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Televisione digitale terrestre - Wikipedia

Televisione digitale terrestre

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Box per la televisione digitale con smart card
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Box per la televisione digitale con smart card

Il digitale terrestre (anche noto con l'acronimo DTT, dall'inglese Digital Terrestrial Television) è una tecnologia che permette di ricevere sul televisore di casa trasmissioni televisive del livello qualitativo e prestazionale della TV satellitare, senza però dover ricorrere all'installazione dell'antenna parabolica, ma utilizzando l'impianto ricevente preesistente, affiancato da un decoder.

In Europa è implementato impiegando gli standard definiti dal consorzio DVB, racchiusi sotto la denominazione DVB-T (Digital Video Broadcasting -Terrestrial).

La Televisione digitale Terrestre ad Alta definizione e la multimedialità interattiva:

Indice

[modifica] Contesto

Oggi esistono diversi mezzi per irradiare un segnale televisivo. Le trasmissioni possono avvenire via radio, cavo, o radio via satellite, ed essere digitali o analogiche. Come digitale terrestre s'intende la trasmissione di segnali digitali via etere, generalmente usati per trasmettere audio e video.

Già dagli anni '70 negli Stati Uniti ed in Inghilterra dal 1998 iniziarono le prime prove con le trasmissioni televisive digitali terrestri con alterne fortune.

Secondo recenti normative a livello europeo, gli stati dell'Unione dovranno attrezzarsi per convertire l'intera rete di trasmissione televisiva nazionale in tecnologia DTT nei prossimi anni, secondo tempi decisi autonomamente dalle autorità dei vari Paesi.

[modifica] Transizione da analogico a digitale nel mondo

La trasmissione di tv digitale terrestre è stata pianificata in molti Paesi al fine di sostituire l'esistente tecnica di trasmissione analogica con quella digitale. La seguente tabella mostra il lancio del DTT in diversi Paesi:

Paese Lancio ufficiale Start of closedown Closedown finished Tecnica adottata
Regno Unito 15 Novembre 1998 Pianificato 2008 Pianificato 2012 DVB-T
Irlanda 1998 N/A Pianificato 2012 DVB-T
Svezia Aprile, 1999 19 Settembre 2005 21 Novembre 2007 DVB-T
Spagna Maggio 2000 2008 (Canali locali) 3 Aprile 2010 (Altri canali; 2009 in Catalonia) DVB-T
Australia 1 Gennaio 2001 Pianificato 2010 DVB-T
Finlandia 27 Agosto 2001 31 Agosto 2007 DVB-T
Svizzera Inizio 2001 Marzo 2002 Ottobre 2009 DVB-T
Sud Corea 2001 Pianificato 2011 ATSC
Germania Novembre 2002 Agosto 2003 Pianificato 2008 DVB-T
Faroe Islands 2002/2003 Dicembre 2002 DVB-T
Belgio 2002/2003 DVB-T
Olanda 2003 11 December 2006 DVB-T
Giappone 1 Dicembre 2003 Pianificato 24 Luglio 2011 ISDB-T
ITALIA 1 Gennaio 2004 TBC by government DVB-T con mhp
Albania Agosto 2005 DVB-T
Francia 31 Marzo 2005 Marzo 2008 30 Novembre 2011 DVB-T
Croatia 2005 2010 DVB-T
Grecia 16 Gennaio 2006 DVB-T
Turchia Febbraio 2006 (in sperimentazione) DVB-T
Danimarca 31 Marzo 2006 1 Novembre 2009 DVB-T
Sud Africa Marzo 2006 PIanificato 2009 DVB-T
Lussemburgo Aprile 2006 1 Settembre 2006 1 Settembre 2006 DVB-T
Filippine Ottobre 2006 (in sperimentazione)/ 2007 PIanificato 2010 Pianificato 2015 Test con DVB-T
Malaysia Settembre 2006 (in sperimentazione) 2015 Test con DVB-T
Portogallo Settembre 2006 (in sperimentazione) 2010? 2012? DVB-T
Hong Kong 2007 2012 Test con DVB-T
Norvegia Autunno 2007 2008? Fine 2009 DVB-T
New Zealand 2007 Da 2012 a 2016 Test con DVB-T
Stati Uniti 17 Febbraio 2009 ATSC
Canada ATSC
Messico ATSC
Austria 26 Ottobre 2006 Marzo 2007 DVB-T con MHP

