Venafro
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 Venafro |
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| Stato: |  Italia |
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| Regione: |  Molise |
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| Provincia: |  Isernia |
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| Coordinate: |
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| Altitudine: | centro urbano 222 mt., max 1205 mt, min 158 mt m s.l.m. | ||
| Superficie: | 45 km² | ||
| Abitanti: |
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| Densità: | 292 ab./km² | ||
| Frazioni: | Ceppagna, Le Noci, Vallecupa | ||
| Comuni contigui: | Capriati a Volturno (CE), Ciorlano (CE), Conca Casale, Mignano Monte Lungo (CE), Pozzilli, San Pietro Infine (CE), San Vittore del Lazio (FR), Sesto Campano | ||
| CAP: | 86079 | ||
| Pref. tel: | 0865 | ||
| Codice ISTAT: | 094052 | ||
| Codice catasto: | L725 | ||
| Nome abitanti: | venafrani | ||
| Santo patrono: | San Nicandro , Marciano e Daria | ||
| Giorno festivo: | 16,17,18 Giugno | ||
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| Sito istituzionale | |||
Venafro è un comune di 11.600 abitanti della provincia di Isernia.
Indice |
[modifica] Geografia
Sorge ai piedi del monte Santa Croce (1026 mt), a 222 metri s.l.m e si estende, tra il verde degli ulivi, nella omonima piana, attraversata dai fiumi Volturno e San Bartolomeo.
La sua posizione geografica la rende "porta del Molise", in quanto punto di transito obbligato per chi intende accedere alla regione dalla vicina Campania (attraverso la S.S. 85 "Venafrana") o dal Lazio (attraverso la S.S.6-dir, che porta alla vicina Cassino).
Venafro ha tre frazioni: Ceppagna, la più popolosa con 500 abitanti a quasi 300 m, Vallecupa con poco più di 100 abitanti ed infine Le Noci, un piccolo borgo circondato dalle montagne confinanti del Lazio e del Molise, a 400 m con meno di 100 abitanti.
Venafro può essere suddiviso in due ben distinti nuclei: il centro storico, di origine romana, ai piedi del monte, e il nuovo centro abitato immediatamente sotto di esso, che é diviso, dalle 2 strade nazionali che lo attraversano, in tre parti.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti 
[modifica] Luoghi di interesse
Nel centro storico numerosi sono i monumenti da visitare. Il castello, che sorge nella parte più alta della città, trae origine da una fortificazione megalitica poi trasformata nel quadrato mastio longobardo nel X secolo. Nel XIV secolo fu ampliato con l'aggiunta di tre torri circolari e fu trasformato nel XV secolo dai Pandone, signori della città, che vi realizzarono inoltre un fossato. Di particolare interesse risultano gli affreschi raffiguranti cavalli fatti realizzare dal conte Enrico Pandone in età rinascimentale. L'anfiteatro romano, cosiddetto "Verlascio", pur sovrastato dalle costruzioni di età secentesca, mantiene ancora l'originale forma ellittica. Si ritiene che le gradinate, con una superficie di circa 4.000, potessero contenere fino a 15.000 spettatori. Il teatro romano situato a monte dell'ultimo decumano, è di notevoli dimensioni e presenta il fronte della scena di circa 60 metri, con una cavea capace di ospitare 3.500 spettatori. Troviamo tracce di un acquedotto romano, di mura ciclopiche risalenti al I secolo a.C, di mura sannitiche risalenti al IV secolo a.C. e sempre di origine romana è la torricella, una struttura fortificata situata sulla montagna. Altri monumenti sono la cosiddetta torre del mercato( palazzo Caracciolo) e la Palazzina Liberty risalente al 1900 circa. Venafro, però, è anche ricca di chiese; la Cattedrale, dedicata a SS. Maria Assunta in Cielo, costruita su un tempio pagano nel V secolo d.C, presenta oggi un impianto desideriano dell'XI secolo. La chiesa dell'Annunziata, consacrata nel 1386, dopo varie modifiche ha assunto nel XVIII secolo lo stile barocco. Ricca di altari e dipinti e affreschi di Sperduti e Diano, questa chiesa è ritenuta tra le più belle chiese barocche del Molise e del Sud-Italia. Altre chiese sono S. Francesco con l'annesso convento, S.Agostino, S.Chiara e l'annesso convento che ospita il Museo Archeologico, la chiesa del Cristo, del Carmine, la chiesa dedicata a San Nicandro, situata in zona periferica, di origine romana, costruita sul luogo del martirio dei Santi Nicandro, Marciano e Daria, e numerose altre chiese e chiesette, alcune delle quali non aperte al culto. Numerosi nel centro storico sono i palazzi signorili.
