Benjamin Constant
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Henri-Benjamin Constant de Rebecque (25 ottobre 1767 - 8 dicembre 1830) fu un pensatore di origine svizzera, scrittore e politico francese.
Constant nacque a Losanna, in Svizzera, da una famiglia ugonotta. Fu educato da istitutori privati e studiò all'Università di Erlangen, in Baviera, e all'Università di Edimburgo, in Scozia. Nel corso della sua esistenza trascorse molti anni in Francia, Svizzera, Germania e Gran Bretagna.
Era amico di Anne Louise Germaine de Staël e la loro collaborazione intellettuale li rese una delle coppie intellettuali più celebrate dell'epoca. Partecipò alla vita politica francese come pubblicista e politico durante l'ultima metà della Rivoluzione Francese e fra il 1815 e il 1830. Durante quest'ultimo periodo fu membro della Assemblea Nazionale Francese e come tale fu uno dei suoi più eloquenti oratori e capo dell'opposizione liberale nota come Indepentants.
Autore di orientamento liberale, più legato alla tradizione Anglosassone che a quella Francese, guardava più all'Inghilterra che all'Antica Roma come modello pratico di libertà all'interno di una vasta società commerciale. Egli delineò la distinzione tra la "Libertà degli Antichi" e la "Libertà dei Moderni". La prima era partecipatoria, basata sulla libertà repubblicana, e dava ai cittadini il diritto di influenzare direttamente la politica tramite dibattiti e votazioni nelle pubbliche assemblee. Allo scopo di sostenere questo grado di partecipazione diretta, la cittadinanza era un obbligo morale che richiedeva un considerevole dispendio di tempo ed energia. Generalmente ciò richiedeva una sottoclasse di schiavi per assolvere a gran parte del lavoro produttivo, lasciando così ai liberi cittadini la possibilità di deliberare sugli affari pubblici. La Libertà degli Antichi era anche delimitata a società relativamente piccole ed omogenee, nelle quali la popolazione poteva radunarsi in un unico luogo per dibattere la cosa pubblica.
La Libertà dei Moderni, di contro, era basata sul godimento delle libertà civili, sul dominio della legge, e sulla libertà dall'ingerenza dello Stato. La partecipazione diretta veniva così limitata: ciò era una conseguenza necessaria all'interno degli stati moderni, ed anche un risultato inevitabile dell'aver dato vita ad una società commerciale in cui non esistevano schiavi ma ognuno doveva guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. Per questo motivo coloro che avevano diritto al voto dovevano eleggere dei rappresentanti che avrebbero deliberato in un Parlamento in rappresentanza del popolo liberando i cittadini dall'onere della politica.
Constant era convinto che nel mondo moderno grazie al commercio la guerra fosse superflua. Egli attaccò aspramente la sete di conquiste territoriali di Napoleone che considerava illiberali e non degne di una moderna organizzazione sociale e commerciale. Era l'Antica Libertà ad essere guerriera, mentre uno Stato organizzato sui principi della Libertà Moderna doveva essere pacifico in mezzo ad altre nazioni pacifiche.
La distinzione tra Libertà Antica e Moderna è significativa per diversi aspetti. In primo luogo, la Francia aveva cercato di riprodurre durante la Rivoluzione Francese la Libertà Antica, basando le sue istituzioni (come il Consolato e il Tribunato) sul modello della Roma Repubblicana. Ciò aveva avuto come esito contrario il dominio personale di Napoleone. Constant era convinto che se la libertà fosse stata salvata dalle conseguenza della Rivoluzione Francese, allora la chimerica Libertà Antica sarebbe stata abbandonata in favore della Libertà Moderna. L'Inghilterra, dai tempi della 'Gloriosa Rivoluzione del 1688', aveva dimostrato la praticabilità della Libertà Moderna e l'Inghilterra era una monarchia costituzionale. Constant ne concluse che quest'ultima forma di governo fosse più adatta delle istituzioni repubblicane nel mantenere viva la Libertà Moderna. Questa sua visione contribuì alla definizione dell'"Acte Additional" del 1815, che trasformava il restaurato potere di Napoleone in una monarchia costituzionale.