[modifica] Confronto con l'attuale tecnologia analogica

Con il sistema analogico riceviamo un segnale trasmesso attraverso l’etere da un trasmettitore che raggiunge l'antenna sul tetto. Quest'onda elettromagnetica rappresenta più o meno fedelmente l'onda elettrica in uscita dalla telecamera che riprende la scena trasmessa, la quale viene riprodotta sullo schermo televisivo secondo la tecnica propria dell'apparecchio (che può essere del tipo a tubo catodico (CRT), a cristalli liquidi (LCD) oppure "al plasma". Con il sistema digitale, invece, si trasmette sempre un'onda elettromagnetica che però non è copia dell'onda elettrica generata dalla telecamera ma un flusso di bit, un flusso di dati binari, cioè in grado di assumere soltanto due valori. La trasformazione dell'onda elettrica in uscita dalla telecamera in flusso di dati digitali da trasmettere attraverso un'onda elettromagnetica è fatta dai circuiti di conversione analogico/digitale (A/D) che si trovano oggi direttamente dentro le telecamere, garantendo così un segnale digitale sin dai primi circuiti da attraversare. Nel flusso dei dati trasmessi, oltre alle immagini in movimento e ai suoni, possono essere incorporati dati che rappresentano qualcos'altro: lettere, programmi software, immagini fisse, comandi, più o meno come accade da tempo con il Televideo. In particolare, il sistema digitale terrestre approvato in Italia prevede l'uso della trasmissione dei dati aggiuntivi per la distribuzione di programmi software scritti secondo lo standard Multimedia Home Platform. Attraverso l'interprete dei dati MHP incorporato in molti ricevitori è possibile usufruire dei servizi offerti dalle applicazioni. Il ricevitore occorrente per usufruire del servizio è detto "decoder" (o set top box) ed è composto da una parte sintonizzatrice identica a quella in uso con la televisione analogica ma anche di una sezione che converte il segnale digitale ricevuto dai circuiti di sintonia in segnale analogico da inviare al televisore, oltre ad altre circuitazioni come quella che gestisce le carte di accesso condizionato necessarie per la visione dei programmi a pagamento.

[modifica] I vantaggi

[modifica] Qualità dell'immagine

Il principale vantaggio della tecnologia di trasmissione digitale del segnale è la qualità. Il secondo vantaggio è l'indifferenza ai disturbi in ricezione. Il flusso dei dati digitali che rappresentano il programma prima della trasmissione viene compresso per ridurre la banda passante necessaria secondo un algoritmo detto MPEG-2 la cui definizione è dovuta soprattutto ad un ricercatore italiano, Prof. Leonardo Chiariglione, attualmente professore presso l'università di Daejeon in Corea del Sud. Il flusso digitale del segnale, pur garantendo la qualità della trasmissione, non può migliorare la qualità del quadro video fornito in ingresso ai convertitori A/D. Il programma televisivo rappresentato segue sempre lo standard PAL, lo stesso della televisione analogica che però può essere fruito al massimo delle sue possibilità: le linee che compongono il quadro passano dalle circa quattrocento delle migliori trasmissioni analogiche alle quasi 600 previste dallo standard PAL e sfruttabili dai comuni televisori. Collegando per la visione un moderno televisore LCD che potrebbe visualizzare più linee orizzontali, per es. 768 linee, la risoluzione del quadro non migliora, viene semplicemente adattata aggiungendo le linee che mancano. Il sistema digitale terrestre, come tutti i sistemi digitali, è però facilmente migliorabile: utilizzando la stessa infrastruttura sarà possibile trasmettere dati che rappresentano non più un quadro televisivo di tipo PAL ma anche quadri con risoluzioni più elevate, fino ad arrivare alla risoluzione di 1080 linee verticali che rappresentano oggi la cosiddetta "alta definizione" piena, oppure le 720 linee dell'alta definizione ridotta.

