Centina
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In architettura e in edilizia la centina è un'opera provvisionale che viene usata come "base di appoggio" per il posizionamento dei conci di un arco o di una volta, qualora siano in mattoni, o per farne da cassaforma al getto, qualora siano in calcestruzzo.
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[modifica] La centina in Geometria descrittiva
In geometria descrittiva la centina di una superficie viene determinata, nella maggior parte dei casi, come una sezione retta di un copertura a volta. La centina di una volta a botte con direttrice circolare, ad esempio, sono archi di circonferenza giacenti su piani tra loro paralleli. La centina di una volta a cupola circolare, invece, possono essere sia gli archi di circonferenza giacenti su un fascio di piani che ha in comune l'asse barcentrico zenitale di tale cupola, detti meridiani, sia gli archi di circonferenza giacenti su piani paralleli al piano equatoriale della cupola, detti paralleli. Si tratta, in ogni caso, di curve generate dall'intersezione di piani con oggetti geometrici a superficie non euclidea.
[modifica] La centina in edilizia
La centina è uno strumento estremamente antico, il cui principale scopo è quello di sostenere una struttura voltata, o un arco, prima che questo sia completato. Èevidente, infatti, che finché un arco non è completo non può lavorare, e non può neppure sostenere sé stesso: c'è quindi bisogno di una struttura temporanea che abbia la forma, in negativo, della volta o dell'arco che potrà essere rimossa solo al completamento dell'intero sesto dell'elemento strutturale. A tutt'oggi la centina viene molto spesso ancora fatta in legno, perché può essere montata in opera, può essere rimossa a pezzi a opera compiuta, può essere "adattata" in caso di particolari esigenze di forma. Per edifici in cui vi sono molti archi o molte volte delle stesse dimensioni, può essere contemplata anche l'ipotesi di realizzare una centina in acciaio o in cemento armato. Nell'antichità si realizzavano anche centine di terra, soprattutto quando si costruivano le sostruzioni di edifici complessi (come, p.e., il tempio di Giove Anxur a Terracina): si formavano grandi cumuli di terra che, in superficie, venivano regolarizzati con assi di legno o con della paglia, sulla cui superficie concava venivano allettati i conci della volta (per centine di terra si parla in genere di volte e non di archi) fino al completamento del sesto, e, in seguito, si rimuoveva la terra da sotto la volta. Esistono anche centine che funzionano come cassaforma persa (per la definizione fare riferimento alla voce cassaforma) e che sono, in genere, in cemento armato prefabbricate o in acciaio. Genericamente, definire la centina una cassaforma è però un'errore formale.
[modifica] Storia della centina
La centina è uno strumento estremamente antico, che risale ai tempi in cui si cominciò ad utilizzare l'arco e la volta: difficilmente, infatti, si può pensare che l'umanità abbia inventato prima l'arco e poi un modo semplice ed intuitivo di realizzarlo. Certamente prima dell'arco esistevano metodi più semplici per realizzare aperture nei muri, come l'architrave e il falso arco (due conci di pietra posti a "capanna" a contrasto fra loro), ma l'arco a conci di mattoni o di pietra certamente senza centina non può essere concepito. Certamente sono esistite centine egizie, anche se questo popolo non ha mai utilizzato appieno questa sua straordinaria invenzione, e centine greche. Le centine più imponenti, però, sono state senz'altro quelle romane. Purtroppo non abbiamo documenti che raffigurano centine, né una centina è mai giunta intatta fino ai giorni nostri (erano tutte in legno o in terra le centine del periodo), ma sappiamo, da ragionamenti indiretti sulle tecniche costruttive, che hanno avuto una centina strutture imponenti come gli acquedotti, le basiliche (tra cui quella di Massenzio, già di Costantino, ai Fori Imperiali) e, naturalmente, il Pantheon: quest'edificio è progettato in modo da accogliere nel suo spazio interno una sfera di circa 42 metri di diametro, che è presumibilmente la dimensione della centina che ha sorretto la cupola fino al suo completamento. Pensiamo però anche ai ponti, in cui la centina doveva essere parzialmente immersa nell'acqua (anche se, spesso, per fare un ponte conveniva deviare temporaneamente il corso del fiume, possibilmente nella stagione secca). Le centine dei ponti romani sono particolarmente oscure alla nostra storia delle tecniche costruttive, perché l'arte di realizzare i ponti andò persa con la caduta dell'impero romano: tant'è che dal IV al XIV secolo circa non si riuscirono a costruire ponti su fiumi più larghi. Da ciò prese il nome di "pontefice" ("colui che costruisce i ponti") il capo della Chiesa cristiana evangelica, a simboleggiare il fatto che tale figura è in grado di trasportare le anime lì dove l'uomo non può arrivare (ovvero, dall'altra sponda del fiume privo di guado).
Il mondo tardo-antico e medievale ancora utilizza in pieno questa tecnica costruttiva, che nei secoli non ha mai subito particolari modifiche o innovazioni.
Nell'era rinascimentale, però, ci si scontra con il problema, di non poco conto, dell'elevatissimo costo del legno, e, in particolare, nelle città del centro e del sud Italia (le foreste erano state disboscate dai romani, che ne hanno utilizzato il legno in modo abbondante, e hanno subito il colpo di grazia con le crociate, che necessitavano di enormi quantità di legna, per fare le navi e per fare il fuoco per fondere i metalli delle armi e delle armature): è infatti a Firenze che si sperimenta un nuovo modo di costruire cupole, non più con un'unica centina dal suolo fino alla sommità della cupola ma costruendo una cupola che fosse in grado di reggersi da sola anche se non completa. Questo permise di realizzare la cupola di S. Maria del Fiore con delle semplici palanche infilate nel muro della volta che man mano cresceva. Questa è stata l'idea brillante di Filippo Brunelleschi.
Nell'era industriale, specialmente nel nord Europa, in cui si costruivano grandi edifici in muratura con archi e volte (come la borsa di Amsterdam), la tecnica della centina in legno è rimasta la più utilizzata, anche perché l'Europa settentrionale disponeva di vaste riserve di legno a basso prezzo, a differenza dell'Italia.
A tutt'oggi, il modo migliore di fare un arco è utilizzare una centina di legno.
[modifica] Voci correlate
- struttura
- carpenteria
- carpentiere
- muratura
- opera provvisionale
- cassaforma
- cantiere edile
- tempio
- architetto
- ingegnere
- geometra
- perito edile