Antonio Cornazzano
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Antonio Cornazzano (Piacenza c.1432 ma altre fonti sostengono 1429-1430 - Ferrara 1484) venne indirizzato agli studi giuridici presso l'Università di Siena ma preferì, tuttavia, dedicarsi alla poesia e alla letteratura.
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[modifica] Alla Corte di Francesco Sforza
Dopo il 1454 fu a Milano dove compose la Sforziade o Sforzeide, poema epico che celebra le gesta di Francesco Sforza, e, sempre presso lo Sforza, compose il Libro sull'arte del danzare per Ippolita Maria Sforza, figlia di Francesco, ed una raccolta di Sonetti e canzone oltre a una Vita della gloriosissima Vergine Maria.
Francesco Sforza si servì di lui come ambasciatore inviandolo in Francia per congratularsi con Luigi XI della sua ascesa al trono. Particolarmente attento alla tempistica, quasi premonitrice, indirizza ai Medici di Firenze il De florentinae urbis laudibus, in volgare, e subito dopo, dedica a Borso d'Este il De excellentium virorum principus, parte in volgare e parte in lingua latina; in quest'ultima opera fa risalire la genealogia dgli Estensi a Carlomagno.
[modifica] A Venezia
Alla morte di Francesco Sforza nel 1466 si rifugiò, esule, a Malpaga presso Bartolomeo Colleoni di cui scrisse una Biografia in latino, poi fu aVenezia dove completò il De fide et vita Christi, cogliendo l'occasione per inserirvi un panegirico alla Serenissima.
[modifica] A Malpaga e a Ferrara
Dal 1468/69 al 1475 soggiornò presso la corte che Bartolomeo Colleoni teneva nel castello di Malpaga: là compilò la biografia del condottiero. In seguito, subito dopo la morte del Colleoni, suo mecenate e committente, si trasferì al servizio di Ercole d'Este a Ferrara nel 1475.
Nella tranquillità ferrarese e nella serenità di un matrimonio appena concluso, scrisse il De Herculei filli ortu et de urbis Ferrariae periculo ac liberatione oltre al De re militari, l'opera più conosciuta e considerata. Qui muore nel 1484.
[modifica] De Vita Bartholomeo Colei
Cornazzano fu, per usare una terminologia recente, il biografo ufficiale ed autorizzato di Bartolomeo Colleoni, per il quale scrisse il Commentarium liber de vita et gestis invictissimi bello principis Bartholomeo Colei, per Antonium Cornazzanum ad clarissimam Bergomensem Republicam.
Quest'opera è importante non tanto per il suo contenuto storico o letterario, ben lungi dalle altezze del De viris illustribus del Petrarca, ma per la testimonianza che da della vita del condottiero Bartolomeo Colleoni presso cui, nel castello di Malpaga, fu ospite dal 1468/1469 al 1475.
Si tratta di un'opera encomiastica voluta ed ispirata dal Colleoni stesso che volle tramandare di sé un ritratto glorioso, testimonianza della potenza raggiunta, soggiacendo così a quel vezzo molto comune nelle corti rinascimentali di lasciare di sé un monumento letterario, equestre o architettonico per immortalare la propria persona e lo proprie gesta. Ciò non solo a gloria propria, ma anche dei discendenti e del proprio casato. In quest'opera, che è un'ottima traccia per ricostruirne la vita, si sentono le parole, le ansie, le ambizioni e le delusioni del condottiero, tradotte sulla carta dalla penna del Cornazzano.
A volte si impone qualche distrazione per l'esigenza di dare il quadro migliore e più nobilitante del committente come pure l'esaltazione di qualche avvenimento per evidenziarne la virtù.
Rimane tuttavia, seppure con l'attenzione del caso e con la necessità del raffronto storico, un'opera fondamentale per la descrizione e quindi l'intuizione della vita del Colleoni oltre che della società che fa da scenario.
Il Cornazzano è un classico esempio di scrittore di Corte; non raggiunge grandi vette letterarie, tanto da non lasciare un'importante traccia nella letteratura dell'epoca, è un buon artigiano della penna, sempre alla ricerca di una sistemazione esistenziale, che gli fa percorrere molte Corti del periodo.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Bianchi D. - Antonio Cornazzano e le sue biografie.
- Bonavigo C. - Antonio Cornazzano, verso il nuovo letterato di Corte.
- Bruni R.-Zancani D. - Antonio Cornazzano: la tradizione testuale.
- Comboni A. - Per l'edizione delle rime di Antonio Cornazzano.
- Crevatin G. - Vita di Bartolomeo Colleoni.
- Zancani D. Postille Cornazzaniane in Lettere Italiane, 1986.
- Zancani, D. - Il De Herculei fili ortu di A. Cornazzano - Bollettino Storico Piacentino, 1978.
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