Alà dei Sardi
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Alà dei Sardi | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Sardegna | ||
Provincia: | Olbia-Tempio | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 700 m s.l.m. | ||
Superficie: | 188,60 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 10,33 ab./km² | ||
Frazioni: | Badde Suelzu, Sos Sonorcolos, Mazzinaiu, S'iscala Pedrosa | ||
Comuni contigui: | Berchidda, Bitti (NU), Buddusò, Monti, Olbia, Oschiri, Padru | ||
CAP: | 07020 | ||
Pref. tel: | 079 | ||
Codice ISTAT: | 104003 | ||
Codice catasto: | A115 | ||
Nome abitanti: | alaesi | ||
Santo patrono: | Sant'Agostino | ||
Giorno festivo: | 28 agosto | ||
Sito del Comune di Alà Sito istituzionale |
Alà dei Sardi (in sardo Alà o Elà) è un comune di circa 2000 abitanti della provincia di Olbia-Tempio. Si estende sull'altopiano omonimo a circa 700 metri sul livello del mare.
Conserva importanti siti archeologici di età nuragica (Su pedrighinosu, Balare, Su Posidu, Malagarrucca, Sos Nurattolos, Kidade) che testimoniano le sue antichissime origini. Il significato del nome è oscuro, ma si pensa possa derivare dal nome Balare con perdita della B iniziale (ancor oggi caratteristica tipica del dialetto alaese è appunto la caduta iniziale della B rispetto più generale modo di parlare logudorese) come dunque città dei Balari. Oppure si ipotizza derivi dal popolo degli Ilienses, da cui Alaenses, Alà, ma questa ipotesi è meno credibile e non accettata dai linguisti. In ogni caso sia i Balares che gli Ilienses erano gli antichi abitatori del luogo, e avevano in comune tra di loro il fatto di non essere mai stati assoggettati dai dominatori Romani, al pari dei Barbarici del centro Sardegna. Testimonia ciò il gran numero di toponimi prelatini che si trova nel territorio di Alà (Boddò, Serì, Laccaralò, Senè, Istenolì...), come forse da nessun'altra parte in Sardegna.
Il paese moderno è sorto attorno al XVI secolo dopo Cristo, forse grazie al progressivo avvicinamento delle genti del Montacuto verso le zone più ospitali della Gallura, dando vita appunto ad Alà, alle sue frazioni orientali, alle tante frazioni di Monti e Padru. Il paese ha una lunga tradizione agropastorale, attività che ha dato per secoli il sostentamento all'intera comunità. In particolare rinomate erano le carni bovine selezionate e la produzione di miele, mentre molto meno diffuso rispetto alla media sarda era l'allevamento ovino, forse per via dell'eccessiva frammentazione del pascolo alaese (ad Alà non è praticamente mai esistito il latifondo). Verso la fine dell'ottocento si sviluppò la produzione di carbone, grazie all'opera di carbonai di origine toscana, molti dei quali si stabilirono definitivamente ad Alà (ancor oggi sono riconoscibili i cognomi, e anche i nomi tipici come Dante, Cesare e Cesarina, Giulio, Giusuè, che fino ad allora erano sconosciuti tra gli alaesi). Caratteristica negativa fu il completo disboscamento di buona parte del territorio di Alà, e le conseguenze sono ancora visibili oggigiorno nel monte che sovrasta il paese, a nord, e nella zona sud-orientale verso Torpè.
Dopo un breve periodo di emigrazione di massa culminato negli anni ottanta nel minimo storico di abitanti (nel 1991 erano 1830), il paese è riuscito ha riprendere vigore sulla spinta del boom turistico gallurese. I maestri di muro in pietra da campo di Alà sono i più ricercati per rivestimenti e basolati, tanto che si ipotizza la nascita di un consorzio di tutela. Anche il settore della forestazione è molto importante per Alà: il 50% del territorio comunale è adibito a Demanio Forestale. Oggi il paese di Alà è al centro di una crescita economica esponenziale, che non ha eguali in Italia. Basti pensare che nel 2004 è stato il comune italiano in cui si sono contate più nuove iniziative produttive in rapporto al numero di abitanti, e Alà detiene il primato sardo di crescita del numero delle aziende a livello assoluto: + 18% nel 2003. Fautori di questo boom oltre alla maestria edile, la qualità elevata del sughero estratto ad Alà, il migliore della Sardegna, il granito che nonostante senta la concorrenza della Cina, grazie alle sue qualità riesce a tenere i mercati internazionali. Tutto ciò ha portato a livelli di disoccupazione prossimi allo zero e alla presenza stabile di circa 150 extracomunitari di varia provenienza. Il rovescio della medaglia di questa floridità è il basso numero di laureati, forse il più basso in tutta la Sardegna.
Un aspetto che bisogna sottolineare è la situazione sociale assai impermeabile ai mali della modernità: Alà è uno dei pochi paesi d'Italia in cui non si è mai avuta una denuncia per droga. Il traffico e il consumo di stupefacenti non è mai esistito e ciò è un aspetto di cui gli alaesi giustamente vanno orgogliosi. Inoltre, la lingua madre, il sardo-logudorese nella sua variante alaese, è una lingua vivissima, al contrario della maggioranza dei paesi sardi, tanto che più che di bilinguismo, per Alà si dovrebbe parlare di monolinguismo sardo: qualsiasi attività oratoria, dalla semplice chiacchierata al bar, alle prediche ecclesiastiche fino ad arrivare alle discussioni in consiglio comunale, sono caratterizzate dall'impiego costante e quasi esclusivo della lingua sarda, sia da parte degli adulti, che dei giovani.
Ogni mese di marzo si svolge ad Alà la manifestazione Alasport, competizione internazionale di corsa campestre che ormai per la qualità degli atleti (campioni olimpici, campioni mondiale, primatisti mondiali...) ha superato la leggendaria "Cinque Mulini", e si colloca al primo posto in Europa. Ad Aprile di ogni anno si corrono sugli sterrati alaesi alcune tappe del Rally Mondiale Sardinia-Italia, valido per il campionato mondiale di rally. Il 4 di Ottobre si festeggia San Francesco d'Assisi, con pranzo tipico per più di 10.000 pellegrini provenienti da tutta l'isola.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
- Il comune sul sito regionale "Comunas"
- Alà dei Sardi
- Alasport
- Storia di Alà sul sito Siendhas
- Origine e significato dei cognomi di Alà sul sito Balares
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