San Geminiano
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San Geminiano (Cognento di Modena, 312 circa - Modena, 397) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu protettore e vescovo di Modena.
Geminiano era di famiglia romana, come indica il suo nome. Fu diacono del vescovo Antonio a cui successe per scelta dei suoi concittadini. Geminiano fu uomo di molta fede, i fedeli lo ricordano per il potere che avrebbe avuto sui demoni; fu per questo che la fama della sua santità arrivò sino alla corte di Costantinopoli, dove si recò per guarire la figlia dell'imperatore Gioviano. Nel 390 fu presente al concilio dei vescovi dell'Italia settentrionale, presieduto da Sant’Ambrogio per condannare l'eretico Gioviniano. La Relatio translationis S. Giminiani, manoscritto del sec. XII, conservato nell'Archivio capitolare, descrive la traslazione e la ricognizione del corpo di san Geminiano avvenute rispettivamente il 30 aprile ed il 7 ottobre 1106, alla presenza di papa Pasquale II, Matilde di Canossa e di tutti i cittadini modenesi. Dopo questa del 1106 segue un'altra ricognizione per opera di Lucio III, il 12 luglio 1184, quando, in viaggio per Verona, si fermò a Modena per consacrarvi il duomo. Dopo il 1184 nessun'altra ricognizione fu compiuta fino al 1955.
Oltre al viaggio in Oriente per curare la figlia dell'imperatore, san Geminiano è famoso per altri due leggende agiografiche. Nel 452 Attila, il "Flagello di Dio", disceso in Italia dal Veneto, si apprestava a mettere a ferro e fuoco anche Modena: i modenesi fecero ricorso a san Geminiano che invocò l'aiuto di Dio e fece scendere la nebbia sulla città: Attila non riuscì ad individuarla e proseguì verso Sud. L'altra leggenda riguarda l'apparizione a Carlo D'Amoise, comandante delle milizie francesi che nel 1511 stavano minacciando Modena: la notte tra il 17 ed il 18 febbraio 1511 san Geminiano apparve ai francesi sotto aspetto terrificante, quasi di demone. Alla vista del 'glorioso vecchio' il capitano e le sue truppe retrocedettero precipitosamente verso Rubiera e molti soldati perirono annegati nel fiume Secchia. L'esercito si disperse spaventato nelle vicine terre ed il comandante, atterrito a morte, si suicidò di lì a poco nella vicina Correggio (provincia di Reggio Emilia).
La festa liturgica si celebra il 31 gennaio.