[modifica] Feste religiose e tradizioni
-Il primo maggio si celebra la festa della Croce, sulla cima del monte con messa e pranzo all'aperto. -Il 17 maggio, inizia il mese dedicato ai santi Martiri con processione di andata e ritorno dalla chiesa dell'Annunziata al Convento di San Nicandro. -La domenica di pentecoste si celebra la Madonna delle Rose, festa di quartiere, presso la chiesetta omonima. -Il 13 Giugno si svolge la processione di Sant'Antonio di Padova per il centro storico. -Nei giorni 16,17,18 Giugno si festeggiano i Santi Martiri e Patroni con spettacoli di vario tipo, concerti bandistici e cantanti di fama nazionale. Ma il simbolo dei festeggiamenti è la processione del 18 giugno caratterizzata dal canto corale dell'inno a loro dedicato, cantato da tutto il popolo, e l'enorme partecipazione popolare a questo corteo religioso che ha inizio verso le 20,00 dalla basilica e termina verso mezzanotte presso la chiesa dell'Annunziata, dove le tre statue rimarranno fino alle festività successive. -Il 1° e il 2 Luglio presso la chiesetta sita in zona Colle si festeggia la Madonna delle Grazie, festa di quartiere. -Il 15 e il 16 Luglio si festeggia la Madonna del Carmelo; questa è la seconda festa più grande di Venafro, dopo quella dei santi Martiri, caratterizzata dai tipici fuochi pirotecnici nel laghetto e dalla processione del 16, a cui partecipano mgliaia di persone. -Il 23 settembre si festeggia San Pio da Pietrelcina presso il Convento di San Nicandro. -L'undici novembre si festeggiano i santi Martino e Nicola presso l'omonima chiesa, festa di quartiere. -A Venafro si svolgono molte fiere; la fiera di San Nicandro, della Madonna del Carmine, della Concetta sono le più grandi e si svolgono nei giorni delle rispettive feste.
Tra le tradizioni troviamo i Favor r' Sam Giuseppe, il 19 Marzo, i Cummìt ovvero la pasquetta Venafrana che si tiene il martedi dopo Pasqua, perché il lunedi in Albis si celebra il Pontificale nella Cattedrale, altra tradizione religiosa di Venafro.
[modifica] L'economia
Nella piana a pochi chilometri da Venafro sorge il nucleo industriale di Venafro-Pozzilli con industrie metalmeccaniche, di detersivi, aziende agricole e alimentari. Fiorente il commercio, essendo Venafro attraversata dalla S.S 85 Venafrana e dalla Casilina, con il centro commerciale La Madonnella e ingrossi commerciali.
L'agricoltura, pur se dotata di grandi tradizioni olivicole (Venafro ha ottenuto lo status di Città dell'Olio, e vanta una specie autoctona di ulivo, l'Aurino) e di una fertile pianura, non è valorizzata ed è praticata a livello familiare.
Il turismo, anche se Venafro conserva un patrimonio artistico-culturale vasto, non è sviluppato.
[modifica] I Santi Martiri
Un capitolo a parte nella storia, nella cultura e nelle tradizioni venafrane è il culto dei Santi Martiri Nicandro Marciano e Daria, patroni della città e dell'intera diocesi di Isernia-Venafro. I festeggiamenti ricorrono annualmente il 16, il 17 e il 18 Giugno, quando i venafrani si raccolgono intorno ai loro Patroni nella cripta sotto la basilica per venerarli ed onorarli. Una tradizione cristiana tramanda che Nicandro, che era un ufficiale dell'esercito romano subì il martirio insieme al fratello Marciano e la moglie Daria nel 303 d.C. Il martiriologo romano pone al 17 Giugno, la data del martirio dei tre santi. Nel 1688 Venafro subì un violento terremoto, però miracolosamente la città non subì gravi danni, né vittime. Dodici giorni dopo il terremoto, giorno di San Nicandro, l'intero popolo si riversò nella basilica del Santo, attribuendo lo scampato pericolo alla protezione del santo, promettendo di celebrare ogni prima domenica di Giugno una festa annuale e solenne per la grazia ricevuta. Data che poi si è spostata al 17 Maggio, giorno in cui si apre il mese in onore dei martiri. Qualche tempo dopo si decise di realizzare la statua d'argento e oro di San Nicandro che fino a qualche anno fa veniva portata in processione, prima di essere rubata ed esserne stata fatta una nuova e identica. Nel 1933 sotto l'altare maggiore della basilica si rinvenne il sarcofago contenente il corpo di San Nicandro da cui scaturisce a determinate scadenze la Santa Manna, alla quale si attribuiscono doti miracolose. Ed è proprio la cripta meta di continui pellegrinaggi. Parlando dei festeggiamenti, c'è da dire che vi sono delle processioni e degli spettacoli. Il 16 Giugno si tiene una processione col busto di San Nicandro e le reliquie dalla chiesa dell'Annunziata alla Basilica dove vi rimangono per tutti i festeggiamenti, si tengono varie messe, ed il 17 nella basilica si tiene il Solenne Pontificale con il vescovo e le autorità civili e religiose della città e della regione. Il 18 è il giorno più aspettato; è quello della processione di ritorno dalla basilica alla chiesa dell'Annunziata delle tre statue, tanto cara ai venafrani giovani e meno giovani che in fila con candele illumina il percorso del corteo religioso e durante le varie fermate cantano l'inno corale dei santi martiri. Questa processione è caratterizzata inoltre dall'immensa partecipazione popolare, tant'è vero che molte persone provengono anche dai paesi limitrofi, e nelle strade si riversano migliaia e migliaia di fedeli che partecipano e ammirano questa processione particolare.
[modifica] Note importanti
Scambiata per Montecassino dai piloti anglo-americani, Venafro è stata colpita duramente dai bombardamenti alleati il 15 Marzo 1944.
Il 25 Aprile 2005 , in seguito a questo tragico episodio, Venafro ha ottenuto la medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ospita inoltre un cimitero militare francese dei caduti della seconda guerra mondiale appartenenti al CEF guidato da Alphonse Juin.
[modifica] Collegamenti esterni
