Termine (divinità)
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Termine (lat. Terminus) è un epiteto di Giove, come protettore di ogni diritto e di ogni impegno. Divenne in seguito divinità indipendente che vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. Aveva una cappella che si innalzava all' interno del Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio.
Si raccontava che durante la costruzione del tempio le numerose divinità dele cappelle che si trovavano sul lugo scelto, accettarono di rititrarsi, per lasciare il posto al signore degli Dei. Solamente il dio Termine si rifiutò di partire, e si dovette includere la sua cappella all'interno del tempio. Dato però che la sua effigie doveva ergersi sotto il cielo, fu praticata una apertura sul tetto del tempio a suo uso esclusivo in modo che il dio potesse estendere il suo potere all'Universo.
Plutarco ci tramanda che Termine era l’unica divinità romana che rifiutava i sacrifici cruenti e accettava in dono solo foglie e petali di fiori per ornare i suoi simulacri.
Il 23 febbraio, ultimo mese dell'anno nell'antico calendario, si celebravano le Terminalia, festa dei termini, cioè delle pietre terminali, su cui si ponovea una corona e una focaccia offerta al Dio.
[modifica] Bibliografia
- Dionigi di Alicarnasso Ρωμαικης Αρχαιολογιας (trasl. Rhomaikes Archaiologias), Antichità romane, I, 72
- Plutarco Quaestiones Romanae,15
- Furio Dionisio Filocalo Corographia 354 AD