Questa doveva durare solo cento giorni, prima che Napoleone venisse sconfitto, ma il lavoro di Constant fu nondimeno utile a riconciliare la monarchia con la libertà. In effetti, la Costituzione Francese del 1830 potrebbe essere considerata una traduzione in pratica delle idee di Constant: una monarchia ereditaria convivente con una Camera dei Deputati eletta e una Camera dei Pari senatoriale, con il potere esecutivo attribuito a ministri responsabili. Così, sebbene spesso ignorato in Francia a causa delle sue simpatie anglosassoni, Constant diede un contributo profondo (anche se indiretto) alla tradizione costituzionale francese.
Inoltre, Constant disegnò una nuova teoria di monarchia costituzionale, nella quale il Potere Reale era da intendersi come un potere neutro, protettivo, di equilibrio e di limitazione agli eccessi degli altri poteri attivi (l'esecutivo, il legislativo e il giudiziario). Questa era una innovazione rispetto alle teorie prevalenti nei paesi anglosassoni che, seguendo la saggezza tradizionale di William Blackstone, il giurista inglese del XVIII secolo, aveva attribuito al Re il diritto di essere a capo del potere esecutivo. Nello schema di Constant, invece, il potere esecutivo era affidato a un Consiglio di Ministri (o Gabinetto) il quale, sebbene nominato dal Re, era in definitiva responsabile di fronte al Parlamento. Delineando questa chiara distinzione tra i poteri del Re (come Capo dello Stato) e i Ministri (cioè l'Esecutivo) Constant rispondeva alla situazione politica inglese da più di un secolo a quella parte: cioè che sono i Ministri, e non il Re, a essere responsabili, e quindi che il Re "regna ma non governa". Tutto ciò fu importante per gli sviluppi dei governi parlamentari in Francia come altrove. Va ricordato comunque che nello schema di Constant il Re non era visto come una entità senza poteri: ne avrebbe avuti diversi, tra cui quello di effettuare nomine tra i giudici, sciogliere le Camere e indire nuove elezioni, nominare i senatori e far decadere i ministri; ma non sarebbe stato in grado di governare, determinare le linee guida o dirigere l'amministrazione, poiché questo era compito dei rispettivi Ministri.
Le sue teorie furono applicate alla lettera in Portogallo nel 1822 e in Brasile nel 1824, dove al Re o all'Imperatore erano esplicitamente attribuiti "poteri di moderazione" anziché il potere esecutivo. Altrove (per esempio nello "Statuto albertino" del Regno di Sardegna del 1848) il potere esecutivo era nominalmente attribuito al Re ma era esercitabile nella pratica solo dai suoi ministri responsabili.
Un altro soggetto di interesse di Constant era un "nuovo tipo di federalismo", un serio tentativo di decentralizzare il governo francese tramite l'attribuzione di diversi poteri a consigli comunali eletti. Questa proposta fu infine recepita nel 1831, quando furono istituiti dei consigli comunali eletti (sebbene con una base elettorale ristretta).
L'importanza delle opere di Constant riguardo la libertà degli antichi ha quasi oscurato il resto del suo pensiero. Constant non era, ad ogni modo, un sostenitore di un libertarismo radicale. I suoi molteplici lavori letterari e culturali (tra i quali i più importanti sono la novella Adolphe e le dettagliate storie della religione) mettevano l'accento sull'importanza dello spirito di sacrificio e del calore delle emozioni umane come base per la convivenza umana. In questo modo, se da un lato riteneva la libertà individuale essenziale per lo sviluppo morale dell'individuo e sinonimo di modernità, dall'altro sentiva che l'egoismo e gli interessi personali non erano sufficienti a definire veramente la libertà individuale. L'autenticità delle emozioni e la compartecipazione dei sentimenti erano elementi critici. In questo, il suo pensiero morale e religioso era fortemente influenzato dagli scritti morali di Jean-Jacques Rousseau e dai pensatori tedeschi, come Immanuel Kant, che lesse per documentarsi sulla storia della religione.
[modifica] Bibliografia
- De l'esprit de conquête et l'usurpation (Sullo spirito di conquista e sull'usurpazione) (1815), un importante libello contro Napoleon
- Adolphe
- De la religion (1824-1831), una storia della religione antica in cinque volumi.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Pagina principale dell'Institut Benjamin Constant
- Ritratto intellettuale di B. C., scritto da Emile Faguet (in francese)
- La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni (1819) (in inglese)
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