Altare di Zeus (Pergamo)
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L’edificio più famoso, uno dei capolavori dell’arte ellenistica, è l’altare di Zeus a Pergamo, fatto edificare da Eumene II in onore di Zeus Soter e Athena Nikephoros (Zeus salvatore e Atena portatrice di vittoria) per celebrare la vittoria sui Galati. Il fregio fu distrutto durante le invasioni barbariche e ricostruito coi frammenti superstiti da archeologi tedeschi a Berlino, nel Pergamon Museum.
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[modifica] Storia
La realizzazione dell'altare fu iniziata sotto il regno di re Eumene II (197-158 a.C.) e, in seguito alla sua morte, continuata dal successore e fratello Attalo II. L'opera si poneva come conferma definitiva della vittoria di Pergamo sui rivali, i Galati, nel 166 a.C. sotto il regno appunto di Eumene II. Nel periodo compreso tra il 166 a.C. e il 156 a.C., l'altare fu quasi totalmente realizzato, nonostate il re Prusia II di Bitinia, intorno al 156 a.C., attaccò la città.
Nel 1886, l'altare fu portato via da Pergamo portato a Berlino, Germania, con il permesso del sultano Abdul Hamid II, al potere in quel tempo. Quasi un secolo dopo, nel 1948, il fregio dell'Altare di Zeus fu confiscato dal'Armata Rossa e portato da questa a Leningrado. Solo dieci anni più tardi, il fregio ritornò nella Germania dell'Est, come regalo da parte dell'allora Unione Sovietica. Attualmente la parte anteriore dell'altare si trova conservata nel museo Pergamon Museum di Berlino
[modifica] L'autore e i contorni politici
L'ideatore e il realizzatore dell'opera non c'è pervenuto: ciò che si ha tutt'oggi, sono solo ipotesi. La più accreditata è quella secondo cui l'ideatore delle sculture (realizzate forse lui stesso o una cerchia di suoi collaboratori) sarebbe Firomaco, uno dei sette più grandi scultori greci. Questa ipotesi trova conferma soprattutto per lo stile con cui sono state scolpiti gli altorilievi, tipico dell'arte ateniese: l'impostazione di Zeus e Atena che combattono, per esempio, è la stessa di Atena e Poseidon nel frontone occidentale del Partenone.
Questa somiglianza dunque assume anche contorni politici, sociali e religiosi: accumunava infatti i pergameni agli ateniensi, facendo risalire quindi e affermando l'appartenenza dei due popoli ad un'unica stirpe, con gli stessi valori e la stessa cultura.
[modifica] L'altare
L'altare consisteva di un ampio recinto quadrilatero, contornato all’esterno da un colonnato, alto circa 4 metri: questo si protendeva in due avancorpi a forma di U. Al centro, era situata una scala, facendo in modo che il colonnato si trovasse alla sommità di un alto basamento, in parte modellato ad alto rilievo, in parte liscio.
La parte superiore è costituita da un doppio porticato con colonne in stile ionico: il primo si estende lungo tutto il perimetro della piattaforma superiore; il secondo invece , a coppie di colonne unite da un'anima muraria, si estende intorno all'altare interno. In secondo piano, dietro alla prima fila di colonne, si svolge un fregio continuo che rappresenta le storie di Telefo, figlio di Eracle. Lungo tutti i lati dello zoccolo e i bordi della scalinata centrale, si estendono complessi scultorei raffiguranti scene di gigantomachia.
[modifica] Gigantomachia
Il fregio rappresenta la lotta tra dei e giganti. Non si parla però solamente di una rappresentazione, ma anche di una vera e propria trasposizione del mito alla realtà della guerra appena vinta: lo scontro tra i Pergameni e i Galati. L'identificazione di questi ultimi però non è del tutto casuale; fonti attestano infatti che per incutere timore ai nemici, i Galati usassero acconciarsi i capelli in piccole ciocche rigide, frizionadoli con un impasto di gesso: questo in greco prende il nome di tìtanos. Da qui l'ulteriore similitudine al termine Titànes, i Titani, simili ai giganti.
Per approfondire, vedi la voce Gigantomachia. |
[modifica] Il fregio di Telefo
Le storie rappresentate in altorilievo rimandano alle origini mitiche della città di Pergamo, secondo la leggenda di Telefo
Per approfondire, vedi la voce Telefo. |
[modifica] Collegamenti esterni
(EN) Arte della città di Pergamo
(TR) Immagini della città e dei musei