su mezzi di fortuna e a raggiungere le coste italiane.
Indice |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Riferimenti
- ↑ La tv del sommerso, Aldo Grasso pag. 67
[modifica] Bibliografia
- Aldo Grasso La Tv del sommerso Edizioni Mondadori Milano, 2006 ISBN 88-04-56194-7
- G. Dotto S. Piccinini Il mucchio selvaggio Mondadori ISBN 88-04-53952-6
- Joseph Baroni Dizionario della Televisione Raffaello Cortina Editore ISBN 88-7078-972-1