Akira (film)
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Akira | |
Titolo originale: | アキラ Akira |
Paese: | Giappone |
Anno: | 1988 |
Durata: | 124' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | animazione |
Regia: | Katsuhiro Otomo |
Soggetto: | Katsuhiro Otomo (manga) |
Sceneggiatura: | Katsuhiro Otomo |
Art director: | Toshiharu Mizutani |
Animatori: | Takashi Nakamura |
Fotografia: | Katsuji Misawa |
Musiche: | Shoji Yamashiro |
Scenografia: | Toshimaru Mizutami |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Akira (giapponese: アキラ) è un film d'animazione di produzione giapponese del 1988, diretto da Katsuhiro Otomo, basato sul manga omonimo del medesimo autore, pur avendo un diverso sviluppo e una diversa fine, che ne mantiene comunque inalterato il carattere e l'originalità.
Autentico cult movie del genere anime, ha richiesto l'impegno di oltre un migliaio di animatori appartenenti a una cinquantina di studi, per un totale di circa cinquemila artisti, diventando, a suo tempo, il lungometraggio d'animazione più costoso della storia giapponese. Come spiegato nel Making of (presente nella versione DVD) la lavorazione era ininterrotta 24 ore al giorno, con gli artisti che si alternavano in turni, in base ad uno speciale accordo sindacale.
Considerato il capolavoro assoluto di Otomo, Akira è stato l'anime che per primo ha aperto le porte dell'animazione giapponese in occidente. Il film è considerato uno dei capisaldi, ancora attuale, del genere.
[modifica] Trama
Tratto dall'omonimo manga, sempre dello stesso Katsuhiro Otomo, ambientato in un futuro post terza guerra mondiale dove bande di motociclisti si sfidano tra gli aggrovigliati palazzi di Neo-Tokyo, l'anime segue le vicende di Kaneda, leader di una banda di teppisti motorizzati, e di Tetsuo, il membro del gruppo più giovane. Dopo un incidente, con l'apparizione di uno strano bambino-vecchio, Tetsuo sparisce e Kaneda si ritrova ad indagare sulla sua scomparsa tra servizi segreti, gruppi di ribelli, centri di ricerche top secret ed un misterioso Akira.
La vicenda è inquietante, delirante, apocalittica, con un crescendo sempre più esasperato sia dal punto di vista emozionale che della narrazione stessa.