[modifica] Aumento del numero di canali disponibili

Un secondo vantaggio del digitale terrestre riguarda la risoluzione del problema del sovraffollamento delle bande di frequenza terrestri, le quali sono limitate in Italia a circa 55 nazionali riservate alle trasmissioni tv.

Il digitale terrestre permette di moltiplicare, a parità di frequenze radio disponibili, il numero dei programmi televisivi trasmessi. Su ogni canale televisivo viene trasmesso un flusso di dati che trasporta nello stesso momento con la tecnica del multiplex un certo numero di programmi televisivi diversi. Non esiste un numero fisso di programmi televisivi che si possono trasmettere perché questo è funzione della larghezza di banda occupata da ciascun programma, tenendo presente che la larghezza di banda massima a disposizione per singolo canale è circa 24 Mbit/sec. In un canale si possono così trasmettere quattro programmi da 6 Mbit/sec l'uno, oppure dodici programmi da 2 Mbit/sec ciascuno, ovviamente con una minore qualità delle immagini. È ovviamente possibile trasmettere anche un solo programma da 24 Mbit/sec ad alta qualità, per esempio con una definizione maggiore. Attualmente l'ipotesi è solamente teorica, perché la trasmissione, per essere realmente fruibile, avrebbe bisogno anche di un ricevitore in grado di fornire in uscita un segnale ad alta definizione, e anche il display (televisore o monitor) dovrebbe essere ad alta definizione.

[modifica] Interattività

La trasmissione digitale consentirà di interagire con la televisione; ciò consiste nella possibilità di dialogare attraverso il decoder, munito di modem, con l'emittente. Mentre con le trasmissioni analogiche gli impianti funzionano da semplici ricevitori, con le trasmissioni digitali è possibile interagire con l'emittente attraverso un decoder che adotta lo standard compatibile con il digitale terrestre, detto MHP. Si potrà partecipare a programmi televisivi a quiz, rispondere a domande e sondaggi, interrogare il portale su alcuni servizi come quelli del proprio comune, eseguire operazioni bancarie, eccetera.

Alcuni sostengono che questo porterà vantaggi non solo per gli utenti, ma ancor di più per le aziende televisive e per quelle pubblicitarie perché, vista l'esperienza inglese con la televisione digitale, essa sarà gratuita e gli unici guadagni verranno da questo settore.

Si deve considerare che per poter interagire con un canale digitale ci si deve connettere via modem v.90, ISDN, ADSL o usando le reti cellulari GPRS/UMTS, e probabilmente pagare una tariffa d'utilizzo aggiuntiva. Ciò è necessario perché le antenne sono solamente riceventi. In teoria le si potrebbe trasformare da riceventi in ricetrasmittenti, ma ciò sarebbe molto più complicato.

Per l'utilizzo delle funzioni interattive c'è stato un accordo tra le case di produzione su indicazione del governo che ha stabilito che ogni decoder debba avere 4 tasti posti sul telecomando, di quattro colori diversi (come succede già in alcuni modelli per semplificare l'uso del Televideo), in modo da semplificare all'utente il servizio.

[modifica] Meno stazioni di trasmissione

Un altro beneficio collegato al digitale terrestre è legato alla trasmissione del segnale: serve molta meno potenza, circa un decimo di quella necessaria per l'analogico ed è prevista una riduzione del numero di stazioni trasmittenti sul territorio, una per provincia. Nonostante il rischio legato all’elettrosmog non sia stato dimostrato essere effettivamente pericoloso si tratta comunque di una positiva novità del sistema digitale. Va inoltre evidenziata la possibilita' di trasmettere in isofrequenza, tecnica che non era possibile implementare nelle trasmissioni televisive analogiche. Questa evoluzione tecnologica permette di inviare lo stesso segnale sulla medesima frequenza contemporaneamente da piu' siti trasmittenti. Sebbene al momento in Italia pare non sia stata ancora adottata su vasta scala per via dell'impossibilita' di trovare uno stesso canale libero su un ampio territorio (ad esempio una regione), sarebbe auspicabile un futuro utilizzo in tal senso sia per liberare canali che per un'ottica di tv/radio mobile. Infatti se ad esempio a livello di regione venisse utilizzata una stessa frequenza, ci si potrebbe spostare senza necessita' di risintonizzazione e inoltre ci sarebbe la possibilita' di fornire il servizio anche alle zone montane peggio servite utilizzando appunto piccoli trasmettitori isofrequenza.

[modifica] Svantaggi

[modifica] Costi aggiuntivi

Gli svantaggi del digitale terrestre sono legati soprattutto al passaggio dal sistema analogico. Anche se in futuro il decoder potrà essere integrato nei televisori oggi è necessario comprarne uno a parte per ogni televisore. Inoltre, serve un canale di comunicazione aggiuntivo (via modem o cellulare) per interagire con i servizi trasmessi (anche questo potrebbe in futuro essere integrato con il televisore). Inoltre, gli apparecchi ad alta definizione per cui il digitale è pensato sono ancora costosi.

Inoltre, negli ultimi due anni sono sorti dei servizi a pagamento detti pay per view, attualmente ad opera di Mediaset e Telecom. Qui vengono trasmessi eventi sportivi, film e telefilm in anteprima,spettacoli teatrali e concerti che fino ad oggi mancavano non essendoci i mezzi, sul supporto analogico, di trasmettere a utenti specifici che avessero pagato. L'accordo di Mediaset e La7 con le squadre di calcio di Serie A e di Rai e Sportitalia per la Serie B per i diritti televisivi sul digitale è stato un ulteriore passo in questa direzione.

[modifica] Ricezione

Attualmente la copertura del digitale terrestre non è completa in Italia e molte zone sono soggette a temporanei black out.

A differenza del segnale analogico che ha una degradazione graduale (vale a dire, c'è una transizione continua tra la ricezione perfetta e l'impossibilità di vedere una qualunque immagine), il segnale digitale è un sistema quasi "on-off". Questo significa che sopra una certa soglia di rapporto segnale/rumore il segnale viene visualizzato perfettamente, con il software che riesce a ricostruirlo grazie alla ridondanza dei dati inviati via etere. Al ridursi del rapporto segnale/rumore il numero di errori di decodifica (detto BER) cresce fino al punto in cui la correzione dell'errore diviene impossibile, con un passaggio repentino a una non fruibilità assoluta del segnale. In questa situazione, appaiono spesso disturbi tipici della codifica MPEG, quali "quadrettoni colorati" in luogo dell'immagine video e fischi e altri rumori anomali in luogo del normale audio.

La disposizione ministeriale che prevede solamente una stazione di trasmissione per provincia potrebbe creare problemi nelle zone montuose. I ripetitori installati sono attualmente una piccola frazione della copertura necessaria.

[modifica] Standard utilizzati

  • Standard di trasmissione DVB-T in Europa
  • Standard di trasmissione ATSC in America del Nord
  • Codifica MPEG-2


[modifica] Note

    [modifica] Voci correlate

    [modifica] Collegamenti esterni



    Parte del contributo iniziale per questo articolo è tratto da questa pagina del sito Televisione Digitale Terrestre, col consenso dell'autore.Nome del link

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